Archivio mensile:Maggio 2007

Angraecum elephantinum

Una deliziosa orchidea del Madagascar, ideale per essere coltivata in piccoli spazi

Angraecum elephantinum, un’orchidea piccola (poco più grande di una miniatura), a sviluppo simpodiale, epifita o chamaefita (vita appena sopra la terrra – dalla composizione delle parole greche khamai – sulla terra – e phitos– vita), a sviluppo simpodiale e strutturata morfologicamente come altre due specie similari (Angraecum didieri ed Angraecum rutenbergianum); entrambe queste specie sono dotate di foglie laterali, rigide, bilobate e di radici coriacee e verrucose.
Collezione Guido De Vidi-Diritti riservati
Angraecum elephantinum Schltr. – Notizbl. Bot. Gart. Berlin vii. 330 (1919)
sezione: Perrierangraecum
Origine etimologica del nome di specie: dalle dimensioni dei suoi fiori, molto grandi rispetto quelle della pianta stessa.
Origine geografica: Est-Madagascar
Nelle collezioni europee fiorisce da Maggio a Giugno.
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Pane, amicizia e orchidee…

…così si potrebbe reintitolare il noto film di Luigi Comencini (Pane, amore e fantasia) pensando alla meravigliosa giornata trascorsa ieri con diversi amici provenienti dalle province limitrofe a quella del bellunese.
Già, oltre a noi “spontanei” del basso feltrino con in testa il nostro “senatur” Giovanni Zallot, ci hanno onorato della loro presenza amici provenienti dalla provincia di Treviso, Venezia, Udine e Padova (spero di non aver dimenticato nessuno) ed in rappresentanza del gruppo naturalistico Sperciglanus.
Ci siamo ritrovati domenica mattina verso le 9 presso il piazzale della birreria Pedavena (finalmente riaperta dopo alcune traversie) e dopo aver raggruppato tutti nel minor numero di auto possibile, in pieno rispetto ecologico, siamo partiti per il safari fotografico alla volta del Monte Avena pronti a sfoderare le poche conoscenze in materia (almeno le mie) e le fotocamere.

Foto Alberto Ghedin – diritti riservati

La prima tappa, al Campon d’Avena, ci ha dato un colpo d’occhio non indifferente, un tappeto bianco formato da un’estesa fioritura di narcisi (Narcissus radiiflorus) in mezzo ai quali abbiamo iniziato a vedere le pirime orchidee spontanee.
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Dendrobium, nobile e giramondo

Sogni e storie di orchidee.

Stamattina, proprio prima di svegliarmi ho fatto un sogno con tema le orchidee. Strano, molto strano come lo sono tutti i sogni.

Eravamo in 4 o 5 persone, il set del sogno era sicuramente ambientato in Italia e stavamo passeggiando nell’ampio giardino di un nostro amico. Più che un giardino era un’intera collina verde, boscosa e piena di fiori, fra i cespugli erbosi spuntavano rigogliosisssimi esemplari di Pleurothallis, Restrepia e Masdevallia. Il bordo del muretto in pietra viva, era pieno di queste orchidee e molte erano pure fiorite.

Il confine dei sogni è sempre indefinito. In questo caso la mia mente è riuscita a mettere insieme, luoghi e forme di vita naturalmente incompatibili.
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Coelogyne flexuosa: l’orgoglio di Roberta

Congratulazioni per Roberta

…”Sono orgogliosa di poterti mostrare la fioritura di una pianta proveniente dalla tua collezione e acquistata in occasione della notte bianca di Schio 2006.
Sono felice di questa piccola creatura profumata!
Grazie caro Guido!”…

Collezione Roberta
Eccola la creatura profumata

Coelogyne flexuosa Rolfe 1892
Sezione Ptychogyne (Pfitzer & Kraenzlin) D.A.Clayton

Sinonimi: Coelogyne bimaculata Ridl 1896; Ptychogyne bimaculata (Ridl.) Pfitzer 1907; Ptychogyne flexuosa (Rolfe) Pfitzer 1907

Distribuzione: Peninsola Malaysia, Sumatra (Larut Hills), Sumatra (West coast), Java, Bali
Altitudine: 900 – 1520 m
Fioritura: Maggio

Collezione Roberta
La specie
Coelogyne flexuosa è un’orchidea epifita simpodiale, ama temperature calde e vive sui tronchi e sui rami degli alberi, dove può trovare molta luce.
E’ una pianta di medie dimensioni, produce pseudobulbi ovoidi con 2 foglie apicali acute, petiolate dai bordi leggermente ondulati.
Gli steli fiorali si formano all’apice degli pseudobulbi maturi, salgono retti e poi flettono verso il basso (da cui il nome di specie “flexuosa”), mostrando vari fiori bianchi ai lati di un’asse strutturato a zig – zag.
Emana un delicato aroma di agrumi.

Il Genere
Coelogyne Lindley 1821
Sottofamiglia: Epidendroideae Lindl.
Tribù: Coelogyneae Pfitzer.
Sottotribù: Coelogyninae Bentham
Il genere Coelogyne è composto da circa 200 specie.
Derivazione del nome Coelogyne: dalla composizione di due parole greche “koilos” (cavità) e “gyne” (femmina) e fa riferimento alla profonda cavità stigmatica della colonna dei fiori, caratteristica che identifica questo genere.

Distribuzione:
Tibet, Nepal, Bhutan, India, sud della Cina, Sri Lanka, Myanmar, Tailandia e Indochina, Malesia, Indonesia, Borneo,
le isole Filippine, Sulawesi, Maluku, Nuova Guinea, Mariana, Caroline e Solomon, Vanuatu, Nuova Caledonia, Fiji e Tonga.

Cambria: Leonora chiede aiuto

Gli ibridi di orchidea, che comunemete chiamiamo “Cambria”, sono affascinanti, ma a volte assai delicati nella coltivazione

Leonora ha inviato un help su un vecchio post dedicato alle Cambria ed ho pensato di riportarlo su con questo link, per rileggerlo con calma insieme: l’argomento è sempre di attualità…le Cambria sono facili da coltivare anche fuori serra, ma nello stesso tempo chiedono cure particolari, pena repentini degradi delle piante.

Leonora scrive:

Ciao, ho anche io una Cambria acquistata a febbraio 2007, ora è sfiorita ed in piena fase di crescita, infatti stà crescendo una nuova foglia con relativo pseudobulbo. Ho notato però delle piccolissime macchioline nere sulle foglie con lievi aloni giallastri/verde chiaro. Inoltre una delle foglie presenta la punta giallastra (quando l’ho acquistata aveva la punta un poco marroncina). Ieri ho notato che anche su un’altra foglia vi sono le stesse macchioline nere…mi devo preoccupare?…lei sembra stare bene…ho sfogliato qualche libro…l’unica fotografia che sembrava riportare il mio caso riguardava le cocciniglie, ma sono perplessa…credo dovrebbero essere dei parassiti visibili e mobili……..
Altro indizio è che se guardo la foglia in controluce sono ancora più evidenti e sembrano avere un certo spessore.
Cosa fare??? Help

Nello specifico direi che possiamo trovarci diffronte a 2, anzi 3 possibili patologie:
1 – Radici compromesse (marcescenze) e quindi possibili veicoli di infezioni fungine, che possono anche essersi propagate attraverso le ferite causate da punture di insetti sulle foglie.
2 – L e punte marroncine delle foglie si formano a causa di ristagni d’acqua, ma se sono contenute non creano problemi (sono solamente antiestetiche)
3 – Parassiti magari cocciniglie? Sulle Cambria succede raramente, ma può essere.

Cosa fare
Sul versante della patologia fungina direi di agire su due fronti, controllare lo stato delle radici e decidere un eventuale rinvaso e comunque, qualora si noti eccessivo inzuppamento del composto, sospendere le bagnature per vari giorni. Poi si interviene con uno o due trattamenti antifungini (io uso prodotti con principio attivo MANCOZEB), ma puoi anche usarne di specifici, recandoti in qualche consorzio specializzato con un campione di foglia (se il personale è preparato riesce a individuare anche la tipologia dell’infezione fungina in atto).
Nel caso di attacchi da insetti, direi di usare Confidor, magari Confidor-oil, che è la combinazione blanda del princpio attivo più olio emulsionato e quindi ancor più effcace contro la cocciniglia.

Mi par di capire però, che la tua Cambria non abbia gran problemi, in bocca al lupo.