Dendrobium aphyllum sin. pierardii

Dendrobium aphyllum (Roxb.) CECFisch.
Specie molto diffusa, si trova nella parte meridionale, centrale e nord-est dell’India, attraverso il Nepal, Bhutan, Birmania (Myanmar), Cina, Thailandia, Laos, Cambogia e Vietnam e Malesia peninsulare.

Pianta epifita, a volte litofita, a sviluppo cespitoso, vive nelle foreste di latifoglie da 100 a 1600 metri di altitudine, sui rami degli alberi ed anche su rocce calcaree. Spesso nelle collezioni è conosciuta anche con il sinonimo botanico: Dendrobium pierardii.

Dendrobium aphyllum è presente in molte collezioni amatoriali. E’ di facile coltivazione. Per i suoi lunghi pseudobulbi penduli è consigliabile appendere le piante in cestelli o su zattere di sughero.
D. aphyllum produce lunghi fusti (pseudobulbi) da 40 a 200 cm, che si spogliano nel periodo di riposo e si riempiono di numerosi fiori profumati color rosa pallido, durante la primavera.

Curiosità sul nome di specie
Come capita di frequente nel mondo della tassonomia, nemmeno questa specie è esente da confusioni sul suo nome.
Dendrobium aphyllum è stato scoperto da William Roxburgh nel sud dell’India e descritto nel suo libro “Plants of the Coast of Coromandel” nel 1795, con il nome Limodorum aphyllum.

Purtroppo, l’illustrazione Roxburgh, non molto precisa, lasciò per molti anni, incertezza sulla vera identità della pianta descritta. La scarsa divulgazione del libro (presente solo in poche biblioteche al mondo) ha ulterormente contribuito a creare un alone di mistero e a prestare il destro ad altri tassonomi.
Nei secoli scorsi (XIX e XX), era facile trovare questa specie cartellinata come D. pierardii, così come era stata illustrata da Sir William Hooker nel 1822. Per la verità anche Robert Brown descrisse questa specie nel 1821 con il nome D. cucullatum, ma prevalse l’illustrazione di Hooker. Il nome attualmente accettato, D. aphyllum, ha assunto valenza ed è entrato in uso generale dopo il 1985, a seguito delle osservazioni del botanico danese Gunnar Seidenfaden che consideravano Limodorum aphyllum e Dendrobium pierardii., sia pure con qualche riserva, la stessa specie.

Sinonimi:
Limodorum aphyllum Roxb., Cymbidium aphyllum (Roxb.) Sw., Epidendrum aphyllum (Roxb.) Poir., Dendrobium cucullatum R. Br, Dendrobium pierardii Roxb. ex Hook., Pierardia bicolor Raf., Dendrobium pierardii Roxb. Hook ex. var. cucullatum (R. Br) Hook.f., Callista aphylla (Roxb.) Kuntze, Dendrobium oxyphyllum Gagnep., Dendrobium madrasense ADHawkes, Dendrobium aphyllum (Roxb.) CECFisch. var. cucullatum (R. Br) PKSarkar, Dendrobium aphyllum (Roxb.) CECFisch. var. katakianum ICBarua.

Coltivazione

Dendrobium aphyllum preferisce condizioni climatiche di serra intermedia con buona tonalità di luce. Durante lo sviluppo, per tutto il periodo di maturazione delle nuove vegetazioni, D. aphyllum deve ricevere costanti bagnature e deve vivere in in un ambiente umido. Durante questo periodo, generalmente da maggio a ottobre, è utile somministrare leggere fertilizzazioni ogni 15 gg. In tardo autunno ed in inverno, le bagnature e le fertilizzazioni vanno diradate quasi del tutto. In questa fase, un forte abbassamento della temperatura (5-6 gradi centigradi), può stimolare la fioritura nella primavera successiva.

Referenze:
Christenson, E.A. & Wood, H.P. (2003). The mystery of Limodorum aphyllum: resolving lingering taxonomic problems concerning two dendrobiums. AOS Orchids 72: 774-777.
Hooker, W.J. (1822). Exotic Flora, Volume I (Plate 9). William Blackwood, Edinburgh.
Roxburgh, W. (1795). Plants of the Coast of Coromandel, Volume I (Plate 41). George Nicol, London.
Seidenfaden, G. (1985). Orchid genera in Thailand. XII. Dendrobium Sw. Opera Botanica 83: 1-295.
Wood, H. P. (2006). The Dendrobiums. A.R.G. Gantner, Ruggell, Liechtenstein

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