Archivio mensile:Aprile 2005

Effetto nebbia

Come promesso, vi racconto l’esperienza di collaudo di un impianto per la produzione d’umidità in ambienti per la coltivazione delle orchidee.

In presenza di spazi relativamente contenuti, fatte salve le varie soluzioni artigianali, vaschette d’acqua con griglie o argilla espansa sotto i vasi ed altre diavolerie che ognuno di noi sa tirar fuori dal cilindro per rendere più piacevole la vita alle nostre orchidee, la soluzione più efficace è senza dubbio la produzione di nebbia con l’ausilio di sistemi ad ultrasuoni ( spaccatura e nebulizzazione dell’acqua attraverso l’emissione di ultrasuoni).
I problemi diventano più pesanti, quando dobbiamo umidificare ambienti di diversi metri quadri e soprattutto serre amatoriali piccole e medie, fino ai 200-300 metri quadri.

I sistemi della produzione di nebbia, sostanzialmente si avvalgono di due tecnologie:
1) – La prima soluzione comprime l’acqua con l’ausilio di una pompa ad alta pressione (30-70 bar) per micronizzarla, facendola uscire attraverso fori piccolissimi di particolari ugelli
2) – La seconda tecnologia sfrutta l’effetto “venturi” ( la cara e vecchia pompetta a stantuffo per il flit) e micronizza l’acqua per depressione avvalendosi di ugelli composti, aria/acqua a bassa pressione.

Entrambi i sistemi hanno il grosso difetto di costare troppo (costo base non compatibile per serre piccole e medie) e/o di consumare troppa energia elettrica.

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Notizie in pillole

Dove vanno le orchidee nei prossimi giorni in Italia.

Enciclia selligera
Collezione Guido De Vidi
Dal 22 al 25 Aprile, il Comune di Monteporzio Catone Provincia di Roma, organizza la 10a edizione della mostra mercato “ORCHIDEE IN CENTRO”

A questa manifestazione sono presenti vari produttori di orchidee e nella biblioteca comunale sono previste delle iniziative collaterali all’amatorialità.
Presenzierà anche il Presidente EOC, dott. Stefano Milillo che illustrerà il programma della prossima edizione “EOC 2006” a Padova.

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Da venerdì 6 a domenica 8 maggio, a Milano nei giardini di Via Palestro apre ORTICOLA 2005.

Mostra mercato di fiori e piante, in città a Milano.
Giardini pubblici di Via Palestro

Non è un sogno: per 3 giorni, dal 6 all’8 maggio, la città profumerà davvero di piante aromatiche, ma anche di rose e agrumi, si colorerà di fiori variopinti e ospiterà specie vegetali insolite da tutto il mondo.

Ai giardini pubblici di via Palestro (nello spazio davanti a Palazzo Dugnani), l’associazione Orticola di Lombardia con il patrocinio del comune di Milano organizza la 10° edizione di Orticola, mostra mercato di fiori e piante.
A rappresentare le orchidee sarà presente anche Giancarlo Pozzi, storico coltivatore di Morosolo in Provicia di Varese, che proporrà specie botaniche, ibridi di sua creazione e piante per coltivazione casalinga.

Cymbidium: tempo di rinvaso.

Il pretesto della presentazione di questa stupenda specie, poco coltivata nelle collezioni, ci consente una chiaccherata sul rinvaso dei Cymbidium

Collezione Guido De Vidi – Foto 18-04-05.
Diritti riservati
Cymbidium eburneum Lindl. 1847
La pianta ha uno sviluppo piuttosto modesto, pseudobulbi esili e foglie lunghe da 35 a 70 centimetri. È originaria delle colline Khasi e nell’Assam, ad altitudini di 1600-2000 metri. Fiorisce nel tardo inverno, inizio primavera.
Questa specie vive in zone fresche ed è una pianta epifita a sviluppo simpodiale.

Dagli pseudobulbi raggruppati ed avvolti alla base da parecchie foglie lineari-ligulate e sottili, in primavera si formano steli fiorali inguainati e lunghi non oltre i 30 centimetri con due fiori fragranti, bianchi e cerosi.

Il Cymbidium. eburneum. È una specie di coltura piuttosto difficile, oggi purtroppo poco presente nelle coltivazioni. Ha avuto tuttavia un ruolo importante nelle prime ibridazioni. Fu difatti il genitore (assieme al C. lowianum) del primo ibrido di Cymbidium, creato nel 1889, il famoso C. eburneolowianum.

Qualche nota sui Cymbidium, coltivazione e rinvaso
Il genere Cymbidium ha un’area di diffusione grande, che si estende dal Giappone all’Australia e comprende la Cina, l’India, la Birmania, la Penisola Malese e anche le Filippine. Entro quest’area, le specie vivono in ristrette regioni geografiche; alcune crescono ad altitudini elevate, che sono fresche, altre in zone più calde. Alcune sono state venerate fin da tempi antichi, altre sono state scoperte solo di recente.

I Cymbidium sono tra le orchidee più belle che la natura ci offre, e sono anche molto utili. I tipi più noti hanno alti steli fiorali arcuati, che portano fiori cerosi dalle tinte delicate, creando stupendi effetti nelle sfumature del giallo, del verde, del rosa e del bianco. I fiori possono essere di un solo colore e di colori combinati nel modo più affascinante. Le piante stesse sono belle per il loro fogliame sottile come fili d’erba.
I sepali e i petali sono quasi simili, ovali, appuntiti e praticamente dello stesso colore. Il sepalo dorsale sovente si piega leggermente in avanti sopra il labello che è carnoso, con lobi laterali eretti ai lati della colonna e il lobo frontale ricadente una lingua.
Il nome di questo genere trae origine dalla forma del labello, fatta un po’ come una barca, (dal greco Cymbid = barca).

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Vanda coerulescens

Cielo color “coerulescens” in serra: una Vanda incantevole e fragrante.

Vanda coerulescens M.Oro EOC Ginevra 1997
Collezione Guido De Vidi – Foto 15-04-05
Diritti riservati

Vanda coerulescens
Vanda coerulescens Griffith 1851
Questa specie è originaria del sud est asiatico (Cina, Birmania, Tailandia) è una pianta epifita di piccole dimensioni e come tutte le Vanda si sviluppa in forma monopodiale.

Questa specie è stata spesso considerata la variante minore della Vanda coerulea, tuttavia negli ultimi anni sta riguadagnando prestigio nelle collezioni e quando la sua coltivazione consente di ottenere dei buoni esemplari, l’effetto della fioritura è incomparabile.

La Vanda coerulescens, seppur di piccole dimensioni è molto generosa nella fioritura.
Gli steli fiorali si formano tra le ascelle delle foglie linguate, bilobate e semi terete, iniziando il loro sviluppo a febbraio per aprirsi ai primi giorni d’Aprile. Ogni stelo fiorale presenta 15-20 piccoli fiori di 2 centimetri color celeste-malva.

Di questa delicatatisima specie, esiste anche la varietà boxalli: forma albina con i petali ed i sepali color bianco.

La foto sopra, che rappresenta la Vanda coerulescens della mia collezione, può sembrare in contraddizione con la descrizione che la definisce di piccole dimensioni, in effetti, non è facile tirar su un esemplare di tali dimensioni ad ogni modo la pazienza e la costanza consentono di ottenere un buon incespimento con la formazione di “keiki” ascellari laterali.

La coltivazione ideale per poter ottenere un esemplare di grandi dimensioni è ottenibile sistemando un’unità monopodiale in un letto di corteccia, racchiuso da un cestino di stecche legnose.
La Vanda coerulescens ama temperature intermedie, umidità ambientale oltre il 70%, luminosità moderata e fertilizzazioni regolari durante tutto il periodo dell’anno.

Visita alle orchidee

Orchidee popolari: quando le orchidee sono occasione di socializzazione, arricchimento culturale e ricreazione

Rio Parnasso 15-04-05.
L’associazione “Arcobaleno” di Roveredo in Piano (PN) in visita alle mie orchidee.

L’accompagnatrice del gruppo, estasiata fra profumi e nuvole d’orchidee.

Sono molto gratificato per questa simpatica visita.
L’interesse per la natura e nello specifico anche per le orchidee che procurano sempre, fantasie esotiche e misteriose, non conosce né confini sociali né tantomeno anagrafici.
E’ stato veramente piacevole notare la sorpresa, l’interesse e la conoscenza delle gentili ospiti appena entrate in serra.
Ancor più sorprendenti le emozioni di una signora Italiana che, essendo vissuta in Cambogia e Tailandia, manifestava camminando fra radici pendule e piante arrampicate sui tronchi.
Grazie Guido.