Scheda: fertilizzazione delle orchidee.

Nutrimento delle nostre piante

Orchidee in serra.
Come è capitato a parecchi principianti, quando ho cominciato a coltivare le orchidee ho comprato alcuni libri specializzati, per apprendere i piccoli segreti della loro coltivazione.
Fra i problemi che assillano il coltivatore d’orchidee, c’è ovviamente la corretta alimentazione.
Sin dall’inizio ho capito che le orchidee richiedono una fertilizzazione diversificata secondo il sistema di coltivazione, delle condizioni ambientali e del periodo dell’anno.
Esempi:
– fertilizzazione delle orchidee coltivate in vasi con corteccia d’abete.
– fertilizzazione delle orchidee in modo equilibrato.
– fertilizzazione ricca di fosforo, per favorire la fioritura e la formazione delle radici.
Ho cercato consigli fra i coltivatori e mi sono subito trovato davanti a molte soluzioni fai da te che mi hanno confuso le idee.

Fertilizzanti di derivazione chimica.

Tutti i fertilizzanti contengono azoto come elemento principale, fosforo e potassio, comunemente classificati NPK
La percentuale di questi elementi è indicata sul contenitore del fertilizzante con 3 numeri separati, sempre nell’ordine NPK. Per esempio: 30-10-10.
In una formulazione 30-10-10, 30 % del totale è azoto, 10 % fosforo e 10 % potassio.

L’azoto può essere derivato da urea, ammoniaca o dai nitrati. Azoto derivato da urea non è direttamente assimilabile dalle piante e quindi l’azoto nei fertilizzanti che usiamo deve essere derivato da ammoniaca o dai nitrati, non da urea.
I fertilizzanti sono sostanzialmente dei minerali, fattori essenziali delle proteine. Tutte le forme di vita hanno bisogno dei minerali, ad esempio, noi esseri umani, troviamo molti dei minerali di cui abbisogna il nostro organismo, nella frutta, verdure, carne, pesci, vitamine…
Le piante, possono produrre energia attingendo i minerali dai fertilizzanti.

Azoto
Un elemento essenziale per la funzione clorofilliana
L’azoto, è quindi necessario per lo sviluppo della pianta.
Ad esempio, l’azoto eccedente induce uno sviluppo eccessivo delle piante e riduce o ritarda le fioriture ed invece la sua mancanza provoca l’arresto della crescita.
Recenti studi hanno dimostrato che la mancanza d’azoto in una pianta, provoca un progressivo trasferimento di quello presente, dalle foglie vecchie verso quelle giovani, provocando l’ingiallimento precoce e la caduta della parte vecchia della pianta ( questo fenomeno è molto evidente nelle Phalaenopsis.

Fosforo
E’ un minerale che regola molte attività della pianta, struttura le cellule, favorisce lo sviluppo delle radici, stimola ed induce la fioritura.
La mancanza di fosforo arresta lo sviluppo e le foglie assumono un colore verde scuro.

Potassio
E’ il minerale regolatore che favorisce un sano sviluppo della pianta, la sua mancanza provoca fenomeni di nanismo.

Microelementi e nitrati.
Oltre agli elementi essenziali (azoto, fosforo e potassio), le piante hanno bisogno d’altri minerali quali calcio, magnesio, ferro, manganese, in dosi molto più basse.
I microelementi e soprattutto il nitrato di calcio sono oggetto di pedanti discussioni da parte di produttori e coltivatori amatoriali.

Su questo versante, ritengo che piuttosto di avventurarsi in pericolose alchimie, sia più proficuo garantire alle nostre piante le sostanze essenziali ed una corretta coltivazione, questa è una mia semplice opinione, dettata da anni di esperienza.
A favore della mia considerazione va anche detto che le formulazioni NPK dei fertilizzanti in commercio, oltre ai tre macroelementi essenziali – Azoto – Fosforo – Potassio, contengono anche tutta la serie dei microelementi che le piante richiedono in piccole quantità: sono studiati per cedere un alimentazione completa.
In presenza di gravi carenze (clorosi e sviluppo compromesso) si può intervenire una o due volte con nitrato di calcio , 1grammo x litro d’acqua.

Fertilizzazione organica e/o inorganica.
I fertilizzanti organici quale il concime di mucca, cavallo o guano, devono essere decomposti dai batteri prima che le sostanze nutrienti in essi contenute, possano essere assorbite dalle piante (stesso processo dell’azoto ricavato dall’urea).
Noi sappiamo che i composti classici delle orchidee non si decompongono velocemente, quindi a mio avviso, i fertilizzanti organici non sono adatti per la coltivazione delle orchidee.
Inoltre, i fertilizzanti organici non trattati possono ospitare malattie, batteri ecc. nocivi per le nostre piante.
Per questi motivi, in linea generale, io consiglio di usare fertilizzanti inorganici. Detto questo, non escludo l’utilità di applicazioni occasionali dei fertilizzanti organici quale l’emulsione dei pesci, o di guano.

Quale formula usare?
Per quanto riguarda la coltivazione d’orchidee, non esistono molte ditte produttrici che forniscono tabelle di test chimici e formulazioni consigliate. Ancora peggio, alcuni prodotti non riportano nemmeno le formulazioni.
Pertanto, le prime caratteristiche da cercare nei fertilizzanti sono:

– Scarsa residuità di Sali.
– Dettagliata descrizione della composizione dei minerali primari e secondari.

A livello mondiale ormai da anni, la Ditta Americana Peters, propone una gamma di fertilizzanti per uso professionale che soddisfa ampiamente anche le esigenze dei piccoli coltivatori, con l’unica difficoltà del reperimento in piccole confezioni.
La gamma Peters, testata per le orchidee propone le seguenti formulazioni:
– fertilizzazione equilibrata con N.p.k. 20.20.20.
– fertilizzante ricca di azoto per incentivare lo sviluppo vegetativo con N.p.k. 30.10.10.
– fertilizzante ricca di fosforo per indurre le fioriture con N.p.k. 10-30.20.

Queste sono le formulazioni consigliate dalla Peters che io uso con buoni risultati da molti anni, ho anche provato le stesse formulazioni d’altre ditte, ma i risultati non sono stati incoraggianti.
Va in ogni caso detto che si possono usare anche altri dosaggi, sia per quanto riguarda le singole percentuali sia nel loro rapporto complessivo.

Faccio un’ultima ed importante osservazione che non può essere considerata una regola assoluta, bensì una base operativa adattabile secondo le varie esigenze e condizioni climatiche locali:
– Il dosaggio non deve mai superare l’1% – 1 grammo di prodotto per litro d’acqua.
– La frequenza delle fertilizzazioni deve essere direttamente proporzionale alla temperatura stagionale ed alle ore di luce giornaliere, estate ogni 10-15 gg. inverno ogni mese.
– Non fertilizzare con composti troppo asciutti (effettuare una bagnatura preventiva).
– Per piccole coltivazioni domestiche è sufficiente usare formulazioni equilibrate 20.20.20, in ogni caso intercalare una o due fertilizzazioni primaverili con 30.10.10 ed altrettante estive con 10.30.20.

Alcuni coltivatori, per accelerare lo sviluppo delle piante (forzature) usano ormoni, siliconi ed aditivi che in certi casi sono considerati miracolosi.
Per dovere d’informazione faccio un breve accenno a questi usi ai quali, però, io non ricorro mai.
Qualche produttore commerciale sostiene che migliorano la tolleranza alla siccità delle piante e favoriscono un veloce sviluppo radicale.
Chiudendo questa sintetica discussione sui fertilizzanti, ritengo che la coltivazione amatoriale delle orchidee, non abbia bisogno né di forzature né di prodotti miracolosi.

16 pensieri su “Scheda: fertilizzazione delle orchidee.

  1. Guido Autore articolo

    Roberta, hai fatto bene a puntualizzare, effettivamente questo strano commento è la sintesi di un link a questo post proveniente da un forum dove stanno disquisendo su una Vanda azzurra.
    Da un lato sono lusingato, d’altro canto siamo alle solite: si scopiazzano le foto, ma in questo caso va bene lo stesso…non lo fanno per scopi commerciali. Wiva la condivisione amatoriale.
    Guido

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  2. Roberta L.

    Scusa se mi permetto ma dove c’e’ il campo col nome dovresti mettere appunto un nickname perche’ ci sono un po’ di pasticci. Sinceramente non capisco cosa scrivi. Scusa ma saro’ un po’ tarda, ci si mettono poi anche tutti questi punti interrogativi..
    Forse hai fatto dei copia incolla da testi vari
    Non capisco neanche cosa intendevi con il commento precedente sulla Vanda cerulea.
    Volevi forse far notare che e’ stata utilizzata una foto del sito di orchids sul forum di giardinaggio?
    Il passaggio dal forum di giardinaggio per avere poi il link che riporta ad orchids non lo comprendo.
    Ti garantisco che non voglio essere polemica ma solo capire cosa intendi, quindi spero non ti offenderai.
    A presto..
    Roberta L.

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  3. Pingback: Identificazine orchidea azzurra - ? Forum Giardinaggio eFiori.com

  4. Guido Autore articolo

    Ciao Amedeo, non conosco questo concime.
    Controlla i valori dei tre elementi N.P.K… e se ci sono anche altri microelementi.
    A spanne, sciogli un cucchiaino da caffè in un litro d’acqua e spruzza foglie e radici aeree, poi bagna il composto (raccogli, l’acqua fertilizzata) e ribagna il substrato due o tre volte.

    Fertilizza ogni 20 gg…anche se non saranno più in fiore quel concime andrà bene ugualmente.
    Guido

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  5. amedeo

    Salve Guido

    Il mio vivaista mi ha regalto un “sacchettino” di Ferty 4. Per le orchidee in fiore. Purtoppo non è stato chiaro sui dosaggi. Mi potresti aiutare?

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