Bulbophyllum frostii

Qualche nota sul genere Bulbophyllum
Bulbophyllum Thouars 1822
SOTTOFAMIGLIA: Epidendroideae.
TRIBÙ: Dendrobieae.
SOTTOTRIBÙ: Bulbophyllinae.
La specie tipo Bulbophyllum nutans: è stata descritta da Thouars nel 1822.
Il genere Bulbophyllum è uno dei più numerosi con oltre 1500 specie, è anche il più presente nelle varie zone geografiche della terra. Si trova in tutte le aree tropicali ed è molto variabile, sia come pianta ed aanche come fioritura. Il fiore è caratterizzato da una particolare attaccatura del suo labello al piede della colonna, che lo rende mobile e sensibile ai minimi movimenti o brezze dell’aria.
Il genere Bulbophyllum si sviluppa in forma simpodiale lungo un rizoma orizzontale sul quale si formano pseudobulbi distanziati fra loro. La maggior parte delle orchidee di questo genere gradiscono cestini di legno, alcuni possono essere coltivati in vasi forati ed altri anche su zattere. Il nome si riferisce alla struttura del rizoma, che assomiglia ad un filo con bulbi attaccati in successione.
Il genere Bulbophyllum è legato botanicamente ai Cirrhopetalum; ancor oggi la situazione tassonomica di questo gruppo di orchidee crea gran confusione.

Nota: Nel 1824 J.Lindley stabilì il genere Cirrhopetalum. Nel corso degli anni questo genere è stato oggetto di confusione tassonomica perché al suo interno sono state incluse alcune specie similari ma tassonomicamente discutibili. Nel 1861 Reichenbach.f. e J.J. Smith hanno relegato tutte le specie conosciute di questo genere a semplice sezione all’interno di Bulbophyllum. Nel 1994, Garay, Hamer e Seigerist hanno pubblicato una lista che reintegrava 70 specie di Bulbophyllum, nel genere Cirrhopetalum, dando nuovamente vita a due generi distinti: Cirrhopetalum e Bulbophyllum. Recentemente, alcuni tassonomisti hanno riportato il genere Cirrhopetalum a livello sezionale all’interno del genere Bulbophyllum in quanto non c’erano eccessive variabili per mantenerlo genere a parte. Altri continuano a credere che la sezione Cirrhopetalum sia sufficientemente separata dall’albero dei Bulbophyllum.…noi registriamo e stiamo a guardare

La specie
Bulbophyllum frostii Summerhayes 1928
Sinonimi:
Bulbophyllum bootanoides (Guill.) Seidenfaden 1973 – Cirrhopetalum bootanoides Guillaumin 1956 – Cirrhopetalum bootanense auct. non. Griff. Guillaumin 1958
Nome di specie attualmente accettato: Bulbophyllum frostii
Govaerts, R. (1996). World Checklist of Seed Plants 2(1, 2): 1-492. Continental Publishing, Deurne.
Govaerts, R. (2003). World Checklist of Monocotyledons Database in ACCESS: 1-71827. The Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew.
Checklist Royal Botanic Garden, Kew ha ridotto allo stato di “sinonimi” del genere Bulbophyllum, circa 243 specie, prima appartenenti al genere Cirrhopetalum, tra questi anche Cirrhopetalum frostii
Nome di speecie attualmente accettato:Cirrhopetalum frostii (Summerhayes.) Garay, Hamer & Siegerist 1994
Specie endemica in Vietnam, Thailandia, Malesia.
Bulbophyllum frostii produce pseudobulbi cilindrici della dimensione di 1 centimetro, dotati di una foglia apicale, coriacea, ovale ed appuntita. Alla base dell’ultima vegetazione o pseudobulbo si formano da tre a cinque fiori distribuiti a semicerchio, con i sepali quasi chiusi.
In coltivazione la fioritura inizia ai primi giorni di Giugno e con una progressione dettata dalla maturazione delle varie vegetazioni, dura circa un mese.
Raramente si possono notare delle fioriture fuori stagione: questo fenomeno si può verificare su piante fortemente sviluppate “esemplari” ed è in parte dovuto a vegetazioni secondarie di alcuni settori della pianta. I fiori sono di colore rosso prugna con macchie più chiare color beige, misurano oltre 1 centimetro di larghezza e 3 di lunghezza ed assumono una forma vagamente assomigliante agli zoccoli olandesi.

Coltivazione:
Questa specie va coltivata in serra calda con buona quantità di luce. Il nutrimento va somministrato in minime dosi ed in forma equilibrata.
Bulbophyllum frostii è una specie molto generosa nelle fioriture, può essere coltivata su zattera ed anche in vaso.
Come per tutte le piante miniatura conviene lasciarla crescere il più possibile senza dividerla.

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