Orchidee sui tronchetti, sì o no?

Meglio dimostrarlo con le proprie esperienze.

Il desiderio di far vivere le nostre orchidee su tronchetti di legno per simulare l’ambiente naturale dove loro vivono, pone sempre il quesito: che legno scegliere?

Le caratteristiche principali devono essere: durata nel tempo e ruvidezza della superficie dove le orchidee attaccano le loro radici.
Non meno importanza riveste anche lo stato di salute del legno da usare e pertanto bisogna porre attenzione che non sia portatore di funghi, insetti, batteri e virus (quest’ultimi possono essere presenti solamente alla presenza di legno ancora vitale).
Per esempio la corteccia di sughero è ideale (pesa poco è molto ruvida e dura molto), ma se è aggredita dai tarli del legno o da altri parassiti non è consigliabile usarla.
Stesso discorso vale per i tronchi delle viti, ottimi se sono sani, ma assai deleteri se provenienti da vitigni malati. Non tutte le orchidee prosperano bene su tronchetti di legno, molte specie preferiscono appoggi vaporosi e penetranti (xaxim ed altre fibre) ed in certi casi conviene frapporre dello sfagno fra le radici ed il supporto legnoso.
Le orchidee collocate su zattere, richiedono ambienti con umidità controllabile (serra), nelle coltivazioni casalinghe, le zattere non sono consigliabili.
In tanti anni di coltivazione ho sperimentato diversi tipi di supporto per le orchidee, quercia, sughero, vite, olmo, fibre e materiali sintetici inerti. Tutti si deteriorano ed ognuno mostra i propri limiti, pertanto ho deciso di usare materiali di facile reperibilità, cercando di cogliere le peculiarità di ogni tipo.
Il buon sughero dalle mie parti è materiale raro, mentre la robina è praticamente infestante e di facile reperimento.
Da qualche anno, escluse le orchidee da far crescere su supporti di fibra, uso prevalentemente tronchetti e zattere ricavate da acacie o robine, sia di grossa stazza e quindi con corteccia molto ruvida ed anche piccoli tronchetti rotondeggianti ricavati dai rami.

Non tutti concordano sulla bontà di questa mia scelta, io mi trovo bene e col tempo ho selezionato le orchidee compatibili. A questo punto più di qualsiasi discussione sul sì e sul no, penso che sia utile qualche esempio fotografico delle mie esperienze.
Ultima annotazione: la robina non è la soluzione della coltivazione su zattera è solamente un buon compromesso, che non va ne enfatizzato ne demonizzato, quel che conta per i buoni risultati è la “manina santa” del coltivatore.
Ecco 6 esempi di ottimo attecchimento delle orchidee su zattere di robina con corteccia grossa e molto ruvida.

Foto alto a sinistra Epidendrum sp. a destra O. nudum – O. ceboleta

Foto alto a sinistra Slc. ibrida a destra Lc. ibrida

Foto alto a sinistra Laelia autumnalis. a destra Oncidium sp.
Ecco altri esempi di coltivazione su zattera o su tronchetti.
L’amico Massimo ha inviato una foto, che evidenzia le sue ottime “performance” con coltivazione su tronchetti di robina.
A tal proposito desidero sottolineare che in qualsiasi caso è molto importante scegliere cortecce di alberi tagliati ancora in vita e in “buon di luna” per evitare che la corteccia si stacchi dal legno: a differenza della quercia di sughero della quale si usa solamente la corteccia, in tutti gli altri casi, le zattere devono avere anche una parte di legno attaccato alla corteccia.

Foto alto a sinistra Oncidium su robina “collezione Massimo”- a destra Bulbophyllum sp. su zattera di pinus pinea

Foto alto a sinistra Dendrobium su tronchetto di ciliegio – a destra varie specie su tronco (2 metri) di nocciolo

Foto alto a sinistra Laelia flava su radice di robina – a destra Dendrobium jenkinsii su quercia di rovere

Foto alto a sinistra Neolehmannia porpax su zattera di sughero – a destra Oncidium equitante su tronchetto di vite

Foto sopra mostra un pezzo di sughero tarlato, circostanza frequente che ci consiglia molta attenzione nell’uso di questo prodotto

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

14 pensieri su “Orchidee sui tronchetti, sì o no?

  1. Sibilla

    Non ho mai provato a coltivare orchidee su tronco. interessanti tutte le notizie lette qui, nùma non mi è chiaro se queste orchidee possono/devono esssere poste fuori o dentro casa.Ho letto da qualache aprte che il trapianto risce bene nei trochi raccolti sulle spiagge del mare, e ne ho presi alcuni. Vorrei iniziare questa strana esperienza (sono solita sperimentare…), ma non so come cominciare. Consigli? Grazie. ciao

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      Ciao Sibilla,
      gran parte delle orchidee, in natura vivono sugli alberi, ma nei luoghi di loro endemicità godono di condizioni ottimali in merito all’umidità ambientale. Non so dove abiti, pertanto tieni conto di questa loro esigenza fondamentale.
      I tronchetti raccolti sulle spiagge del mare sono carichi di salsedine e questo non fa molto bene alle piante… piuttosto quelli trovati lungo i fiumi vanno decisamente meglio, purché siano di legno duro e ruvido.
      Buona coltivazione.
      Guido

      Rispondi
  2. vero

    io sono solo una semplice amante delle due orchidee che ho da tre anni e che curo con molto amore e molta ignoranza in materia. le ho messe in piccoli vasi con pezzi di corteccia di pino raccolta nel parco sotto casa mia e ora ho agigunto delle scaglie di corteccia di quesrcia da sughero che mi sembrava in buona salute. ho pensato che il sughero leggero e poroso fosse ideale per le condizioni richieste dalle orchidee. ho fatto bene?
    grazie

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      … male non fanno i pezzetti di sughero, però nei vasi la corteccia di pino, possibilmente senza resina, è più indicata perché si decompone e rilascia
      nutrimenti organici alla pianta… quella di sughero un po meno.
      Ciao e buona coltivazione
      Guido

      Rispondi
  3. Guido Autore articolo

    Ciao Maury, direi che, parafrasando Veltroni “si puo fare”.
    Importante che il ficus rimanga sempre a temperature superiori a 18 – 20 gradi.
    Magari mandaci una foto a info@orchids.it della sistemazione.
    Ciao a presto
    Guido

    Rispondi
  4. Maury

    Salve,volevo provare a coltivare un orchidea(phal) su un bonsai (ficus) di grande dimensioni,facendola attaccare su di un ramo.Avendo entrambi caratteristiche simili di coltivazione(umidità e temperatura).
    Secondo voi,ci sono possibilità di riuscita?

    Rispondi

Rispondi a MauryAnnulla risposta