Neve e Cypripedium

Nota di redazione: Il post è stato pubblicato solamente oggi perchè gli autori hanno dovuto attendere lo sviluppo delle “diap” fatte con una macchina tradizionale REFLEX… e si vede la qualità!

Sabato 02/06/2006
Questa mattina, era deciso da tempo, si và a fotografare Cypripedium ma il tempo incostante per questa stagione non dava speranza, troppo freddo sicuramente non ne troveremo di fiorite anzi forse ancora coperte di neve.
Armati di macchina fotografica, pile, e scorta di caffè corretto grappa partiamo per il Cadore, nostra meta la Riserva Naturale Orientata di Somadida e la val Marzon, indicataci dal nostro Guido come probabile sito appetibile, entrambe nel Comune di Auronzo di Cadore .
Prima tappa la val Marzon, che appena passato l’abitato di Auronzo piega a nord verso le Dolomiti di Sesto.
Ogni paio di tornanti ci si ferma e si ispeziona il bordo strada e i vicini ghiaioni, la “Scarpetta di Venere” ama i margini dei boschi radi con terreno pietroso, nessun segno e allora si continua a salire fino ad arrivare alla fine della strada asfaltata, parcheggio su un rientro del bosco e scendendo a momenti ne pesto una, non è fiorita, c’è troppa ombra, più in sù ci sono dei cespuglieti di erica mirtilli e rododendri al sole, lì saremo forse più fortunati.
Gabriella ne trova diversi esemplari ancora indietro, solo uno accenna il bocciolo florale, proviamo allora al torrente che attraversa la valle, “Lei” predilige anche i greti ma hanno fatto lavori di regimazione delle acque e l’ambiente è stravolto, la sponda originale non esiste più.
Decidiamo di scendere a Somadida, se non c’è li torniamo a casa e se ne riparla tra 10 giorni e raggiungiamo loc. Palus San Marco al centro della Val D’ Ansiei e ai piedi dei maestosi gruppi delle Marmarole e del Sorapiss prendendo subito il sentiero che porta al bosco del Socento formato da monumentali abeti bianchi alti più di di 25 mt, e … sì ai suoi
margini ne vediamo una, tre , cinque, fino a diventare tante in vari stadi di sviluppo, una ha il fiore quasi aperto la fotografiamo e contenti torniamo verso la macchina sempre scrutando il sottobosco e d’improvviso restiamo senza fiato: in un piccolo avvallamento coperto da mughi finalmente si mostra in tutta la sua bellezza la regina della orchidee alpine con un gruppo di sei esemplari in piena fioritura.

Cypripedium calceolus (L.) Pianella della Madonna, alta anche oltre 50 cm dalle foglie elittico- ovate molto lunghe, ha il fiore dall’ inconfondibile labello giallo a forma di pantofola con petali e sepali lunghi e lanceolati color porpora, che secondo Gabriella, (come al solito presa dal sacro fuoco botanico si è lanciata verso di loro) è profumato. Presente da 800 a oltre 2000 mt fiorisce da Maggio a fine Luglio, ed è tornata a essere presente in molte località montane dopo anni di raccolta indiscriminata.
Finalmente soddisfatti decidiamo di tornare a casa, ma no ci diciamo, già che siamo qui facciamo un salto fino a Misurina appena sopra c’è una torbiera dove è presente Dactylorhiza cruenta.
Ci fermiano al lago per ammirare le tre cime di Lavaredo, bellissime ancora imbiancate, il vento fa oscillare il Doblò, metto fuori il termometro, sono le quattro del pomeriggio e segna + 1 , ci guardiamo e si decide di ritornare a cercarla tra un pò ” oltretutto abbiamo finito il caffè con la grappa !!!”.
Ciao a tutti.
G & C. I.

8 pensieri su “Neve e Cypripedium

  1. Giuseppe Borla

    Belle foto, complimenti.chiedo di poterne pubblicare una su un opuscolo, non commerciale ma divulgativo. Sono una guardia ecologica volontaria della Provincia di Torino,dove c’è una Legge regionale che dichiara a protezione assoluta diversi fiori; ma accanto ai nomi delle specie , non ci sono le immagini.QUINDI IO STO PREPARANDO GRATUITAMENTE una raccolta di tutte le immagini da appaiare, in modo che , chi vede un fiore sappia che è protetto e non lo raccolga, evitando di danneggiare le specie, ed evitando anche di prendere una sanzione.
    Sarà indicato il nome di chi ha fatto la foto. Attendo V/S cortese risposta
    Saluti G.Borla

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  2. G. & C.I.

    Ciao Sara
    La bibliografia Italiana d? il Cypripedium calceolus come raro nell’arco Alpino dal Carso alla Valtellina, e rarissimo nell’Appennino con presenza all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.
    G. & C. I.

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  3. Massimo M.

    Come al solito, Guido, dobbiamo confidare nel buon senso e nel rispetto della natura che hanno persone.
    Il dare o meno indicazioni sui luoghi di ritrovamento è sempre un’arma a doppio taglio:
    c’è chi come noi appassionati utilizza queste informazioni per dei safari fotografici, per la soddisfazione di vederle dal vivo e di portare a casa un trofeo fotografico da usare per farne magari un bel quadro;
    c’è invece qualche stupido, come in tutti i campi, che il trofeo lo deve per forza avere in carne ed ossa per farne sfoggio con qualcuno o per arricchire la sua collezione privata giustificandosi in parte con la solita frase “tanto per un esemplare non estinguerò certo la specie”, ma una oggi e una domani…..
    Dobbiamo solamente sperare che le informazioni che divulghiamo siano utilizzate in maniera intelligente.

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  4. Redazione

    Cari amici orchidofili “esotici e spontanei” ieri a Salzano, in occasione della mostra di orchidee esotiche organizzta da nostro Club, si discuteva con Carlo e Gabriella se la pubblicazione di indicazioni dettagliate dei luoghi nei quali prosperano stazioni di orchidee spontanee è un’informazione compatibilie o “pericolosa”…per le orchidee.
    Alla fine non abbiamo tratto nessuna conclusione e siamo rimasti con il dilemma, voi che dite?
    Ad ogni buon conto non ci stancheremo mai di raccomandare a tutti: solo foto!
    Ciao e buone foto…sul prossimo post ci sar? un panorama mozzafiato.
    Guido.

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  5. Sara

    Complimenti! Hanno veramente dei colori fragranti, sembra di essere lì a guardarli di persona!
    Ieri mattina sono stata nei boschi mezza costa dell’Appennino Pistoiese in cerca di… funghi. Ne ho trovati pochissimi, ancora indietro pure loro, ma in compenso spero di aver visto due orchidee spontanee simili al nido di uccello o Neottia nidus-avis. Ho fatto delle foto e le confronterò sul sito per conferma. Secondo voi si possono trovare le scarpette di Venere anche sull’Abetone? In effetti ha fatto molto freddo anche qua, mi ricordo che c’erano quasi 10 gradi di pomeriggio alla foresta del Teso la scorsa settimana.
    Ciao anche da me e buon divertimento.

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  6. Massimo M.

    Ciao Carlo e Gabriella
    davvero bellissimo il calceolus. Lo vidi qualche anno fa a giugno inoltrato sul lago di Tovel ad alcuni chilometri da Cles. Devo ammettere che non mi piacciono granchè i paphio ma il Cypripedium è tutta un’altra cosa…sar? per gli accostamenti cromatici ma è davvero meraviglioso, quelli che vidi io poi avevano addirittura due fiori per stelo, WOW!
    Non so se sia ancora il periodo ‘buono’ ma ho sentito dire che se ne possono trovare anche più vicino (ne avete macinata di strada per trovarli eh!!):
    a Listolade, paesino subito dopo Agordo, si prende a destra per capanna Trieste dove si lascia la macchina e si prosegue a piedi per il rifugio Vazzoler (bellissimo rifugio sotto il massiccio del Civetta).
    La passeggiata, accessibile a tutti, da capanna Trieste al rifugio Vazzoler dura circa 1 h e 45 min.
    Dal rifugio si può ammirare la bellissima torre Venezia del Civetta oltre ad avere aperta un finestra stupenda sui gruppi del Civetta e della Moiassa.
    Ciao e buona caccia!!

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