Blc. Port of Paradise “Emerald Isle” FCC/ AOS

Dopo qualche giorno di problemi, dovuti alla sostituzione del computer, con tutte le implicazioni conseguenti (travasi di dati, foto…. e qualche virus incallito da debellare), si riparte più veloci e pimpanti di prima.
Quale modo migliore per collaudare il nuovo “macinino”, se non con questi fiori affascinanti?

Blc. Ports of Paradise “Emerald Isle” FCC/AOS…e tu chiamali ibridacci!

Collezione Guido De Vidi – foto 14.10.06 – diritti riservati

Questo bellissimo ibrido dai grandi fiori verdi è stato esibito per la prima volta nel 1970.

Blc. Fortune
Questa Blc. che insieme alla B. digbyana ha generato l’incrocio in esame, discende a sua volta da 4 specie di Cattleya: (C. bicolor, C. dowiana, C. eldorado e C. warszewiczii) e da 2 specie di Laelia (L. tenebrosa e L. xanthina).

L’incrocio Blc Fortune x B. digbyana (a seguito delle ultime variazioni tassonomiche, correttamente scritto Ryncolaelia digbyana) è stato registrato da Fred Stewart nel 1970 ed in quell’anno la pianta riceve un HCC/AOS.
Sette anni più tardi, un esemplare di Blc. Ports of Paradise, con tre grandi fiori è premiato con AM/AOS e l’anno successivo, finalmente riceve il tanto meritato FCC/AOS (da allora, molti altri premi sono conquistati da questo riuscitissimo incrocio).

Fragranza, forma e colore
La fragranza ed il grande labello fimbriato, sono caratteristiche ereditate dalla B. digbyana, che, insieme alla lunghezza eccezionale dell’ovario (caratteristica frequente anche in altri incroci con la B. digbyana), rendono i fiori della Blc Port of Paradise, molto ricercati per le composizioni floreali.

Caratteristiche morfologiche della pianta
In condizioni di buona coltivazione gli pseudobulbi unifogliati (foglie lunghe 30 centimetri), possono raggiungere i 30 – 40 centimetri di altezza.

Qualche nota di coltivazione
Questo incrocio è di facile coltivazione e si sviluppa bene in serra intermedia con buona luce.
Il periodo di sviluppo della pianta inizia in Maggio e culmina in autunno con l’apertura dei grandi fiori verdi e fragranti.
Subito dopo la fioritura la pianta va in leggero riposo, che dura tutto l’inverno, durante il quale è opportuno rallentare le bagnature e porre attenzione a non rendere il substrato eccessivamente umido.
Le dimensioni della pianta rendono problematica la coltivazione su zattera, nulla vieta la sperimentazione, anche perchè tendenzialmente, le piante su zattera rimangono più compatte.

Nota:

Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

11 pensieri su “Blc. Port of Paradise “Emerald Isle” FCC/ AOS

  1. Massimo M.

    Ma tu pensa l’ironia!! Le orchidee sono delle piante bellissime, apprezzate soprattutto per i loro colori a volte molto sgargianti…e noi che facciamo (io per primo)? Ci innamoriamo di quelle che hanno poco cromatismo (bianche o verdi) Questa poi assieme ad altre (tipo la BLC Greenwich nelle varie varianti del labello) è una di quelle che rientrano nella top 10 della lista dei desideri

    Rispondi
  2. Guido Autore articolo

    Ciao Salvo, …olio buonissimo!!!

    Blc. Port of Paradise è il nome registrato dell’incrocio fra (Blc Fortune x B. digbyana) dalla semina sono selezionati i cloni ritenuti migliori, che sono poi registrati con un nome specifico, scritto così ‘NOME CLONE’…poi si scrivono gli eventuali premi.
    Penso che la stessa cosa valga anche per incroci successivi delle stesse piante…però non sono tanto sicuro.
    Ciao a presto

    Rispondi
  3. Salvo

    Ciao a tutti
    una pianta veramente bella,inserita nella mia lista (lunga)dei desideri.
    toglietemi un dubbio che mi è venuto, di quest’ibrido ho trovato facendo una brevissima ricerca su internet diverse “varietà”:

    BLC PORTS OF PARADISE GREEN CHING HWA
    BLC PORTS OF PARADISE GLENERVRIES GREEN GIANT
    e la Blc. Port of Paradise “Emerald Isle” FCC/ AOS qui trattata.

    Sono piante geneticamente diverse? o si tratta sempre della stessa pianta
    la cui unica differenza è che sono dei cloni che derivano da piante premiate durante le varie manifestazioni?

    Grazie per le delucidazioni .
    buona coltivazione a tutti.
    Salvo

    Rispondi
  4. gimmy105

    Io l’ho avuta nel 1988 poi l’ho persa e oggi finalmente ho lei e le sue sorelline
    sono tutti ibridacci STUPENDI

    BLC PORTS OF PARADISE “GREEN”
    BLC PORTS OF PARADISE “EMERALDE ISLE”
    BLC PORTS OF PARADISE “GREEN CHING HWA”
    BLC PORTS OF PARADISE “GLENERVRIES GREEN GIANT”

    Antonio

    Rispondi
  5. Gianni

    Si, chiamateli ibridacci e io questo clone lo cerco da anni, per me`e`il migliore e resta il migliore, e`veramente un isola di smeraldo irragiungibile.

    Gianni

    Rispondi
  6. Dragon

    Un ibrido veramente spettacolare e quel verde si fà apprezzare tantissimo.Estetica e profumo la caratterizzano e ne fanno uno dei “ibridacci”più acquistati(ho tanti amici che la posseggono).Io ancora non l’ho preso ma presto mi deciderò a farlo,intanto Guido sto avendo anchio una piccola soddisfazione…..la Blc Chunyeh Good Life ha dei bocci stupendi pronti a schiudersi…..io amo questi ibridoni!!!!

    Rispondi

Ciao! Che ne pensi?