Neobenthamia gracilis

Dalla Tanzania una delicatissima specie
Collezione Guido De Vidi – diritti riservati.
Neobenthamia gracilis Rolfe 1891
Sinonimi: Polystachya neobenthamia

Neobenthamia gracilis, genere composto da un’unica specie, il suo nome è stato dato in onore di George Bentham, botanico Inglese del 1800 e descrive la graziosa forma dei suoi fiori.

E’ una specie Africana molto interessante (Tanzania) ed assomiglia ad un’alta erba tropicale.
Neobenthamia gracilis è una specie terrestre/litofita e vive sulle sporgenze muscose dei pendii rocciosi, tra i 400-2000 metri d’altezza, in zone luminose calde ed umide.
I fiori di 2 centimetri, tantissimi e raggruppati a forma di piramide si aprono in progressione all’apice di lunghi gambi frondosi.

Questa specie produce fiori bianchi con appariscenti macchie rossastre e gola gialla sul labello: durano moltissimo e fioriscono in qualunque momento dell’anno, ma principalmente in autunno, inverno e primavera. Ogni piramide può rimanere in fioritura anche per più di sei mesi ed emana una debole profumazione simile alla menta verde.

Le piante sono di facile coltivazione e vanno tenute nella parte più luminosa della serra intermedia, durante l’estate possono essere tenute anche all’aperto in pieno sole e nella stagione fredda trovano giovamento vicino alle Vanda.
Questa orchidea deve essere mantenuta sempre umida e preferisce essere coltivata in vasi con composto denso, in grado di mantenersi umido: composto con miscelazione tipica delle piante terricole.

Neobenthamia gracilis si propaga in modo simpodiale, formando i nuovi pseudobulbi alla base di quelli vecchi, come l’Epidendrum radicans, lungo i fusti dei vecchi pseudobulbi si formano facilmente dei nuovi keiki, che possono essere staccati per riprodurre nuove piante.

2 pensieri su “Neobenthamia gracilis

  1. Clà

    Lo sapete perchè le giornate si allungano? Mica è vero tutto il fatetrello
    astronomico…… dei cicli etc etc….

    Beh la foto …ne rivela la mollezza e la delicatezza dei tessuti…. sembra che al contatto con l’aria il colore si sciupi… e poi …. spiralizzata verso un centro che la trattiene solo in parte..mentre trabocca morbida di pennellate di vaporoso bianco e tenui punture d’insetto e si sparge in ogni dove….
    strano ..seppur delicata …. sembra poi ispirare movimenti flessuosi e dondolamenti dello stelo fiorale…. in mezzo a vortici d’aria tiepida e raffiche di vento…. Già…. mentre il primo sole..”fermandosi sui fiori”..si specchia e ritrova come ogni nuovo giorno la voglia di splendere a lungo…. più a lungo del giorno di prima….. Saluti Clà

    Rispondi

Rispondi a gulioAnnulla risposta