Le orchidee scoperte da Padre Angelo Andreetta.

Viaggio fantastico fra le orchidee scoperte dal missionario salesiano Padre Angelo Andreetta.
di Guido De Vidi

Foto: Padre Angelo Andreetta e un bellissimo esemplare di Cattleya maxima
Questo sogno è maturato dopo aver appreso la notizia della sua scomparsa, ed è nata in me l’idea di dar giusto valore al suo grande contributo apportato al mondo della botanica e dell’orchidologia.
Padre Andreetta, missionario Salesiano, è stato anche un grande portatore di umiltà e di aiuto agli “ultimi”, la sua opera spirituale ha camminato di pari passo con il suo amore per la natura, le piante e per l’appunto, le orchidee.
Noi appassionati di orchidee, conosciamo il valore delle sue scoperte e del suo lavoro a favore di quel grande patrimonio presente in Ecuador, ma al di fuori del nostro magico mondo, pochi altri sono informati.
La vocazione spirituale porta Padre Angelo Andreetta a vivere in Ecuador dove è presente il maggior numero di specie botaniche di orchidee esistenti al mondo. Siamo sul finire degli anni 30 del ventesimo secolo, quando questo paradiso della natura affascina il giovane Andreetta, giunto in quelle terre per istituire una missione salesiana.
Avendo l’opportunità di attraversare anche le zone più vergini di quel Paese, Padre Andreetta si trova sovente al cospetto di estese colonie di orchidee. E’ così che nasce l’amore per queste piante, che lo porta a cercarle, raccoglierle e coltivarle nel giardino della sua missione.

Padre Angelo Andreetta, con grande lungimiranza capisce che quel vasto patrimonio naturale presente in Ecuador può essere un’enorme opportunità di miglioramento delle condizioni di vita delle genti del luogo; lui non è il classico raccoglitore al servizio di qualche commerciante europeo e per questo cerca di coinvolgere nella sua opera, gli abitanti locali.
Grazie al suo lavoro, nel 1968 l’Ecuador partecipa per la prima volta ad una mostra internazionale di orchidee in Colombia.

Padre Angelo Andreetta, un grande uomo.
Chiunque ami le orchidee e sia particolarmente affascinato dalle specie endemiche in Ecuador, deve essere a conoscenza del nome “Andreetta”.
Padre Andreetta è conosciuto nell’ambiente orchidofilo mondiale soprattutto per la scoperta di un gran numero di orchidee, molte delle quali portano il suo nome.
E’ nato in Italia, a Castions, Comune di Zoppola in Provincia di Pordenone ed è diventato missionario Salesiano in Ecuador.
I Salesiani sono presenti in Ecuador sin dal 1888. In questo paese hanno costruito strade, istituito scuole, hanno fondato ospedali ed hanno realizzato molte altre iniziative in favore della popolazione locale.
E’ in questo contesto che Padre Angelo Andreetta giunge molto giovane in Ecuador sul finire degli anni 30.
Egli ricorda che ci volle del tempo per abituarsi alla fauna selvatica della zona. Tuttavia, sin da subito nacque in lui un amore naturale per le piante e non poteva fare a meno di notare le meraviglie della flora tropicale che lo circondava. Nei primi tempi si spostava sempre a piedi, e nei suoi viaggi era facile per lui, ammirare e raccogliere le piante lungo i sentieri, spesso conquistati a colpi di machete, per portarle nella sua missione a Bomboiza. Fra tutte le piante, quelle che più spesso catturavano i suoi occhi erano le orchidee. Nel lato est della sua missione aveva salvato una radura di alberi autoctoni dove ad ogni ritorno sistemava le orchidee che raccoglieva nelle varie esplorazioni; piano piano prese vita un piccolo angolo fiorito che crebbe rapidamente fino a diventare un giardino botanico.

L’incontro con la famiglia Portilla
Una delle famiglie ecuadoriane che inizialmente aiutarono Padre Andreetta nella coltivazione delle orchidee, fu quella dei Portilla, a quel tempo composta da padre, madre ed il figlio, Mario. Mario fu rapidamente catturato dall’amore per le orchidee di Padre Angelo.
Padre Andreetta, nelle sue esplorazioni portava spesso con sé i due giovani Gualaceñi, Mario e José “Pepe” Portilla. Con il trascorrere del tempo, l’entusiasmo dei fratelli Portilla per quelle piante, li incoraggiò ad organizzare professionalmente la loro esperienza ed è così che prese forma una proficua passione per la coltivazione delle orchidee.
La sede attuale di Ecuagenera è a Gualaceo, ed è guidata da José Portilla, più popolarmente conosciuto come Pepe, con l’assistenza di alcuni suoi fratelli e nipoti.
José Pepe Portilla ricorda con commozione, l’interesse di Padre Andreetta per la conservazione delle orchidee equadoriane e per la ricerca scientifica, ma per fare questo – spiega Pepe Portilla – abbiamo dovuto creare un’impresa, non è come negli Stati Uniti, in Ecuador nessuno ti dà i soldi per la ricerca. Per favorire la ricerca bisogna vendere piante – sottolinea Pepe, ed aggiunge – in Ecuador vivono oltre 4.200 specie, molte delle quali sono in pericolo di estinzione, Ecuagenera ha già contribuito alla descrizione di un migliaio di nuove specie, ma si potrà arrivare a 7.000, una volta che saranno scoperte e descritte tutte le specie endemiche nel nostro Paese.
Nonostante gli spostamenti in varie missioni sparse per l’Ecuador, Padre Andreetta ha sempre mantenuto un forte contatto amichevole con la famiglia Portilla che, anche in sua assenza ha curato il giardino botanico di Bomboiza.
Gli eventi hanno fatto sì che i Portilla si trasferissero a El Pangui, circa 35 Km più a sud, dove Mario ed suoi fratelli, con la benedizione esplicita di Padre Andreetta, hanno dato vita ad un piccolo vivaio di orchidee, ancora oggi in attività. Con il tempo, il vivaio della famiglia Portilla iniziò a crescere commercialmente e Padre Andreetta, per evitare le critiche dei suoi superiori si mise in disparte, assumendo il semplice ruolo di consulente. Nel 1991, con il sostegno attivo di Padre Angelo, la famiglia Portilla avvia un nuovo vivaio di orchidee di Gualaceo, a metà strada fra Cuenca e Paute… nasce Ecuagenera.
Il resto è storia dei nostri giorni: Ecuagenera è la prima azienda ecuadoriana ad ottenere il permesso legale per esportare orchidee. Oggi è la maggiore azienda esportatrice di orchidee dell’Ecuador e nel prossimo futuro sarà protagonista nell’organizzazione del World Orchid Conference 22° WOC a Guayaquil Ecuador nel 2017.

Lavoro in missione e passione per le orchidee
Andreetta è rimasto a Bomboiza per 17 anni, durante i quali la missione si sviluppò sia per dimensioni che per influenza, oltre che per la sua fama di giardino botanico delle orchidee.
La sua memoria nel ricordare la posizione delle orchidee scoperte era fenomenale, Padre Angelo era in grado di andare mentalmente nei luoghi precisi, descrivendo con precisione anche i gruppi di alberi, dove aveva scoperto le sue Masdevallia o le sue Pleurothallis.
Egli racconta con genuino orgoglio, di aver visto Phragmipedium besseae, molto prima della sua scoperta ufficiale, e di aver individuato anche gli habitat di una rara e sconosciuta Anguloa color rosa, ma i suoi impegni in missione ponevano in secondo piano la sua passione, in fondo – dice -, prima o poi le avrei raccolte, purtroppo non sono stato in grado di farlo.
Padre Andreetta, quale membro della congregazione dei salesiani, deve seguire le indicazioni della sua casa madre. Dopo 17 anni di permanenza a Bomboiza riceve l’ordine di trasferirsi a Quito, dove rimane per quattro anni, poi di nuovo verso sud a Cuenca. Cuenca è quasi a 3000 m di altitudine, molto più in alto rispetto a Bomboiza e quindi per mantenere il suo amore per le orchidee, deve costruirsi una piccola serra. Tuttavia, dopo altri quattro anni cambia ancora missione spostandosi a Paute, 30 km a nord est di Cuenca, dove continua la sua opera missionaria per 29 anni, trascorrendovi anche gli ultimi della sua vita in semi-pensionamento e coltivando fino alla sua morte, avvenuta in settembre del 2011, la sua piccola collezione di orchidee composta principalmente da Cattleya coltivate in una serie di serre, per i loro fiori, che vendeva a livello locale allo scopo di raccogliere denaro da devolvere ad una chiesa, nella parte più povera di Cuenca.

Padre Angelo Andreetta e l’orchidologia mondiale
Il proficuo e spassionato impegno di Padre Andreetta, raccolse grande interesse che si materializzò in una specie di “cenacolo” scientifico e culturale, con botanici e ricercatori di fama mondiale come protagonisti.
Negli ultimi anni della sua vita, padre Andreetta, ormai famoso nel mondo delle orchidee sudamericane, riceveva spesso le visite di botanici e studiosi di tutto il mondo. Indossava sempre un semplice abito grigio ed una camicia di lino bianca, il suo portamento era umile, e gentile.
A chi gli chiedeva come mai una delle più belle specie di Masdevallia intitolate alla sua persona, portasse uno dei più angoscianti nomi del genere Dracula, lui, con fare scherzoso, puntando metaforicamente il dito contro il dottor Carl Luer, con il quale aveva collaborato alla descrizione di molte orchidee, soprattutto Pleurothallidinae, raccolte insieme nei loro viaggi, rispose: “Per la Masdevallia, io proposi a Luer di nominarla angelica in virtù del suo candore cristallino, invece lui scelse il nome andreettana, mentre per la Dracula andreettae, specie già nota da alcuni anni in Colombia, fu possibile descriverla solo dopo il suo ritrovamento in Ecuador, vicino al confine colombiano, e l’amico Luer – aggiunse sorridendo Padre Angelo – pensò bene di dedicarmela, forse per mancanza di altri pretendenti.”

Le orchidee nominate in onore di Padre Angelo Andreetta
Padre Andreetta ha sempre avuto grande rispetto per il dottor Luer, ciò nonostante, in qualche caso si è trovato in disaccordo con lui su alcuni punti, soprattutto per quanto riguarda il genere Portillia, che è stato creato da W. Königer. L’unica specie del genere è Portillia popowiana Königer & JJ Portilla, ma Luer, considerandola semplicemente una Masdevallia, nella sua risistemazione delle Pleurothallidinae l’ha rinominata M. bicornis, in contrasto con l’opinione di Padre Andreetta che motivatamente ritiene la validità del nuovo genere monospecifico.
Le specie di orchidee nominate in onore di Padre Andreetta, comprendono i seguenti generi: Masdevallia, Dracula, Brachionidium, Brassia, Chondroryncha, Cyrtochilum, Kefersteinia, Lepanthes, Lycaste, Mormodes, Porroglossum, Scapbosepalum, Stelis e Trisetella, inoltre sono anche state con dedicate a lui, due specie non appartenenti a generi di orchidee: Guzmania e Tillandsia.
Molte altre orchidee sono state scoperte da Padre Angelo Andretta in collaborazione con Luer, il loro lavoro ha prodotto la classificazione e la descrizione di cinque Dracula, cinquantacinque Masdevallia, due Porroglossums, uno Scaphosepalum e due Trisetella.
Anche un sub-genere monospecifico di Pleurothallis è chiamato Andreettaea, originariamente è stato considerato addirittura genere, ma si sa, ai botanici piace cambiare spesso i nomi, Padre Andreetta lo sa bene e sono convinto che li ha già perdonati.
Chi ha avuto la fortuna di incontrare questo umile e grande uomo si deve considerare onorato, onore che avrei tanto voluto avere anch’io, ma le vicende della vita non me lo hanno concesso.
Caro Angelo, possiamo iniziarlo ora il nostro viaggio fantastico fra le tue orchidee.
Avremo modo di ammirare alcune delle specie botaniche nominate in tuo onore, cercherò di non presentarle in fredde schede scientifiche, non mi piacerebbe e non ne sarei nemmeno capace, preferisco raccontarle mettendo insieme le notizie che sono riuscito a trovare, in certi casi ricche ed in altri un po’ avare.

Nota: questo articolo è pubblicato sul libro dedicato a Padre Angelo Andreetta, edito da Orchids Club Italia e dalla Parrocchia di Castions di Zoppola (PN).
Nella versione cartacea l’articolo è correlato da 18 foto con le relative descrizioni delle orchidee a lui dedicate.

5 pensieri su “Le orchidee scoperte da Padre Angelo Andreetta.

  1. Pingback: Trisetella andreettae | Orchids.it

  2. Pingback: Pordenoneorchidea 3-11 Marzo 2018 | Orchids.it

  3. Pingback: Scaphosepalum andreettae | Orchids.it

  4. lucia tosti

    come posso avere il libro, ho letto l’articolo con grande interesse, che dono ci ha lasciato questo grande uomo! E’ stato come un messaggero divino destinato a farci scoprire le meraviglie di una natura che così tanto offendiamo nella nostra presunzione di civilizzati occidentali. peccato che non sia potuta venire a pordenone ma un padre di 96 anni è delicato quasi come la più delicata delle creature appartenenti al mondo delle orchidee. aspetto notizie sul modo di ricevere il libro. lucia

    Rispondi
  5. Marco Ud

    Libro che ho letto tutto d’un fiato, appassionante ed avventuroso proprio come deve essere stata la vita di Padre Andreetta.

    Rispondi

Ciao! Che ne pensi?