Stai costruendo la serra per le tue orchidee?

Cominciamo a sognare e..sudare.
Allora, siamo attorno ad un tavolo insieme al nostro progettista ed iniziamo a sognare con la comparsa dei primi file memorizzati sullo schermo del portatile dell’architetto, che ci fanno vedere i disegni in forma tridimensionale della grande stanza a giorno, della cucina super tecnologica, dei vari bagni, della mansarda, del solarium …e.. là in fondo, dopo il caminetto, la loggia molto luminosa con le vetrate che danno sul giardino esterno, eccoti anche il giardino d’inverno, un angolo interno con tanto di piante belle e vigorose.
La magia virtuale ci affascina al punto da non preoccuparci che le orchidee richiedono condizioni di vita non proprio uguali alle nostre. Passato il primo momento di trasporto, giunge spontanea la domanda – ma non sarebbe meglio prevedere uno spazio tutto suo per le piante?
Forse sì – è la risposta del progettista, che poi prosegue specificando – ma la modulazione architettonica degli spazi interni ed esterni risulterebbe compromessa e poi bisognerebbe ridisegnare l’armonizzazione complessiva: tradotto, bisogna sentire qualche esperto del settore per mettere insieme funzionalità ed estetica.
Le prime decisioni da prendere sono: immaginare la futura serra come propaggine della casa, quindi appoggiata ad essa, oppure, qualora si disponga di spazio in giardino, pensarla come struttura assestante.
A questo punto, al progettista rimane solamente il compito di disegnare un volume compatibile con l’estetica generale, con le nostre esigenze di spazio e soprattutto con l’ampiezza del nostro conto in banca: tutto quello che metteremo dentro la “grande scatola magica” non potrà che essere il frutto della nostra conoscenza orchidofila.

Come far funzionare bene la “scatola magica”
Le orchidee sono facili da coltivare? Sì ti dice il venditore, in realtà non è proprio così semplice la faccenda, può essere facile farle sopravvivere ma se si vuole veramente una collezione in buona forma, bisogna dar loro condizioni di vita non sempre facilmente riproducibili.
Se volessimo essere un po cattivi diremmo che i collezionisti di orchidee “precari”, quelli o quelle che coltivano in condizioni di fortuna sono molto coccolati dai venditori.
Fortunatamente, pur essendo numerosissime le specie di orchidee esistenti al mondo ( 25.000 circa) e distribuite in tutte le parti della terra, molte vivono bene con parametri abbastanza simili.
Il problema base da risolvere, come si è già scritto è quello di garantire un costante rapporto fra i tre elementi fondamentali per la vita delle orchidee: luce, temperatura ed umidità.
Ad esempio, moltissime specie vivono bene dentro questa fascia di temperature – 8°/18° minime e 20°/32° massime – purchè sia garantita loro umidità relativa dell’aria mai inferiore al 60/70% e luminosità più o meno filtrata da ombreggiatura che può oscillare da 30 a 60%, quest’ultimo valore varia da specie a specie ed anche dalla zona di coltivazione.
Appare subito chiaro che lo spazio interno della serra, per essere funzionale deve consentirci di riscaldare, umidificare, rinfrescare, ventilare e filtrare la luce del sole con soluzioni che tengano sempre conto del legame: luce temperatura umidità.
In estate ad esempio non è sufficiente aprire la serra per rinfrescare, così facendo si abbassa la temperatura ma contestualmente anche l’umidità relativa interna, come si può facilmente intuire, l’armonia interna richiede apposite soluzioni tecnologiche.

12 pensieri su “Stai costruendo la serra per le tue orchidee?

  1. Guido Autore articolo

    Ciao Amedeo, prima di tutto grazie…e tu sai perché.

    Domenica prossima sarò a Bussolengo, è li che verrai? mi farebbe piacere.

    Ottima idea quella di chiudere un pergolato, basta che sia posizionato verso sud/ovest (posizione ideale per catturare la giusta luce).
    a riguardo nuovo climatizzatore DAIKIN URURU SARARA ho dato un’occhiata alle prestazioni, a mio avviso non può risolvere i problemi di climatizzazione di una serra perchè bisogna mantenere parametri di umidità relativa molto più alti rispetto a quelli di un ambiente abitativo – minimo 60-70%
    La potenzialità del climatizzatore in questione mi pare sia di un’immissione 450ml ora di acqua, troppo pochi per garantire quanto scritto sopra.
    A mio avviso con meno soldi si possono implementare nebulizzatori ad alta pressione che danno buoni risultati.
    Ad ogni buon conto mi riservo di approfondire l’ipotesi di questa soluzione.

    Ciao a presto
    Guido

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  2. Amedeo

    Ciao Guido.
    Spero domenica di poter venire in fiera per cooscerti.
    Sto pensando di chiudere un pergolato esteno e farlo diventare una serra. Una domanda, esiste ora in commercio la prima motocondensate (DAIKIN) che regola temperatura e umidità… Si chiama Ururu Sarara. Io sono architetto e ho potuto sperimentare con successo l’utilizzo in appartamento. Volevo sapere se ci sono delle eperienze in serra.

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  3. Alberto

    Grazie Massimo, ma il merito va tutto all’insegnante “Guido”, io ho seguito e messo a frutto la sua E S P E R I E N Z A, concordo a pieno con la tua valutazione ogni serra deve raggiungere il suo giusto equilibrio. Ciao Alberto

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  4. Massimo M.

    Caro Guido,
    se il tuo sistema è profano e non è considerato da molti il sistema “giusto” per la coltivazione delle orchidee, allora evviva l’imperfezione.
    Io sono dell’idea che non esista un sistema standard per la coltivazione delle orchidee o delle piante in generale. E’ vero però che ci sono alcuni “paletti” fissi che vanno rispettati, ma ogni metodo, se da buoni risultati, è un buon metodo. Le variabili che si pongono nella coltivazione sono talmente tante e tali, che da Belluno a Treviso le stesse non potranno dare i medesimi risultati. Quindi l’unico vero metodo è quello di sperimentare e trovare il giusto equilibrio tra le tre variabili che assicurano un corretto sviluppo e belle firoiture alle nostre beniamine.
    Basti pensare a Gianni che coltiva con buon successo le sue piante in casa, è chiaro che con una serra è tutta un’altra musica, ma anche li prima di trovare il giusto equilibrio potrebbero essere necessari diversi mesi, in questo Alberto è stato bravo visto che la sua serra ha dato buonissimi risultati in meno di un’anno.

    Bell’articolo.
    Ciao Massimo

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