Taiwan, diario di un viaggio.

08.08.08 Primo contatto con le orchidee. Dopo un paio di giorni che ne parlavamo siamo finalmente andati a visitare una serra locale, ex zuccherificio convertito poi in area produttiva di sole Phalaenopsis. Sebbene l’ingresso tragga in inganno mostrando solamente una piccola serra dove sono esposte le orchidee in fiore per la vendita diretta, sul lato posteriore si vedono quelle che sono le serre vere e proprie per la coltivazione, ciascuna con un livello di maturazione diverso, si possono così trovare quelle appena deflascate in una serra (e sono circa a tre anni dalla fioritura) per poi passare a quelle a due anni dalla fioritura, quelle a uno e quelle che hanno già fiorito o che sono in procinto di farlo per essere poi destinate al mercato statunitense.
Le ore antecedenti al pranzo e alla cena le dedico aiutando i parenti, titolari di un ristorante, nella distribuzione di pasti a menu fisso ad un prezzo politico, il cui ricavato verrà interamente devoluto in beneficienza (impariamo italiani….impariamo!).

09.08.08 Mattinata di relax dove ne approfitto per perlustrare il giardino attorno alle abitazioni degli zii Hirusi e Ron, scovando qua e la orchidee appese un po’ ovunque. La fanno da padrone le Phalaenopsis ma guadando meglio, con il secondo giro scopro che zio Hirusi su un paio di felci arboree coltiva abbarbicate alla corteccia un paio di Papilionanthe (teres , vandarum o Miss Joaquim lo scoprirò a breve) dall’inconfondibile foglia teretiforme e dei Dendrobium phalaenopsis ibridi, invece quello che maggiormente mi stupisce è zio Ron non solo per il numero di piante coltivate ma anche per la varietà…sono prossime alla fioritura un Dendrobium phalaenopsis e un Oncidium sp. mentre ha lo stelo fiorale già formato un altro Dendrobium phalaenopsis e su diversi supporti vedo ben accestite alcune piante di quello che pare essere un Dendrobium loddigesii. Le varie orchidee trovano appiglio sui più disparati supporti…dai tronchi di felce arborea e di palma, alle placche di xaxim, al tronco trovato sulla spiaggia, alle lastre di ardesia (avete capito bene!) e al palo in acciaio che regge la pompeiana (alla faccia che sono delicate).
Il pomeriggio decidiamo di andare poco lontano a vedere un luogo noto per la poca timidezza delle scimmie che scendono dalla foresta per far visita ai turisti che portano con loro frutta e cibo da dare a questi intraprendenti primati. La giornata si conclude con un terapeutico e rifrescante bagno sulla spiaggia di Shiao-ma, un centinaio di metri dalla quale alloggiamo, le cui tiepide acque oceaniche fanno tando divertire Samuele.

10.08.08 La giornata inizia all’alba, la sera precedente sono stato invitato da alcuni ospiti dello zio Ron venuti appositamente dalla capitale per fare surf. Alle 5 e mezza io, Chia, Chi e Bear
ci rechiamo in una spiaggia distante 3/4 chilometri. Da dove parcheggiamo la macchina un breve sentiero ci conduce alla spiaggia sassosa di Tong-ha ed i primi particolari “villeggianti” ad accoglierci sono un piccolo gruppo di mucche. Sebbene data la calma di vento le onde non siano molto alte, sono sufficienti per fare qualche scatto discreto.
Decido di tornare verso casa a piedi lungo la costa, camminando di sasso in sasso dopo una mezz’ora circa di strada riapprodo sulla spiggia di Shiao-ma; in cinque minuti sono nuovamente a casa giusto in tempo per la colazione.
Nel pomeriggio andiamo a visitare un particolare ponte che collega l’isola di Taiwan (Formosa) ad una piccola isola vicina che si chiama Shan-Sien-Thai (che significa “altare dei tre angeli”). Passiamo un’po di tempo giocando con Samuele che non rinuncia ad un bagno e poi rientriamo a casa.

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