Archivio mensile:Agosto 2015

Murabilia: orchidee per pochi “eletti” ???

Non so se saranno pochi o tanti gli orchidofili che porteranno le loro orchidee a Murabilia (versione settembrina 2015), certamente non saranno presenti quelle della mia collezione.
E non per mia scelta, alla mia disponibilità di presenziare con orchidee in esposizione, l’organizzazione ha cortesemente obiettato che esiste un “veto” nei miei confronti, mi si è detto di provenienza triveneta.

Bene, ne ho preso atto e mi sono ritirato in buon ordine, ma non mi posso esimere dall’esternare qualche considerazione nel merito.
1) – Mi si potrebbe obiettare che la mostra è a invito e quindi la scelta è a discrezionalità dell’organizzazione.
Spero proprio che non sia questa la filosofia che anima l’ente istituzionale: saremmo agli antipodi della partecipazione democratica.
2) – L’organizzazione ha invitato l’AIO (Associazione Italiana di Orchidologia), pare, per giudicare le piante in esposizione.
A mio avviso, oltre a gestire i giudizi, l’AIO dovrebbe essere stata presente con un proprio stand – nella veste di socio e proprio in virtù di questa contingenza ho dato la mia disponibilità di piante da esporre – ma all’evidenza non si è data importanza a questo aspetto divulgativo.
Fossero state anche solo le mie orchidee a rappresentare l’AIO nella mostra di Murabilia, quel posto rimane inesorabilmente vuoto e senza giudizio.
3) – L’avallare – di fatto – lo strumento del “VETO” – squalifica non solo chi lo pone, ma soprattutto materializza il lugubre sospetto della cospirazione, che è l’antitesi della trasparenza.

In questa vicenda c’è qualche (non tutti) “personaggio in commedia” fuori posto, si cerca di non vedere di non sentire e di non parlare pubblicamente e magari – in privato – di giustificare il veto come la causa di una bega personale. Non è così, è un problema di etica e di rispetto collettivo. Che forse manca. Magari anche di miope opportunismo.
Buona fortuna.

commedia_3-300x207PS) – Tutto il male non viene per nuocere, questa vicenda mi darà molti spunti per ingrossare una mia commedia incompiuta 😉

Nella foto a sinistra, teatro in giardino: L’Avvocato del Foro di Peribus, Vidis Deorchis assiste al dibattito “Ius excludendi omnes alios” per far chiarezza su quanto accaduto. 🙂

Bulbophyllum frostii

Qualche nota sul genere Bulbophyllum
Bulbophyllum Thouars 1822
SOTTOFAMIGLIA: Epidendroideae.
TRIBÙ: Dendrobieae.
SOTTOTRIBÙ: Bulbophyllinae.
La specie tipo Bulbophyllum nutans: è stata descritta da Thouars nel 1822.
Il genere Bulbophyllum è uno dei più numerosi con oltre 1500 specie, è anche il più presente nelle varie zone geografiche della terra. Si trova in tutte le aree tropicali ed è molto variabile, sia come pianta ed aanche come fioritura. Il fiore è caratterizzato da una particolare attaccatura del suo labello al piede della colonna, che lo rende mobile e sensibile ai minimi movimenti o brezze dell’aria.
Il genere Bulbophyllum si sviluppa in forma simpodiale lungo un rizoma orizzontale sul quale si formano pseudobulbi distanziati fra loro. La maggior parte delle orchidee di questo genere gradiscono cestini di legno, alcuni possono essere coltivati in vasi forati ed altri anche su zattere. Il nome si riferisce alla struttura del rizoma, che assomiglia ad un filo con bulbi attaccati in successione.
Il genere Bulbophyllum è legato botanicamente ai Cirrhopetalum; ancor oggi la situazione tassonomica di questo gruppo di orchidee crea gran confusione.

Nota: Nel 1824 J.Lindley stabilì il genere Cirrhopetalum. Nel corso degli anni questo genere è stato oggetto di confusione tassonomica perché al suo interno sono state incluse alcune specie similari ma tassonomicamente discutibili. Nel 1861 Reichenbach.f. e J.J. Smith hanno relegato tutte le specie conosciute di questo genere a semplice sezione all’interno di Bulbophyllum. Nel 1994, Garay, Hamer e Seigerist hanno pubblicato una lista che reintegrava 70 specie di Bulbophyllum, nel genere Cirrhopetalum, dando nuovamente vita a due generi distinti: Cirrhopetalum e Bulbophyllum. Recentemente, alcuni tassonomisti hanno riportato il genere Cirrhopetalum a livello sezionale all’interno del genere Bulbophyllum in quanto non c’erano eccessive variabili per mantenerlo genere a parte. Altri continuano a credere che la sezione Cirrhopetalum sia sufficientemente separata dall’albero dei Bulbophyllum.…noi registriamo e stiamo a guardare

La specie
Bulbophyllum frostii Summerhayes 1928
Sinonimi:
Bulbophyllum bootanoides (Guill.) Seidenfaden 1973 – Cirrhopetalum bootanoides Guillaumin 1956 – Cirrhopetalum bootanense auct. non. Griff. Guillaumin 1958
Nome di specie attualmente accettato: Bulbophyllum frostii
Govaerts, R. (1996). World Checklist of Seed Plants 2(1, 2): 1-492. Continental Publishing, Deurne.
Govaerts, R. (2003). World Checklist of Monocotyledons Database in ACCESS: 1-71827. The Board of Trustees of the Royal Botanic Gardens, Kew.
Checklist Royal Botanic Garden, Kew ha ridotto allo stato di “sinonimi” del genere Bulbophyllum, circa 243 specie, prima appartenenti al genere Cirrhopetalum, tra questi anche Cirrhopetalum frostii
Nome di speecie attualmente accettato:Cirrhopetalum frostii (Summerhayes.) Garay, Hamer & Siegerist 1994
Specie endemica in Vietnam, Thailandia, Malesia.
Bulbophyllum frostii produce pseudobulbi cilindrici della dimensione di 1 centimetro, dotati di una foglia apicale, coriacea, ovale ed appuntita. Alla base dell’ultima vegetazione o pseudobulbo si formano da tre a cinque fiori distribuiti a semicerchio, con i sepali quasi chiusi.
In coltivazione la fioritura inizia ai primi giorni di Giugno e con una progressione dettata dalla maturazione delle varie vegetazioni, dura circa un mese.
Raramente si possono notare delle fioriture fuori stagione: questo fenomeno si può verificare su piante fortemente sviluppate “esemplari” ed è in parte dovuto a vegetazioni secondarie di alcuni settori della pianta. I fiori sono di colore rosso prugna con macchie più chiare color beige, misurano oltre 1 centimetro di larghezza e 3 di lunghezza ed assumono una forma vagamente assomigliante agli zoccoli olandesi.

Coltivazione:
Questa specie va coltivata in serra calda con buona quantità di luce. Il nutrimento va somministrato in minime dosi ed in forma equilibrata.
Bulbophyllum frostii è una specie molto generosa nelle fioriture, può essere coltivata su zattera ed anche in vaso.
Come per tutte le piante miniatura conviene lasciarla crescere il più possibile senza dividerla.

Ciao Tino, con te se ne va anche un po’ della mia vita

Questa mattina, poco prima delle 5, smetteva di battere il cuore stanco di Tino Savio da Vicenza.

Tino Savio, collega di lavoro (entrambi ci guadagnavamo da vivere nell’allora SIP), con la grande passione per la cucina. Cuoco amatoriale di classe superiore. LUI, umile e semplice, rappresentava l’Italia nei grandi concorsi internazionali di gastronomia e vinceva sempre: campione del mondo!
Quanti ricordi, Tino! Fra tutti mi piace rispolverare quel famoso 29 Novembre del 1982 alla frontiera con l’allora Jugoslavia, quando stupisti i poliziotti intenti ad ispezionare il tuo furgone carico di cibi e vettovaglie: “lei commercia?” – chiesero i poliziotti di Tito – e tu candidamente risposi – “no è tutto per me!” – stante la tua possente mole, non ebbero motivo di dubitare e ti lasciarono passare… con tutto l’occorrente per la grande festa di Lussino.
Quella volta, gli inflessibili poliziotti di Tito, bloccarono perfino un innocente regalo (un libro di Tommaso d’Aquino), per un amico Professore di la dal confine: era scritto in latino e per evitare “incidenti diplomatici” ci rimise anche la cultura.
Quello rimarrà il pranzo luculliano più sontuoso del mondo: inizio alle ore 11 di mattina, tu che passeggiavi con fare calmo e le mani nelle tasche della tua salopette per scaldare le uova (troppo fredde da frigo) con le quali dovevi preparare la maionese, e poi, vviiaa! Spaghettate in tutte le varianti possibili, pesce di varia specie appena pescato fra gli scogli dell’isola, vini italiani e croati, slivovitz, in un crescente memorabile, per finire verso l’una di notte… esausti, ma tu no. Eri già pronto per il secondo tempo, da vivere il giorno dopo.

Spezzoni di vita

IMG_5976 Nella foto a sinistra, Tino Savio mentre riceve i complimenti da Donna Malvina, grande interprete della cucina tradizionale della Marca Trevigiana.

La vena creativa e le indubbie qualità professionali hanno portato Tino Savio in tanti luoghi famosi e blasonati, ma caro Tino, lasciamelo dire, la “cucina” dove tu stavi bene, dove la tua semplicità trovava ristoro e diventava poesia, era da Procida, quella storica trattoria sulla strada di Spercenigo, lì, tutto diventava simbiosi, piacere, storia.

IMG_5972Ciao Tino, la tua vita terrena è terminata, mi farebbe piacere ricordarti con questo spezzone della nostra vita: Maggio 1993, da Procida.

Nella foto, in ordine, da sinistra: Tino Savio, Guido De Vidi, Donna Malvina, Amedeo Sandri e Giorgio Procida.
Un nodo alla gola mi chiede di fare il fermo immagine, proprio così: Donna Malvina, Giorgio, Amedeo e Tu, caro Tino… un poker d’ assi, onorato di essere vostro amico.

REWIND…

Una foto ingiallita, giorni da protagonisti… chissà se qualcuno si riconosce!

atao_ in_fiera_1999Si parlava di orchidee, era la giovane ATAO che immaginava il suo futuro… eravamo nel 2000, son passati 15 lunghi, lunghi anni.

Chissà come finirà o come evolverà, di questi tempi, fra i “capi” dell’ATAO prevale il: no tu no! O per dirla con una locuzione latina: “Conventio ad excludendum”, chi vivrà vedrà.