SOS: ORCHIDEE: LA RUBRICA DEL LUNEDI’

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S.O.S. ORCHIDEE……RUBRICA SETTIMANALE DI ORCHIDS IT

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RISPOSTE RISPOSTE

LA RUBRICA DEL LUNEDI’, tema della settimana:

Periodo di riposo delle orchidee.

Salve sig Devidi,
innanzi tutto vorrei chiederle cosa mi può dire sul periodo di riposo delle orchidee. sono molto confuso al riguardo. delle mie orchidee (trichoglottis, laelia, angraecum, epidendrum, zygopetalum, masdevallia, paphiopedilum, phragmipedium, oncidium, cambria, schomburgkia) quali vogliono questo periodo?
come mi devo comportare?
grazie

Rispondendo volentieri a questo quesito, evito di riprendere argomentazioni teoriche, consolidate dalla letteratura e vi illustro le esperienze, i fallimenti della mia coltivazione e le osservazioni conseguenti.
Penso che a cappello di tutti i ragionamenti sulla necessità di riposo delle piante e delle orchidee in particolare, vada tenuto in evidenza che qualsiasi forma di vita vegetativa, in maniera totale, oppure
impercettibile, nel suo ciclo di crescita, fioritura, maturazione dei frutti o semi, debba concedersi un salutare riposo, che in genere è regolato dal clima e dalle stagioni.

Il periodo, cosiddetto di riposo, nelle orchidee che notoriamente sono regolate da processi biologici più lenti d’altre forme di vita vegetale, serve anche per consolidare lo stadio vegetativo raggiunto nella fase di sviluppo: ad esempio nei Dendrobium a foglia caduca.
Pertanto, il riposo va inteso come periodo di stasi, prima della successiva ripresa del ciclo vegetativo, tale momento, non è vissuto da tutte le orchidee, nella stessa maniera, ad esempio:

– Riposo totale, con riduzione di temperatura e sospensione delle innafiature.
– Solamente un periodo di relativo secco, senza riduzione di temperatura.
– Soltanto la riduzione di temperature.
– Diminuzione delle bagnature.

Si capisce subito, che in una collezione, numerosa e variegata, diventa insostenibile una puntigliosa gestione delle condizioni illustrate poco sopra.
Allora cominciamo ad analizzare le conseguenze del mancato periodo di riposo: per alcuni tipi d’orchidee è ininfluente perché si adattano al nuovo regime di vita senza particolari traumi, per altre, incide sulla fioritura ( Dendrobium a foglia caduca, in genere varie specie di Dendrobium, Australiani e/o provenienti da climi monsonici secchi), per altre specie d’orchidee, diventa indispensabile rispettare il periodo di riposo secco, pena la perdita delle piante stesse ( Catasetum, Anguloa, Papinia, Lycaste ecc, per capirci le bulbose a foglia caduca, e molti tipi d’Oncidium).

Messa così, la faccenda diventa ancora più insostenibile, direte voi, ed allora come comportarsi?
Fortunatamente le specie che richiedono più rigore, sono poche: Dendrobium, Catasetum e per non tralasciarne alcuna, possiamo fare riferimento a tutte le orchidee a foglia caduca (la perdita naturale e non accidentale, delle foglie, è il caratteristico segnale che la pianta vuole riposo), tutte le altre possono essere gestite con una conduzione compromissoria della coltivazione.

Ai visitatori della mia collezione, che sorpresi dalla rigogliosità delle piante, collocate nello stesso ambiente, pur con esigenze teoriche di coltivazione diverse, amo dire loro che crescono tutte bene, perché stanno tutte un po’ male.
Questo paradosso, applicato con cura, risponde per quel tanto che basta ad una loro vita accettabile, in ogni modo, il successo dell’operazione sta tutto nell’equilibrio delle azioni: non eccedere in bagnature generali, nella fertilizzazione, nelle temperature specifiche, conoscere bene gli spazi che si hanno a disposizione, per individuare i microclimi diversi, pur nello stesso ambiente, ed in buona sostanza, non farsi prendere dal panico dalla fiscalità della letteratura.

I dubbi sul riposo, dei generi elencati nel quesito, e cioè: (trichoglottis, laelia, angraecum, pidendrum, zygopetalum, masdevallia, paphiopedilum, phragmipedium, oncidium, cambria, schomburgkia), vanno riferiti alle loro diverse esigenze colturali, di se, non strettamente legate alla necessità di uno specifico riposo.
Possiamo dividerli in varie esigenze colturali:

– Tricoglottis, Laelia, Epidendrum, essendo orchidee che amano tanta luce e quindi poste in spazi luminosi, sarà facile far prendere loro un po’ d’utile stress tra una bagnatura e l’altra.

– Angraecum, le varie e diversissime specie di questo genere non chiedono un particolare riposo, va riservata loro, qualche attenzione con le bagnature, durante la stasi vegetativa ( fermo delle radici dopo la fioritura).

– Zygopetalum, serra fredda, facile adattamento in tutti gli spazi possibili ed anche in questo caso, il riposo è legato alla stasi vegetativa delle radici, bagnarle poco per non marcirle.

– Masdevallia e Paphiopedilum, intanto sono orchidee senza pseudobulbi e quindi l’eventuale lieve riposo, dovrà essere legato alle temperature, mentre le bagnature dovranno essere costanti e non eccessive( evitare il ristagno d’acqua). Specificatamente per le Masdevallia, bisognerebbe aprire un capitolo a parte e se siete d’accordo, lo affronterei in un altro post.

Tutte le considerazioni esposte, sono il frutto delle mie esperienze, sicuramente opinabili ed incomplete, se vi saranno d’aiuto, ne sarò felice.

13 pensieri su “SOS: ORCHIDEE: LA RUBRICA DEL LUNEDI’

  1. dany1996

    buongiorno, leggo che siamo in tema di lycaste, io possiedo una ida andreettae o sudamerlycaste andreettae come si deve chiamare? inoltre in internet non c’è scritto praticamente niente di questa specie, vorrei saperne di più su questi generi che mi affascinano da morire.

    grazie e complimenti per i magnifici post ricchi di informazioni utilissime.

    Rispondi
      1. dany1996

        ciao guido si l’avevo letto quell’articolo, molto bello, ma mi chiedevo se volesse il periodo di riposo e mi farebbe piacere conoscere meglio tutte le altre informazioni sulla sua coltivazione, su internet come già detto non c’è niente. antendo il suo articolo e la ringrazio.quel che so è che fiorisce a febbraio/marzo ed è terricola, è una divisione già adulta presa dal proprietario dell’ az. il sughereto che lei forse conoscerà.

        ciao

  2. susannagloria

    buongiorno a tutti…mi aggancio a questo post a proposito del riposo dei dendrobium…sono certamente a conoscenza che ogni gruppo nel quale si suddivide questo immenso genere, ha esigenze diverse, ma capita leggendo spesso, di trovare alcune contraddizioni che comunque non starò ad elencare…vorrei, molto egoisticamente, solamente fare l’elenco dei miei e spiegare come penso di comportarmi per il prossimo inverno, visto che il precedente ha prodotto solamente parecchia verdura.
    le piante cui vorrei sottoporre un riposo sono:
    den.parishi (zattera)
    harveyanum (vaso)
    jenkinsi (zattera)
    loddiggesi (cestello e zattere)
    tetragonum gigantea (zattera)
    wonder nishii( atroviolaceum x alexandrae)(vaso)
    berry oda (vaso e zattere)
    kingidium (vaso)
    ora, io penso di mettere tutti questi in una stanza luminoa e non riscaldata e dimenticarmeli per un paio di mesi…magari una spruzzatina alle zatterine una volta al mese.mi rendo conto che non tutti hanno le stesse esigenze, c’è chi vuole il riposo secco e chi invece lo vuole meno secco…in questa maniera però divento matta…quindi essendo tutti più o meno speci che vanno in riposo, farò quanto scritto sopra…a meno che mi vengano da voi consigli appositi e soprattutto notizie sulla vostra esperienza di coltivazione di questo genere.
    Guido, che ne pensi?
    grazie infinite
    susanna

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      Ciao Susanna, come dici tu…che vanno più o meno a riposo. Non potendo agire su ogni singola specie, io non sarei drastico “dimenticarle per 2 mesi”, ma rallenterei le bagnature fino quasi a trasformarle in sporadiche nebulizzazioni nel periodo topico dell’inverno. Non bagnerei affatto, nelle giornate nuvolose ed umide. Il riposo lo avranno comunque, perchè in inverno le giornate sono corte e più fredde.
      Importante fare attenzione a non procurare marciumi.
      Arrivederci a Schio, ciao.
      Guido

      Rispondi
  3. Guido Autore articolo

    Ciao Giosi,
    la Lycaste consorbina è del gruppo a foglia caduca, quindi tutto OK, autunno inverno tienila al fresco, bagnala normalmente finchè tiene le foglie, poi rallenta le bagnature…tienila appena umida.
    Guido

    Rispondi
  4. giosi

    Buongiorno, a tutti!
    Chiedo un sos per un LYCASTE con pseubulbi secchi , le foglie cominciano a ingiallire . Cosa posso fare? Dove sbaglio, Grazie mille

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      Ciao giosi, sarebbe utile conoscere il nome della specie, perchè ce ne sono a foglia caduca (le foglie mature ingialliscono e si staccano dall’apice degli pseudobulbi che presentano delle protuberanze appuntite) e quindi gli pseudobulbi si stressano prima del riposo.
      Ricorda che queste orchidee gradiscono temperature fresche.
      Guido

      Rispondi
      1. giosi

        grazie mille. Guido
        Per la specie dovrebbe essere una LYCASTE CONSOBRINA o CRUENTA. So solo che il fiore è giallo e piccolo. Le foglie sono verde acqua piccole.
        Grazie mille mille e mille.

  5. Guido Autore articolo

    Salve Enrico e benvenuto fra le orchidee, puoi inviare una foto a info@orchids.it ?
    Quello che vedi potrebbe essere muffa, ma la foto ci aiuterebbe ad essere più precisi.
    A presto
    Guido

    Rispondi
  6. enrco

    Da circa un anno ho iniziato l’hobby della coltivazione di orchidee. Purtroppo su alcune piante riscontro la presenza di una sostanza farinosa sui fiori e una sostanza collosa che appiccica sul gambo e sule foglie.
    Mi può dare alcune indicazioni pratiche?
    Le sarei davvero grato.
    Enrico

    Rispondi

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