Colori e quiz…per cominciare il 2007

Dialogando

Al blog sono giunti questi vostri contributi:

Sorprese a colori: le orchidee di Clà

Claudio, raccontaci le tue orchidee!

I primi auguri ed il quiz di Massimo f.

Orchidea selvaggia

Ciao e buon anno a tutti gli appassionati di orchidee.
Vorrei proporre un quiz la cui soluzione non è facile o, per meglio dire, non si conosce: La fidanzata brasiliana di un mio amico, saputo della mia passione per le orchidee mi ha inviato la foto allegata che ritrae un bel cespuglio di orchidee silvestri scattata
da lei medesima passeggiando nei dintorni della casa di sua madre nelle regione di Santa Cruz in Brasile.
La soluzione è complicata dal fatto che la foto è parecchio mossa nè tantomeno il necessario ritocco e ridimensionamento hanno contribuito a ridefinire con precisione i contorni dei fiori. A tratti appaiono precisi i contorni delle foglie e dei fusti e ciò farebbe propendere per la sua apparteneza ad un folto gruppo di piante sudamericane. Cosa ne dite?

5 pensieri su “Colori e quiz…per cominciare il 2007

  1. massimo f.

    grazie per l’incoraggiante e a tratti poeticamente ispirata partecipazione. Il bello è che neppure la gentile signorina che di sicuro non può dirsi a digiuno dell’argomento, dato che i suoi genitori commerciavano in orchidee, e che a qualche migliaio di chilometri da qui le ha avute sotto il naso ha capito di che cosa si trattasse fino al punto di richiedere il mio, vostro intervento. Forse è il caso di farsi reinviare immagini meglio dettagliate, ciao.

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  2. Clà

    Senza alcuna via di scampo……

    RaccontarLe (per dove mi trovo) adesso significa volgersi a Sud … ed indietro nel tempo a quando di fronte una vetrina gli occhi commossi di un bimbo si impigliarono nel candore niveo e la beatitudine dei fiori di una pianta di Phalenopsis …
    Ne ricordo la purezza irraggiungibile … e l’armonia che solo il chiarore della luce del mattino sa consegnare agli oggetti … distribuendo con grazia: amore , dolcezza ed equilibrio ( i movimenti della mano di Dio ?)
    Come comunicare però ai “grandi” tale “inter-esse” ??? (Nella vita difficilmente ho incontrato persone che avessero l’idea di uno “stato estatico”)
    -“Dai …… Claudiooooooooooo si fa tardi…vieni qua…… torniamo dopo………” (forse , per me raccontarLe significa tornare alla “nascita del poi che non giunge mai”…. )
    Poi …(come) quando ..passando per la stessa vetrina …mesi dopo…. (i piedi si ghiacciarono al suolo)…. Accanto a quei fiori bianchi, costosi e sempre intatti ne sfavillavano altri…..
    Chi può dimenticare quella sensazione ?
    Erano immensi, enormi …. Sconfinati …innestati su un solo ramo, come crisalidi pronte allo sfarfallamento, d’un colore indicibile tenue e fuggevole, dolce, morbido come una carezza, ma scintillante sempre.
    Quei petali si curvavano, si spiegavano, correvano via ….a tratti liquidi , a tratti nebulosi o rappresi, disegnavano girotondi e scivoli e tragitti…valli e vie..e fiordi e baie e nuvole al tramonto….
    Tra i petali … poi … ce ne era uno diverso dagli altri… questo veniva giù ed in avanti come una stola su un manichino invisibile, forse un abito di donna d’altra epoca, avvolgente e tuttavia avvolto in se stesso…. si apriva al mondo diffondendo all’infinito i suoi margini a raggiare intorno increspandosi, inebriando ogni direzione….
    Rispetto ai fiori quello che rapiva era il “Darsi animato”, la presenza eterea, selvaggia, velenosa a tratti diabolica sul mio esserci…e come un ragno tropicale ..la prima Cattleya mi morse riversando nel cuore tutto il suo veleno: gelido, amaro e paralizzante….
    Da allora …come allora….. sempre….Le loro forme, i colori , il profumo e soprattutto quelle intense macchie di zolfo e fuoco sul labello..esplodono dentro…. alla vista… e mi fanno tuffare dentro….precipitare …
    e Le sento cantare … di armonie che l’animo mio non sa descrivere ..sempre… poi…. poi …. (Sarà?…. )
    Sono passati degli anni …da quando vidi per la prima volta un’orchidea…. alla mia prima Phalenopsis ….. e poi ancora degli anni a quando smisi di coltivarle …. In quell’occasione ricordo il pervinca e l’azzurro dissolto degli occhi del mio cane (T.), quel mattino di fine luglio…in uno sguardo mi aveva già comunicato tutto: il suo “nemico mortale” Minosse, l’altro cane (un mastino napoletano nero) aveva avuto accesso alle mie piante…purtroppo non se ne salvo nessuna!!!
    Sono passati ancora degli anni ad oggi e tante volte sono stato lì-lì per riprendere … soprattutto quando…… alla fine dell’università mi dominava la “phantasia” della foresta pluviale …. AHAHAHAHAH ?
    Ma ci sarebbero altri colori , colori che si stendono a volte su piani altri della realtà o sugli stessi (piani) delle mie parole, della mia voce….ma forse ci sono anche altri occhi ed altre mani…. e spine nel deserto… e battiti del cuore….. e cose altre…. che conducono ….ai colori di oggi …. mentre scrivo…. Adesso.

    Claudio

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  3. Guido Autore articolo

    Anch’io direi oncidium, ho qualche dubbio sulla specie (quei lunghi steli con il ciuffettino di fiori gialli mi ricordano…. ma?? sto cercando…
    Guido

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  4. gulio

    nella mia totale stupidità direi oncidium anche ripensando a mia nonna brasiliana che diceva che in brasile vengono chiamati chuva de ouro cioè pioggia d’ oro.
    auguri

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