Archivio mensile:Aprile 2012

Lepanthes elegantula

Il genere Lepanthes
E’ uno dei generi più numerosi, appartenenti alla famiglia delle Orchidaceae ed è composto da circa 800 specie.

I fiori del genere Lepanthes sono generalmente poco appariscenti, salvo rare eccezioni sono piccoli e colorati. La loro struttura è complessa, tanto da non avere ancora ben definito il loro meccanismo di impollinazione. Sono state studiate alcune specie, L. glicensteinii ad esempio, ed è stato documentato che i suoi fiori ingannano sessualmente i maschi dei moscerini dei funghi, loro impollinatori pronubi.
La prima attrazione sembra essere olfattiva. Trovato il fiore, il moscerino arriccia il suo addome sotto il labello e afferra l’appendice con le sue appendici genitali, poi scende e si gira, durante questa manovra di rotazione, le masse polliniche del fiore si attaccano al suo addome per essere depositati sullo stimma del fiore, durante una visita successiva. Pare che i moscerini maschi riescano ad eiaculare durante il loro pseudo-accoppiamento.
Questa forma di impollinazione pseudo-copulatoria genitalica, già nota nel genere Cryptostylis, visto che la maggior parte delle specie di Lepanthes hanno la stessa struttura del fiore, si ritiene sia il sistema prevalente nel genere.

Lepanthes elegantula
Lepanthes elegantula Schlechter 1915.
Sezione: Lepanthes.
Sottosezione: Lepanthes.
Serie: Elongatae 1993.

Lepanthes elegantula è una miniatura epifita, endemica in Ecuador, vive nelle foreste pluviali ad altitudini di circa 3000 metri. Sviluppa dei fusti eretti, sottili ed avvolti da guaine basali lepanthiformi, che producono singole foglie (5-6 cm.), apicali, coriacee, erette, ellittiche, ed ottuse, dalle quali spuntano esili steli fiorali con fiori di 2 cm.
Si tratta di una specie da temperature fresche che richiede ombra, elevata umidità e frequenti annaffiature durante la crescita attiva. L’infiorescenza ha molti fiori che sbocciano in successione. I fiori sono molto grandi per un Lepanthes, e sono di colore viola/marrone satinato scuro, molto difficili da fotografare; si aprono uno o due alla volta, fioriscono in successivamente su spighe filiformi che si estendono ben al di sopra del fogliame.
Questa specie è praticamente sempre fiorita, ogni foglia forma due o più infiorescenze che, in periodi diversi aprono i fiori in successione.

Dendrochilum convallariaeforme var. convall

Nome di specie accettato: Dendrochilum convallariaeforme Schauer, Nov. Actorum Acad. Caes. Leop.-Carol. Nat. Cur. 19(Suppl. 1): 429 (1843).

Sottogenere: Platyclinis.
Sezione: Eurybrachium.
Sinonimi: Acoridium convallariaeforme (Schauer) Rolfe, Orchid Rev. 12: 220 (1904).
Platyclinis bistorta H.Wendl. & Kraenzl. in H.G.Reichenbach, Xenia Orchid. 1: 169 (1856).
Acoridium bistortum (H.Wendl. & Kraenzl.) Rolfe, Orchid Rev. 12: 219 (1904).
Dendrochilum bistortum (H.Wendl. & Kraenzl.) J.J.Sm., Recueil Trav. Bot. Néerl. 1: 64 (1904).
Dendrochilum bicallosum Ames, Orchidaceae 2: 117 (1908).

Specie epifita, endemica in varie isole delle Filippine: Luzon, Mindoro, Visayas e Mindanao ad altitudini fra 300 e 1900 metri. Questa specie cresce bene su alberi di quercia posti nei crinali ombreggiati.

Descrizione della pianta
Pianta a sviluppo simpodiale con pseudobulbi raggruppati lungo un breve rizoma orizzontale.
Gli pseudobulbi sono fusiformi e piriformi, misurano 1,9 – 4,5 centimetri di lunghezza e 0,3 -0,8 centimetri di diametro. Gli pseudobulbi giovani sono coperti da brattee che diventano fibrose e resistenti con la maturazione. Le foglie sono picciolate, oblanceolate, acuminate con gli apici ottusi. La foglia adulta, sottile e strutturata con varie nervature, misura da 5 – 22 centimetri di lunghezza e 2 – 5 centimetri di larghezza.

L’infiorescenza
L’infiorescenza compare con la foglia nuova. Il peduncolo è eretto tendente a curvare e il rachide è indipendente. I fiori alternano in forma distica e sono distanziati fra lor 1,5 – 3,0 millimetri, le torsioni del rachide formano una spirale cilindrica.

I Fiori
Il colore dei fiori varia da sfumature biancastre e opache del marrone, giallo, verde e rosa salmone. Su un’infiorescenza possono formarsi anche più di 50 fiori. I sepali e petali sono molto aperti, il sepalo dorsale è a forma oblunga, lanceolata con l’apice acuto e ottuso. I sepali laterali sono leggermente obliqui. I petali sono a forma lanceolata ed hanno gli apici ottusi e subacuminati. Il labello è oblanceolato a sagoma ellittica con apice subacuminato. Le misure labello 3,2 4,5 millimetri di lunghezza e 1,6 3,5 millimetri di larghezza. La colonna è dritta.

Profumo dei fiori
Leggero odore di muschio bagnato.

Stagione di fioritura
In natura sono state viste piante fiorite nel mese di Maggio, Ottobre e Dicembre. Le piante in coltivazione nell’emisfero settentrionale fioriscono in primavera (Marzo – Aprile).

Coltivazione
Questa specie può essere coltivata sia in vaso che su zattera, richiede ambiente ombreggiato e temperature intermedie: non ha bisogno di significativi periodi di riposo.

Specie simili
Dendrochilum copelandii
Dendrochilum ecallosum
Dendrochilum propinquum
Dendrochilum convallariaeforme var minor
Dendrochilum convallariaeforme è spesso confuso con Dendrochilum bicallosum, descritto da Ames nel 1908
Henrik Pedersen ha ridotto Dendrochilum bicallosum come sinonimo, perché quella di Ames era una ri-descrizione di Dendrochilum convallariaeforme e Dendrochilum bistortum.
Pedersen ha scritto (1997) che il disegno di Dendrochilum convallariaeforme pubblicato da Pfitzer e Kranzlin è probabilmente Dendrochilum cornutum o di altra specie di quel gruppo.

L’epiteto “convallariaeforme” si riferisce alla somiglianza con “Lily of the Valley” (Convallaria spp – Mughetto). Il sinonimo Dendrochilum bicallosum è stato così nominato a causa dei due calli sul labello.

A Budapest in ordine sparso, a metà tra farsa e commedia.

… la partecipazione espositiva italiana al “15° European Orchid Congress and Show”, intendo!

La commedia
Le Valchirie, metafora evocata dalla patrecipazione all’EOC di Budapest, di una fantomatica “Associazione Orchidofile hobbiste italiane”, iscrittasi notte tempo, altro non erano che la rappresentazione goffa di un trucchetto vecchio come il mondo: fare i portoghesi.

Radio scarpa racconta che “le aitanti fanciulle dai lunghi capelli biondi”, così sono rappresentate le Valchirie nella mitologia, si sono dileguate nel nulla, insieme ai lupi che cavalcavano: Odino aveva bisogno di guerrieri valorosi, probabilmente le avanguardie non lo erano.

Per la verità, non si trattava di bionde ragazze, la realtà era più desolante: la grande invenzione “Associazione Orchidofile hobbiste italiane” è stata pensata ed attuata da un anziano emigrante di ritorno in cerca di gloria, in collaborazione, per dirla con le parole del vice-ministro Martone, di uno “sfigato” dirigente ATAO. Nell’ultima stesura delle associazioni amatoriali iscritte all’EOC, non si trova più traccia: spariti!
Tutto qua? Sì tutto qua, e allora?

Purtroppo non c’è limite alla vergogna. I nostri baldi protagonisti, abbandonato l’impossibile ruolo delle Valchirie, non solo per questione di capelli, hanno deciso di farsi Cuculi. Pare che, lancia in resta, il migrante e l’amico, vadano a deporre le uova… pardon, le orchidee – non si sa di chi – negli spazi espositivi dell’unico Commerciante italiano presente con uno stand di vendita, all’evento di Budapest.

La farsa
Metà farsa e metà commedia. Vista dalla parte dell’Associazionismo hobbistico, questa vicenda ha dell’incredibile, e vanno stigmatizzati senza se e senza ma, quanti prestano il fianco a tanto squallore.
A Budapest, l’Italia orchidofila amatoriale sarà rappresentata dall’AIO, ma con quale serenità potremo inviare le nostre orchidee a testimoniare l’orgoglio hobbistico nazionale, in presenza di simili “porcate”?
A questa domanda non so dare una risposta, provo solamente tanta tristezza: tutto scorre…speriamo.