Polystachya laxiflora

029 Polystachya laxiflora Lindley 1862.

Sinonimi:
Polystachya galericulata Rchb.f. (1881)
Polystachya dixantha Rchb.f. (1882)
Dendrorkis galericulata (Rchb.f.) Kuntze (1891)
Dendrorkis laxiflora (Lindl.) Kuntze (1891)
Polystachya stricta Var. Laxiflora (Lindl.) Pérez-Vera (2003)
Origine: Benin, Bioko (EG), Cameroon, Congo, Guinea, Gabon, Ghana, Liberia, Nigeria, Sierra Leone, Zambia.

027Il genere Polystachya
Polystachya Hook., Exot. Fl. 2: t. 103 (1824).

Polystachya è di gran lunga il più grande genere di orchidee epifite africane. Quasi 200 specie si trovano in tutti i tropici, 160 delle quali in Africa e circa 20 in Madagascar; alcune specie sono molto diffuse, altre invece, sono specie con stretto aerale di endemicità.

Descrizione:
Piante a sviluppo simpodiale, di solito epifite ma anche litofite, raramente terrestri.
Fiori di piccole e medie dimensioni, comunemente di colore biancho, verde, giallo o giallo-verde, ma a volte rosa, malva, viola, arancione, o addirittura rosso; fiori profumati, aroma di una primula, o con un marcato profumo dolce.
I fiori non sono resupinati, di solito sembrano campane, ma in alcune specie si aprono ampiamente a formare un fiore quasi piatto. I sepali laterali sono uniti alla base al piede della colonna e formano una struttura chiamata mentum. La forma del mentum è importante per l’identificazione di specie.

Distribuzione:
Polystachya è un genere di ca. 200 specie, pantropicali ma soprattutto africane.

Coltivazione:
Pur non essendo fra le orchidee più appariscenti, molte specie di Polystachya meritano di essere presenti nelle collezioni. La maggior parte sono piante compatte che occupano poco spazio con lunga durata delle fioriture profumate. Queste orchidee vivono bene se coltivate in vaso in un mix di corteccia e torba di sfagno, purché sia garantito un buon drenaggio. Possono essere sistemate anche su zattere di corteccia, ma hanno bisogno di elevata umidità e continua bagnatura perché le radici fini asciugano in fretta.

Alcune specie del genere sono decidue, in particolare queste, dovrebbero essere mantenute abbastanza asciutte nel periodo di riposo. Quasi tutte le specie richiedono temperature intermedie e ambiente ombreggiato, con l’accortezza di sistemare le specie di pianura nella parte intermedia/calda della serra, mentre quelle provenienti da aree montane sul lato freddo di intermedio.

Note:
Il genere Polystachya stato fondato da Sir William Hooker nel 1825. Il nome deriva dalle parole greche Poly (molti) e Stachys (spiga di grano), facendo riferimento sia alla presenza di molti steli fiorali, caratteristica della maggior parte delle specie, o alla struttura di un infiorescenza in boccio.
L’ultima revisione del genere, a cui si fa riferimento, è stata fatta dal botanico tedesco Fritz Kränzlin nel 1926, dividendo le specie note in varie sezioni. Da allora, sono state descritte molte nuove specie, alcune sezioni sono state riviste, e ne sono state create di nuove, in particolare da PJ Cribb (1978). Si ritiene comunque, che sia utile un’ulteriore revisione.
Esiste uno studio recente della sottotribù delle Polystachyinae Schltr, fatto da Jonna Mytnik Ejsmont
Ph.D. Università di Danzica • Dipartimento di tassonomia delle piante e conservazione della natura 2011.

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