Orchidee…meno delicate di quel che si pensa

Riporto la testimonianza di un amico brasiliano, tra l’altro ottimo coltivatore e collezionista di orchidee incontrato in un’altra ML, che mi ha concesso di tradurre e pubblicare un suo messaggio comparso per l’appunto sulla ML: Carlos Keller.
L’articolo riporta come alcune piante si possano adattare a situazioni quasi estreme per quella che è la normale conoscenza che si ha sulle metodologie di coltivazione.

Le fotografie, scattate nel maggio scorso, sono così descritte da Carlos:

foto Carlos Keller – diritti riservati

“Vicino alla mia casa c’è un tronco d’albero morto che ospita qualche orchidea. Queste orchidee erano li quando l’albero era ancora vivo. La corteccia ruvida ha soddisfatto l’abiltà delle radici che hanno ben aderito al tronco. L’albero era un Ficus lyrata, bloccava la vista del mare, e ha poi finito per morire.”

foto Carlos Keller – diritti riservati

“Le orchidee sono state lasciate in pieno sole e non sono state mai spruzzate o concimate e tuttavia sono belle e sane come può vedere in questa fotografia che mostra una Brassocattleya Pastoral.”

foto Carlos Keller – diritti riservati

“Quando il vento freddo entra frontalmente è molto forte e in casa mia, due quartieri più avanti, se lascio una fessura aperta nella finestra si staccano perfino i quadri dalla parete. I fiori della Pastoral tuttavia continuano a essere belli… Come può essere? Il tronco è di fronte al mare e riceve tutto il maroso e l’umidità che arrivano con le onde e ciò sembra in verità fare bene alle orchidee. Tuttavia, in questa via le piante che sopravvivono nei giardini delle costruzioni sono solo le succulente, le bromeliadi o le piante molto rustiche. Il resto, se piantato in questo luogo, finisce per morire. Ciò nonostante le orchidee sopravvivono bene, si possono vedere le canne dei Dendrobium crescere sane e grandi.”

foto Carlos Keller – diritti riservati

“Il giorno in che ho fatto le fotografie ho potuto osservare che nonostante la nuvolosità non pioveva, ma il mare portava un’umidità fino agli edifici ed era tanto intensa che delle gocce d’acqua si accumulavano sulle foglie delle piante, come si può vedere in questa fotografia con le “corone di Cristo” che circondano il prato inglese nel cui centro c’è il tronco.”

“Come si può vedere, le orchidee non sono così fragili come la gente pensa e a volte un po’ di piena aria ed un’esposizione alle intemperie può essere migliore del trattamento che ricevono in serra. Quello che si può trarre come insegnamento da queste fotografie è che ambienti molto secchi e stagnanti andrebbero evitati. Più luce e migliore aerazione, ma è indispendable che il luogo scelto per costruire l’orchidario sia vicino di una fonte d’umidità ambientale. Le orchidee amano l’umidità e l’ossigeno. Carlos”

In un messaggio successivo Carlos mi spiegava che all’inizio (2005) quando l’albero era ancora vivo,vennero fatte aderire anche alcune Phalaenopsis, ma a causa dell’eccessiva esposizione solare, anno dopo anno le stesse deperirono fino alla morte.
Un’ulteriore conferma, questa, di come a volte la noncuranza possa giovare più di un’eccesso di cure, ovviamente entro certi limiti.

Ciao

3 pensieri su “Orchidee…meno delicate di quel che si pensa

  1. Julieta de Castro

    Sono cugina di Carlos Keller ; lui ? veramente un ” conaisseur” , un collezionista di orchidee, un osservatore della naturaleza.
    Di questo commento si pu? conclurre que gli orchidees sono fiori rustichi e sopravvivono bene con un p? d’umidit

    Rispondi
  2. grud

    Pienamente d’accordo, aria e umidità a volontà!
    Anche lasciarle indisturbate, dimenticandosele un po’ aiuta, mentre troppe cure talvolta sono deleterie.

    Rispondi

Rispondi a grudAnnulla risposta