Il genere Amesiella, un paradosso della tassonomia?
Amesiella Philippinense è stata descritta da Ames nel 1907 come Angraecum philippinense
perchè la fisionomia delle fioriture è molto simile se non identica alle caratteristiche fioriture degli Angraecum e delle Aerides
Garay ha riformato la descrizione nel 1972 mettendola in un genere autonomo – come genere monospecie – assegnandole il nome di Amesiella Philippinense, in onore del famoso botanico americano Ames Oekes.
Schlechter nel 1972 la descrive come una tipica orchidea africana che si è sviluppata in Asia.
Il genere
Amesiella Schlechter ex Garay 1972
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Vandeae
Sottotribù: Aeridinae o Sarcanthinae(qui abbiamo di nuovo delle indecisioni.)
La specie
Collezione e foto Gianni Morello – diritti riservati
Amesiella philippinense (Ames) Garay 1972
Amesiella philippinense, Garay 1972 ex Angraecum philippinense Ames 1907.
Amesiella philippinense ha una storia particolare.
Scoperta da E.D. Merrill nei boschi montani di Halcon (Filippine) a 800 – 1400 metri di altitudine è descritta da O. Ames come Angraecum philippinense sul “Philippines Journal of science (Botany). R. Schlechter proponeva di spostarla dal genere Angraecum con la motivazione che non era endemica nel Madagascar.
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Nel 1926 è descritta “postum” sulla rivista ”Notizblatt des Botanische Garten und Museum” però non conformente alle regole tassonomiche, più tardi ci pensa Garay 1972) descrivendola come Amesiella philippinense in onore di Oakes Ames (1874-1950),
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tassonomo di primordine, fondatore dell’erbario dell’università di Harward ed autore di libri botanici.
Amesiella, inizialmente è un genere monospecie, più tardi il genere si arrichisce di altre specie, Amesiella monticola Cotes & Banks 1998 – cresce endemica nell isola di Luzon – (da 1800 a 2200 m di altitudine) e
foto internet
Amesiella minor Senghas Luzon 1999 – 1200 msm.
La Amesiella philippinense la coltivo da circa due anni assieme alla Amesiella monticola appesa sul mio Ibisco sinensis in soggiorno.
Coltivazione
Secondo le poche descrizioni esistenti (nella letteratura attuale sembra esistere solo la Amesiella philippinense) è praticabile sia la coltura in vaso che su zattera. Visto però che si consiglia di fare molta attenzione a non bagnare troppo le radici per evitare marcescenze, sia la A. philippinense che la A. monticolle coltivo da ormai un paio d’ anni in casa, su zattera di sughero con l’aggiunta di un po di sfagno.
Le bagno per immersione quasi tutti i giorni, quando è possibile (visto i lavori in corso) al fine settimana le appendo all’aperto sul mio balcone e vaporizzo più volte al giorno con una pompa a mano.
Prossimamente le trasferirò nella mia nuova veranda con nebulizzazione automatica tramite il sistema Gardena micro Grip.
[…] Questa tribù racchiude, fra le altre, anche la sottotribù delle Sarcanthinae che raggruppa più di 20 generi: Abdominea, Acampe, Adenonchos, Aerides, Amesiella, Arachnis, Ascocentrum, Ascoglossum, Chiloschista, Cleisostoma , Doritis, Euanthe, Gastrochilus, Luisia, Neofinetia , Paraphalaenopsis, Phalaenopsis, Renanthera, Rhynchostylis , Robiquetia, Sarcochilus, Trichoglottis, Vanda, Vandopsis. Come si può notare, dal nutrito numero di generi di cui è composta la sottotribù Sarcanthinae e dal gran numero di specie comprese in ogni genere, gli ibridatori hanno avuto ed hanno buon gioco per sperimentare incroci, intergenerici (fra specie diverse dello stesso genere) e infragenererici (fra specie di generi diversi). Uno studio interessante sulle risultanze delle meiosi (processo caratteristico delle cellule eucarioti, durante il quale da una cellula si formano quattro cellule figlie, aventi la metà del patrimonio genetico di quella originaria. In altri termini, la meiosi determina la ripartizione di ciascuna coppia di cromosomi omologhi – cromosomi su cui si trovano geni corrispondenti – presenti nelle cellule diploidi) cromosomiche d, seppur datato (1961) su ibridazioni intergeneriche fra specie appartenenti all’alleanza delle Vanda, dal titolo “Meiotic Chromosome Behavior in Some Intergenderic Hybrids of the Vanda Alliance” di R. Tanaka, H. Kamemoto, è apparso su “American Journal of Botany, Vol. 48, No. 7 (Aug., 1961), pp. 573-582 doi:10.2307/2439369″. Gli obiettivi degli ibridatori sono quelli di migliorare la dimensione, la forma ed il colore dei discendenti, ma nello stesso tempo anche di ridurre le dimensioni delle piante, spesso molto grandi. Le regole tassonomiche sono rigide e consolidate, ad esempio un incrocio fra due specie dello stesso genere continuerà a portare lo stesso nome, mentre il figlio di due generi diversi (Ascocentrum x Vanda) assumerà il nome di Ascocenda, semplificato suonerà così: Ascenda. […]
eccoti il link, questa e`la lista del materiale del micro-drip, la spiegazione la decvi scaricare in PDF
http://www.gardena.com/servlet/CategoryDisplay?catalogId=10057&storeId=10057&categoryId=14515&langId=-4
Allora questo articolo sul sito della gardena non l’ho trovato, io uso per l’esterno i micronebbia collegati all’impiato d’irrigazione automatico, però non ho capito che cosa è questo dispositivo?
Grud e Massimo,
chedo scusa il link del Micro-Drip l’ ha messo in vista Massimo e non Stefano e gli uggelli per nebbia costano 2,59 al set, ce ne sono con vigore di un metro di diametro e da 60 cm. io so solo che qui`al momento ho trovato solo due set completi, uno con trasformatore e timer diciamo piccoli che costa 56,-€ e l’ altro con il timer con 13 funzioni funzioni diverse, il tutto pero` non credo sia adatto per una serra o una verandada 20 o 30 m³ la mia ha una capienza di circa 10 m³ e voglio nebulizzarla solo in parte, al momento ho fatto solo una foto e il servizio lo faro`appena
finiti i lavori in casa e fuori, poi sgomberato il ripostiglio lo faro`diventare una veranda confortevole. P.P.P. pazienza
ciao
Gianni
Grud,
clicca micro Drip da stefano e ci sei dentro, solo che poi si devono cambiare gli ugelli per nebbia dal diametro o di 60 cm o da 1 metro, che pero`qui`costano una sciocchezza 2,99 per 5 ugelli.
Marco,
devo aspettare che tutto si aggiusti poi metto foto e impressioni, le Amesiella o Amesielle si possono trovare anche in italia, la monticola per esempio da N&C, la minor nisba dappertutto, senno l’ avrei gia`sotto le unghie
Grazie Elisa sei un tesoro,
Grazie Fi,
ti stai comportando correttamente, un passo alla volta e tutto con calma,
non avendo una serra e con le piante in soggiorno non posso vaporizzare, percio`le faccio il bagnetto una decina di secondi ogni giorno, le piante in vaso le annaffio una volta alla settimana.
Non devi mettere tutte le informazioni in un secchio e mischiarle, leggile una ad una e cerca di immaginarti la mia situazione ambientale.
ogni specie ha le sue caratteristiche ed esigenze particolari.
baci
Gianni
e’ splendida, l’avevo gia’ vista, uno spettacolo, complimenti…..non credo sia facile trovarla, ma mi chiedo per curiosita’ se la coltura in vaso sia molto complicata, visto che per ora data la mia nulla esperienza non oso avvicinarmi al discorso zattere (ma fra qualche anno, beh, spero proprio di si……), anche perche’ richiedono parecchio tempo per seguirle…..e poi mi chiedevo, se c’e’ rischio di marciumi in caso di eccessiva acqua, perche’ l’immersione quotidiana e cosi’ tante vaporizzazioni? me lo sono sempre chiesta ogni volta che si e’ parlato di tronchetti e zattere, pardon per l’ignoranza…………..baci -Fi