Stai costruendo la serra per le tue orchidee?

Le soluzioni
La serra va quindi pensata come uno spazio chiuso, realizzato con materiale il più possibile trasparente e nello stesso tempo coibentante (vetro camera, policarbonato, nylon), la soluzione è ovviamente legata alle disponibilità economiche.
Temperatura interna: la temperatura interna va gestita sia nel suo valore minimo con impianti di riscaldamento radiante “termosifoni ecc.”, oppure ad aria calda (entrambi mostrano pregi e difetti, si scelga in funzione delle opportunità contingenti), che nel suo valore massimo con impianti di condizionamento, ad esempio con il sistema “cooling”, cioè togliendo l’aria calda interna con un aspiratore e consentendo l’entrata di aria fresca esterna di ricambio, attraverso dei pannelli alveolari bagnati.
Con il cosiddetto sistema “cooling”, oltre all’abbassamento della temperatura si ottiene anche una buona umidificazione dell’ aria interna, che entrando forzatamente attraverso i pannelli alveolari bagnati si carica anche di piccole particelle di acqua.
Non sempre il sistema cooling riesce a tenere sotto controllo anche l’umidità interna, soprattutto quando l’aria esterna è molto secca, vanno quindi previsti dei sistemi di umidificazione interna, cosidetti “ foog”.
Per il controllo della luce del sole bisogna attrezzare il tetto e le pareti della serra (esternamente), di rete ombreggiante – per impedire eccessivo surriscaldamento della serra, la rete ombreggiante deve essere distaccata di circa 20 -25 cm, sia dalle pareti che dal tetto stesso.

Dimensione della serra
Il primo consiglio che mi sento di dare ad un futuro possessore di serra è di farsene una abbastanza grande per poter contenere il suo hobby in sicuro e costante aumento. Una serra piccola può dare l’impressione di essere immensa, ma è leggendario che i coltivatori di orchidee non siano mai soddisfatti.
All’inizio forse non vi interessate che di una specie o due e vi ritenete contenti con pochi esemplari di ciascuna. Ma è inevitabile che vi innamoriate quanto prima di un’altra specie e poi di un’altra ancora. Allora comprerete due o tre piantine dell’una e poi due o tre piantine dell’altra, che diventeranno presto piante adulte e avranno bisogno di esse­re divise, cosi in un tempo relativamente breve, i vostri bancali saranno affollatissimi.
Vi sono anche altre ragioni per non farsi una serra troppo piccola: una serra molto piccola è difficile da organizzare e da tenere sotto controllo a causa dello scarso volume d’aria interno. Inoltre, raddoppiare una piccola serra non significa raddoppiare anche i costi, questi aumenteranno solo di 1/3.

Nei prossimi post, anche con l’aiuto delle vostre osservazioni entreremo nel dettaglio delle soluzioni tecniche da applicare, per ora enunciamo le tre tipologie ambientali richieste ad una serra per poter coltivare orchidee.

Serra fredda, intermedia e calda
Gran parte delle orchidee esotiche vivono dentro tre fasce di temperature minime: 8/10°, 13/15°, 15/18°, nel linguaggio comune sono considerate rispettivamente da serra fredda, intermedia e calda.
Pertanto il manuale direbbe di selezionare le specie, oppure di costruire tre ambienti serra diversi… ed i costi?
Non allarmatevi, con una corretta ventilazione interna si possono creare differenti microclimi dove collocare specie con esigenze diverse, anche in uno spazio unico.
A tal riguardo il mio sistema di coltivazione, definito da molti esperti “profano” e al di fuori delle regole canoniche, da buoni risultati, ma questo ed altro sarà occasione di discussione nei prossimi post.

12 pensieri su “Stai costruendo la serra per le tue orchidee?

  1. Guido Autore articolo

    Ciao Amedeo, prima di tutto grazie…e tu sai perché.

    Domenica prossima sarò a Bussolengo, è li che verrai? mi farebbe piacere.

    Ottima idea quella di chiudere un pergolato, basta che sia posizionato verso sud/ovest (posizione ideale per catturare la giusta luce).
    a riguardo nuovo climatizzatore DAIKIN URURU SARARA ho dato un’occhiata alle prestazioni, a mio avviso non può risolvere i problemi di climatizzazione di una serra perchè bisogna mantenere parametri di umidità relativa molto più alti rispetto a quelli di un ambiente abitativo – minimo 60-70%
    La potenzialità del climatizzatore in questione mi pare sia di un’immissione 450ml ora di acqua, troppo pochi per garantire quanto scritto sopra.
    A mio avviso con meno soldi si possono implementare nebulizzatori ad alta pressione che danno buoni risultati.
    Ad ogni buon conto mi riservo di approfondire l’ipotesi di questa soluzione.

    Ciao a presto
    Guido

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  2. Amedeo

    Ciao Guido.
    Spero domenica di poter venire in fiera per cooscerti.
    Sto pensando di chiudere un pergolato esteno e farlo diventare una serra. Una domanda, esiste ora in commercio la prima motocondensate (DAIKIN) che regola temperatura e umidità… Si chiama Ururu Sarara. Io sono architetto e ho potuto sperimentare con successo l’utilizzo in appartamento. Volevo sapere se ci sono delle eperienze in serra.

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  3. Alberto

    Grazie Massimo, ma il merito va tutto all’insegnante “Guido”, io ho seguito e messo a frutto la sua E S P E R I E N Z A, concordo a pieno con la tua valutazione ogni serra deve raggiungere il suo giusto equilibrio. Ciao Alberto

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  4. Massimo M.

    Caro Guido,
    se il tuo sistema è profano e non è considerato da molti il sistema “giusto” per la coltivazione delle orchidee, allora evviva l’imperfezione.
    Io sono dell’idea che non esista un sistema standard per la coltivazione delle orchidee o delle piante in generale. E’ vero però che ci sono alcuni “paletti” fissi che vanno rispettati, ma ogni metodo, se da buoni risultati, è un buon metodo. Le variabili che si pongono nella coltivazione sono talmente tante e tali, che da Belluno a Treviso le stesse non potranno dare i medesimi risultati. Quindi l’unico vero metodo è quello di sperimentare e trovare il giusto equilibrio tra le tre variabili che assicurano un corretto sviluppo e belle firoiture alle nostre beniamine.
    Basti pensare a Gianni che coltiva con buon successo le sue piante in casa, è chiaro che con una serra è tutta un’altra musica, ma anche li prima di trovare il giusto equilibrio potrebbero essere necessari diversi mesi, in questo Alberto è stato bravo visto che la sua serra ha dato buonissimi risultati in meno di un’anno.

    Bell’articolo.
    Ciao Massimo

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