Il sabato dell’orto: una bella giornata di cultura, amicizia ed allegria.

La fase del freddo
Terminato il ciclo di crescita delle Phalaenopsis, queste, sono spostate in serre fredde per 9 settimane, in gergo “in frigo” a temperatura oscillante tra i 15 ed i 18 gradi e sottoposte a luce pilotata non inferiore ai 13.000 lux medi giornalieri.
E’ questo il periodo dello stress freddo e secco (l’umidità ambientale può e deve diminuire rispetto a prima) in cui le phalaenopsis sono indotte alla fioritura; è anche il momento decisivo del raccolto: più gemme fiorali sono indotte ad ingrossarsi, più steli cresceranno e le piante acquisteranno più valore commerciale.
A questo punto le Phalaenopsis sono pronte per inondare il mercato; quelle dell’Azienda Menin sono sicuramente resistenti e presentano fioriture molto durature.

Durante l’escursione, le amiche ed amici presenti hanno posto domande a raffica…nei loro sguardi traspariva sorpresa e smarrimento, davanti a tutte quelle orchidee in ottima salute.
Le due domande d’obbligo riguardavano la concimazione e la frequenza di bagnatura, cruccio e angoscia di tutti gli orchidofili.

Le concimazioni vengono somministrate ad ogni bagnatura, in quantità e titolazione stabilita volta per volta da uno staff tecnico, dopo aver elaborato i dati di crescita rilevati dal programma computerizzato.

Le bagnature non hanno una cadenza fissa e sono altresì decise da tre tecnici che dopo aver ispezionato autonomamente lo stato del substrato, si consultano e prendono una decisione a maggioranza. I riferimenti da valutare riguardano il peso dei vasi (di plastica trasparente), il colore delle radici ( ancora verdi = non bagnare, bianche = valutaziona favorvole alla bagnatura) e non da ultimo, la fase di coltivazione: periodo di sviluppo piuttosto che condizione di stress freddo e secco per la stimolazione delle gemme fiorali.

Si dirà, cosa centra tutta questa prosopopea sulla coltivazione intensiva…con il collezionismo delle orchidee? Non molto per la verità, ma serve sicuramente a farci conoscere di più, la vita di tutte le orchidee cosiddette “commerciali”. Serve anche a capire quanto sono duttili le nostre orchidee, che riescono a vivere…ed anche bene, anche in condizioni estreme.

Appuntamento all’EOC di Padova
La giornata è terminata verso le 18… immancabilmente, a tarallucci e vino. Ci siamo scambiati affettuosamente i saluti e nel cuore abbiamo conservato tanta voglia di ritrovarci…guarda caso ancora a Padova, all’EOC fra un mese.

Alcune notizie relative all’Ortobotanico sono tratte liberamente dal sito: www.ortobotanico.unipd.it

8 pensieri su “Il sabato dell’orto: una bella giornata di cultura, amicizia ed allegria.

  1. Elettra

    Anc’io sarei molto interessata… l’anno prossimo vorrei fare un esperimento di coltivazione invernale in cantina e oltre alle luci avevo selezionato questo .. un tappetino riscaldante con termostato da mettere sotto le piante prodotto da un’azienda di Bassano, provate a vedere
    http://www.alper.it/prodotti_gia_01.htm#

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  2. Ivan Malavolti

    Guido, più che discussione rischi di svegliare un vespaio! 🙂
    Sarebbe utile però!!!
    è un argomento vastissimo e ci sono moltissimi metodi validi… neon, alogenuri, mercurio, sodio…..
    Si potrebbe raccogliere le opinioni e le “dritte” chi coltiva in luce artificiale, anche solo per una parte dell’anno, aggiungendo informazioni non solo sul metodo usato (neon… alogenuri…) ma anche sulle eventuali altre fonti di illuminazione naturale di cui le nostre piante possono giovare (è molto diverso coltivare solo in luce artificiale oppure sotto illuminazione ma vicino ad una finestra esposta a sud…). Ovviamente indicando i generi di piante coltivate 😉

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