Archivio mensile:Marzo 2016

Phaius wallichii, spesso confuso con Phaius tankervilleae

Nella foto in evidenza: Phaius wallichii in coltivazione nella collezione Rio Parnasso.

IMG_0055Phaius wallichii Lindl. 1831

Nome di specie dato in onore del Dr. Wallich, botanico danese e collezionista di orchidee.
Il suo habitat spazia in vari paesi: India, Sri Lanka Himalaya orientale, Assam, Bangladesh, Myanamar, Thailandia, Vietnam, Yunnan Cina, Hong Kong e Sumatra, in fitte foreste lungo gole ad altitudini di 900 a 1300 metri. Pianta terricola di grandi dimensioni, spesso confusa con P. tankervilleae.
A tal riguardo desidero condividere questo interessante articolo, di Jim Brydie con riferimenti di Phillip Cribb, Mei Sun, & Gloria Barretto.

Renanthera imschootiana, orchidea rara inclusa in prima appendice CITES

IMG_0026 Renanthera imschootiana Rolfe 1891
Bellissima Vandacea di colore rosso arancio, specie in pericolo di estinzione per le eccessive raccolte perpretate nei secoli scorsi, ma anche per la riduzione del suo habitat di endemicità, già di per se limitato allo Stato di Manipur e zone limitrofe a nord-est dell’India (Assam, Mianmar, Cina meridionale, Laos e Vietnam. Cresce su piccoli arbusti e alberi a 500-1000 metri di altitudine e fiorisce durante la primavera. Gli steli fiorali di questa magnifica specie possono raggiungere spesso 90 centimetri o più e producono tanti fiori di lunga durata.
Renanthera imschootiana, giunta in Europa per la prima volta nelle serre di Sander& Co. viene descritta da Robert Hallen Rolfe nel 1891, che la nomina in onore di M.A. van Imschoot.
E’ una specie da clima fresco e quindi può essere coltivata in serra fredda, tenendo conto di assicurare un periodo invernale secco. La pianta ha uno sviluppo lento e mantiene dimensioni ridotte. Come ho già scritto, questa specie è in forte pericolo di estinzione, per questo la troviamo inclusa nella prima appendice del CITES.
A protezione e salvaguardia di questa orchidea, vari laboratori hanno avviato dei programmi di riproduzione in vitro, a tal scopo, per quanti intendano esercitarsi nella semina asimbiotica è interessante questo studio.

Questo articolo, scevro da qualsiasi velleità scientifica, ha solamente lo scopo di portare un piccolo contributo alla conoscenza di un’orchidea interessante e rara, che coltivo da 30 anni.

Orchidee: con la FIO è facile diventare gruppo

fotoz_b Chysis bractescens Lindley 1840.

Esemplare da oro mondiale, esposto nella mostra del 19 marzo alla Floricoltura Zanatta: coltivatore collezionista amatoriale Dino Zanardo, Vice Presidente FIO.

Una strana sensazione positiva.

Federarsi, questa parola magica che significa stare insieme in autonomia, funziona anche nel criptico mondo delle orchidee.
Non è trascorsa ancora una settimana dalla costituzione della Federazione Italiana Orchidee, e già nascono nuovi gruppi che chiedono di federarsi.

Navigando sui social della rete si percepisce un vistoso interesse verso questa nuova organizzazione orchidofila. Il post di presentazione, pubblicato sulla pagina Fb di Orchids Club Italia, in pochi giorni ha già avuto 1170 visite a fronte di una media di 80 – 100 degli altri post.

A tal proposito, sono altamente significativi, sia i like di appoggio sui post dei social, che le manifestazioni di condivisione e di affetto di gran parte del mondo orchidofilo amatoriale italiano. Il lavoro da fare è enorme.
L’auspicio dei soci fondatori della FIO è quello di raccogliere molti consensi di singole persone che andranno a formare i nuovi gruppi federati, ma anche e soprattutto quello di federare le varie forme associative esistenti.

Ci vorrà tempo, certo, ma il sentiero ormai è tracciato. In tal senso, il gruppo dirigente della nuova Associazione federativa sta mettendo appunto un intenso programma organizzativo, che va dalla strategia comunicativa di contatto con le organizzazioni orchidofile internazionali, alla promozione di meeting europei su vari temi dell’orchidologia, non da ultimo l’uniformazione di un metodo giudicante condiviso. Per realizzare questi obiettivi ci vuole forza e unione, valori raggiungibili con un generale sentimento di condivisione.

La prima uscita pubblica della FIO
fotoz_guidoSabato 19 Marzo, la FIO è scesa in campo con l’organizzazione di una mostra per dare un piccolo aiuto al decollo di una Floricultura gestita da due giovani, Cristina e Alberto Zanatta, ormai giunti al loro secondo anno di attività.
Ne è nata una sinergia emozionante. La qualità dell’esposizione (sarà l’albun fotografico che segue a darne prova), non poteva essere altrimenti, è da considerarsi di ottimo livello internazionale, ma il valore aggiunto della manifestazione è stato proprio il condividere la nostra passione con le appassionate e gli appassionati visitatori, giunti numerosi a visitare la mostra e a presenziare la nostra conversazione sulla coltivazione delle orchidee.
Alla fine è nato il “Gruppo orchidofilo Cristina e Alberto Zanatta” composto già da una quindicina di iscritti, che avrà sede presso la loro floricoltura situata in via Gelsomini a Treviso: grazie a tutti e buona fortuna!

Ecco, amiche ed amici, è facile diventare gruppo, basta essere almeno in due con la grande passione per le orchidee, per il resto c’è la FIO.

Anteprima: la FIO al lavoro, una mostra con i FIO…CCHI!

19 Marzo 2016, prima uscita della Federazione Italiana Orchidee.

foto_garden_zanatta_gruppo Anteprima mostra: secondo anniversario e festa del papà al Garden Zanatta (TV)
Foto di guppo… i coltivatori/organizzatori son quasi tutti nonni, ma la mostra è fantastica: esperienza e motivazione fanno miracoli.

Domani dalle ore 9 al tramonto, tutto in una giornata, con intermezzo culinario a base di pesce!!
Just One Day

Pordenoneorchidea 2016, è calato il sipario

Pordenoneorchidea 2016, prima, durante, e dopo. ALBUM FOTOGRAFICO momenti flash, emozioni e decisioni consegnate alla storia.

RINGRAZIAMENTI
Grazie a Pordenone Fiere S.P.A. – a tutti i suoi dirigenti, ai collaboratori di OrtoGiardino, per la loro convinta disponibilità operativa, indispensabile alla buona riuscita del format Pordenoneorchidea.

Grazie a tutti i protagonisti del Format: agli espositori in primis, a quanti ci hanno aiutato a realizzare la scenografia ed anche economicamente, alla splendida esibizione di Patty Patty e Ivan Biasi, all’amico giornalista Tommaso Cerno che ci ha onorati della sua partecipazione, a Silvia Bosi amministratrice della tenuta Vistorta per il valore aggiunto della deliziosa cornice scenografica che ci ha proposto, a Silvia e Mauro ed alla loro marcia in più che ci ha fatto decollare, al buon cuore di Ezio, alla delegazione Zoppolana, a Padre Angelo Andreetta ed ai suoi sorrisi fra le orchidee.

Grazie a quel fantastico gruppo di amiche ed amici che con le loro generose “tentazioni peccaminose” hanno reso Luculliano li “buen retiro”, per il pubblico pagante, altresì conosciuto come segreteria.

Grazie a quanti hanno portato le loro piante in mostra, e sono stati tanti, uomini e donne, semplici coltivatori in casa e consumati collezionisti: una vera e propria dimostrazione plastica della condivisione di una comune passione a prescindere, a prescindere se sei dei nostri o dei loro, a prescindere se semplicemente sei, a prescindere se sei invitato oppure no… a prescindere, appunto!

Grazie alla marea di visitatori appassionati orchidofili, giunti da varie località italiane e dalla amatissima Isola di Lussino, dove è già attivo (Veli Losinj – Lussingrande), un nostro gruppo F.I.O.

Grazie infine ad una persona che tengo nel mio cuore da una vita, lei riesce sempre a stupirmi e farmi sentire l’uomo più felice del mondo.

Per la buona riuscita di Pordenoneorchidea 2016 ho dato tutto il mio impegno, ma tu puoi essere anche l’artefice al 90% di una avventura vincente, però il traguardo più impegnativo è quel 10% che manca a fare 100, chissà se ce l’abbiamo fatta!