Phragmipedium grande

Phragmipedium Grande(Phrag. longifolium X Phrag. caudatum).
Ibridazione realizzata nelle serre James Veitch; anno di registrazione o introduzione: 1881.
Ibrido primario molto bello e famoso, ma dalla data della sua comparsa sulla scena dell’orchidofilia, ha attraversato anch’esso le varie modificazioni tassonomiche dei suoi genitori.
Una prima annotazione va fatta per evidenziare che l’incrocio originario è stato realizzato con genitori: Phrag. Hartwegii, che a quei tempi era considerato varietà di Phrag. longifolium x Phrag. caudatum , pure questo con una sua storia che vedremo più avanti.
phragmipedium_grande_descrizione_come_selenipediumVolendo immergerci ulteriormente nella jungla della tassonomia è utile ricordare anche che, nella sua prima registrazione, questo ibrido portò il nome: Selenipedium Grande, sì perché il genere che ora noi conosciamo come Phragmipedium, per oltre un secolo ondeggiò fra i generi: Cypripedium, Paphiopedilum e Selenipedium.

Phragmipedium hartwegii [Rchb.f] L.O.Williams 1839
Storia: Karl Theodor Hartweg (1812-1871) raccoglitore tedesco di piante del centro America, per la Royal Horticultural Society, più tardi giardiniere-capo a Karlsruhe. Nel 1842, in occasione di una sua spedizione, Hartweg scoprì una nuova specie di Phragmipedium sulle pendici orientali delle Ande di Quito vicino Nanegal in Ecuador, ad una altitudine di circa 1300 m. La nuova orchidea fu nominata in suo onore, ecco i vari passaggi tassonomici:
Basionimo: Cypripedium hartwegii Rchb.f. in B.Seemann, Bot. Voy. Herald: 215 (1854).
Selenipedium hartwegii (Rchb.f.) Rchb.f. & Warsz., Bonplandia (Hannover) 2: 116 (1854).
Cypripedium longifolium var. hartwegii (Rchb.f.) A.H.Kent in H.J.Veitch, Man. Orchid. Pl. 4: 65 (1889).
Paphiopedilum longifolium var. hartwegii (Rchb.f.) Stein, Orchid.-Buch: 475 (1892).
Paphiopedilum hartwegii (Rchb.f.) Pfitzer, Bot. Jahrb. Syst. 19: 41 (1894).
Phragmipedium longifolium var. hartwegii (Pfitzer) Hallier f., Ann. Jard. Bot. Buitenzorg 14: 45 (1897).
Nome attualmente accettato: Phragmipedium hartwegii (Rchb.f.) Pfitzer in H.G.A.Engler (ed.), Pflanzenr., IV, 50(12): 48 (1903).

selenipedium_stampa_1 Phragmipedium longifolium (Reichenbach fil. & Warscewicz) Rolfe.
Storia:
Descritto da Reichenbach fil. & Warscewicz in Botanische Zeitung, 10: 690 (1852)
Trasferito da Rolfe in Orchid Review, 4: 332 (1896)
Etimologia: Così chiamato per le sue lunghe foglie.
Varietà:sono state descritte un gran numero di specie e varietà legate a Phrag. longifolium, ma la corrente di pensiero che va per la maggiore (McCook (1989a) considera Phrag. longifolium una singola specie estremamente variabile con una distribuzione capillare in Centro e Sud America.

A complicare ulteriormente la vita al nostro “povero” Phragmipedium Grande è il fatto, che sembrano esserci due grex con questo nome. A tal riguardo è interessante quel che si legge nel supplemento di Orchid Hybrids The Orchid Review, Maggio-Giugno 2003, vol. . 111, No. 1251:

…”Phragmipedium Grande. There appear to be two different grexes grown under this name. The original Phrag. Grande is Phrag. caudatum x Phrag. longifolium with a basically green flower and a little red-bronze or mahogany colouring on the pouch. It is illustrated in Reichenbachia 2nd series, 1: t.16 (1892) which plate is reproduced in Die Orchidee 44(6): 284 (1993). The other grex is Phrag. warscewiczianum x Phrag. longifolium for which the registered name Phrag. Wössner Supergrande is available. This grex produces flowers which are much darker in colour with more mahogany-red on the pouch, cf. illustration in Die Orchidee 44(6): 296 (1993). Probably, this confusion has arisen because Phrag. warscewiczianum was at one time”…

Virtuosismi della tassonomia
Un incrocio molto simile al Phrag. grande, porta il nome: Phragmipedium Paul Eugene Conroy (longifolium x walissii).
Phragmipedium wallisii è nativo del Perù e Ecuador. Cresce ad un’altitudine di 1600 metri. E’ endemico in zone dove cresce anche Phragmipedium boissierianum. In realtà è una forma di Phrag. caudatum, cioè Phrag. caudatum var. wallisii.
E’ stato registrato nel 1873 con il nome di genere Cypripedium e nominato in onore del collezionista Gustav Wallis che lo scoprì.
Precedentemente però, questa specie era già stata descritta come Phrag. warszewiczianum, vediamo insieme tutta la sequenza di nomi e sinonimi:

Cypripedium warszewiczianum Rchb.f. , Bot. Zeitung (Berlino) 10:. 692 (1852) – basionimo.
Cypripedium wallisii Rchb.f. , Xenia Orchid. 2: 189 (1873).
Selenipedium wallisii ( Rchb.f. ) Rchb.f. , Bot Otia. Amburgo: 30 (1878).
Selenipedium wallisii ( Rchb.f. ) Linden , Lindenia 3: 73 (1887).
Paphiopedilum caudatum var. wallisii ( Rchb.f. ) Stein , Orchid.-Buch: 460 (1892).
Phragmipedium caudatum var. wallisii ( Rchb.f. ) Stein , Orchid.-Buch: 475 (1892).
Paphiopedilum wallisii ( Rchb.f. ) Pfitzer , Bot. Jahrb. Syst. 19: 42 (1894).
Selenipedium caudatum var. Wallisii ( Rchb.f. ) Rolfe , Orchid Rev. 3: 335 (1895).
Phragmipedium wallisii ( Rchb.f. ) Garay , Bot Opera, B 9 (225: 1): 24. (1978).
Phragmipedium lindenii sottosp. wallisii ( Rchb.f. ) Dressler , Orchid Digest 69: 89 (2005).

Basionimo:
Cypripedium warszewiczianum Reichenbach fil. in Botanische Zeitung, 10 (40): 689-698 [692], 1852.

Sinonimi:
Selenipedium warscewiczianum [sic] Reichenbach fil. Orchidaceae in Xenia, 1: 3, 1854.
Selenipedium wallisii Reichenbach fil. in Xenia Orchidaceae, 2: 189-190, t.181, 1873/1874.
Cypripedium wallisii (Reichenbach fil.) BS Williams in Orchid Manuale Growers: 261, 1885.
. Cypripedium caudatum var album in Lindenia 3: 86, 1887.
Paphiopedilum caudatum var. Seegerianum J. O’Brien in ser Gardeners ‘Chronicle. 3, 3: 428, 1888.
. Cypripedium caudatum var wallisii (Reichenbach fil.) Kent 1 in Veitch, un manuale di orchidiacee, 4: 61, 1889.
Cypripedium caudatum var warscewiczianum [sic] (Reichenbach fil.) Kent in Veitch, un manuale di orchidiacee, 4: 61, 1889
. Selenipedium caudatum var wallisii (Reichenbach fil.) Pucci in Les Cypripedium: 60, 1891.
Selenipedium caudatum var warscewiczianum [sic] (Reichenbach fil.) Pucci in Les Cypripedium: 60., 1891.
. Paphiopedilum caudatum var wallisii (Reichenbach fil.) Stein in Orchideenbuch Stein: 460, 1892.
Paphiopedilum caudatum var warscewiczii [sic] (Reichenbach fil.) Stein in Orchideenbuch Stein:. 461, 1892.
Paphiopedilum wallisii (Reichenbach fil.) Pfitzer in Engler, Botanische Jahrbücher, 19: 42, 1894.
Paphiopedilum caudatum var. Wallisii Kerchove nel Livre des Orch., 454, 1894.
. Phragmopedilum caudatum var wallisii (Reichenbach fil.) Pfitzer in Engler, Das Pflanzenreich, 4 (50), Heft 12: 1-132 [53], 1903.
Phragmopedilum caudatum var warscewiczianum [sic] (Reichenbach fil.) Pfitzer in Engler, Das Pflanzenreich, 4 (50), Heft 12:. 1-132 [53], 1903.
. Phragmopedilum caudatum var wallisii (Reichenbach fil.) Schlechter in Fedde, Repertorium Beihefte, 8: 111, 1921.
. Phragmopedilum caudatum var warszewiczianum (Reichenbach fil.) Schlechter in Fedde, Repertorium Beihefte, 17: 9, 1922.
Phragmipedium wallisii (Reichenbach fil.) Garay in Flora di Ecuador, Orchidee. No. 9: 24, 1979.

Phragmipedium caudatum var. Wallisii (Rchb. f.) Pfitzer in Engler Das Pflanzenreich IV, Heft 12: 53, 1903.

Basionimo:
Selenipedium wallisii Rchb. f. in Xenia Orchidacea 2: 189, 1873.

Sinonimi:
Cypripedium wallisii (Rchb. f.) BS Williams nel Manuale Orchid Growers, 261, 1885.
Cypripedium caudatum var. Album in Lindenia 3, 86, 1887.
Cypripedium caudatum var. Wallisii Veitch, Uomo. Orch. Pl. IV, 61, 1889.
Paphiopedilum wallisii (Rchb. f.) Pfitzer in Engler, Botanische Jahrbücher 19: 42, 1894.
Paphiopedilum caudatum var. Seegerianum J. O’Brien in ser Gardeners ‘Chronicle. 3, 3: 428, 1888.
Paphiopedilum caudatum var. Wallisii Kerchove, Livre des Orch., 454, 1894.
Paphiopedilum caudatum var. Wallisii Stein, Orchideenbuch, 460, 1892.
Paphiopedilum caudatum var. Wallisii (Rchb. f.) Schltr. in Fedde Repert. Spec. Novembre Regni Veg, Beihefte 8:. 111, 1921.
Phragmipedium wallisii (Rchb. f.) Garay in Fl. Ecuador Orch. 9: 24, 1979.
. Selenipedium caudatum var wallisii Rolfe in The Orchid Review 3, 335, 1895; evtl. Pucci, Les Cypripedium, 60, 1891.

Riepilogando: una delle due specie che hanno dato vita a Phrag. grande, originariamente nominata “warscewiczianum“, successivamente descritta “wallisii” ed anche “caudatum” ha prodotto una situazione tassonomica di assoluta incertezza al punto che sostanzialmente si è resa possibile una doppia registrazione di ibridi, figli delle tesse specie.

2 pensieri su “Phragmipedium grande

  1. antonio

    Tutti e due esemplari bellissimi e sempre molto interessante la storia della tassonomia.
    Se hai delle divisioni ritienele prenotate.
    Anche se in questo periodo estivo ci vediamo e ci sentiamo un po’ meno per le mostre che ovviamente non sono in calendario, leggo e seguo sempre i tuoi post con molta curiosità e interesse.
    Il lavoro poi ci prende e ci lascia pochi spazi…e gli anni passano…Il 9 luglio, ringraziando Dio, sono arrivato ai 70… e il metro si accorcia…!
    Mi raccomando, continua senza stancarti, anche se il blog ,almeno in questi ultimi tempi e considerati gli interventi,sembra meno seguito ed immagino che lo stimolo manchi un po’.
    Evidentemente altri social network, forse perchè più diretti e immediati, sembrano più accattivanti.
    Avanti con coraggio… Sono convinto che tutti abbiamo, non solo desiderio, ma soprattutto il bisogno di allargare sempre di più i ns. orizzonti conoscitivi.
    E grazie anche a Te e a questo blog, che continua a vivere imperterrito e inossidabile negli anni, questo è possibile.
    Ancora un grande grazie e un fraterno abbraccio.
    Antonio C.

    Ciao Toni C.

    Rispondi
    1. Guido Autore articolo

      Grazie Antonio, effettivamente questo strumento informativo resiste nel tempo.
      Come giustamente osservi tu, sono diminuiti i commenti, ma non le visite che sono sempre più numerose, giorno dopo giorno.
      Il motivo va ascritto all’evoluzione della comunicazione su internet. La facilità e la velocità con cui facebook ti concede di fare tutto (commenti, foto, video, messaggi personali, possibilità di correzioni in corso d’opera e possibilità di chattare in tempo reale, ha messo in crisi gli strumenti tradizionali, forum, mailing list ecc. Questo sito, rimane un punto di osservazione eccezionale ed ora viene consultato come luogo virtuale di informazione scientifica, divulgativa ed anche opinionistica. Questo versante lo rende unico e diverso, certo, non a tutti può piacere, ma orchids.it è anche una biblioteca storica che contiene l’evoluzione dei comportamenti e delle ingratitudini di personaggi, che dopo averlo adulato e usato, così come usano fare i Cormorani, che a causa delle loro defecazioni inaridiscono i luoghi sui quali stazionano, hanno cambiato zona.
      Questo è l’amaro, ma qua dentro c’è anche tanta buona storia, scritta da persone speciali, e fra le pagine chiare e le pagine scure della vita, questo è quel che importa.
      Orchids.it continuerà, so che moltissime persone lo seguono, lo attendono e lo stimano, qualche altro no, pazienza.

      Grazie Antonio
      Guido

      Rispondi

Rispondi a GuidoAnnulla risposta