Archivio mensile:Maggio 2016

Messaggero Veneto: 70 anni di notizie e di record

Venerdì 27 Maggio ero al Teatro Nuovo “Giovanni da Udine” (UDINE) a presenziare ai festeggiamenti del 70° anniversario della nascita del Giornale “Messaggero Veneto”, quotidiano del Friuli.

Io ero lì, su invito dell’amico Tommaso Cerno, direttore del giornale. Ho aderito all’invito con molto entusiasmo, anche e non solo, per cogliere l’occasione di vivere in diretta il mondo del giornalismo, che mi vede, forse immeritatamente coinvolto, nella mia veste di curatore di un blog.

Si dirà, ma dai, cosa centra il tuo blog con il giornalismo! C’entra e come che c’entra! Seppur di settore, su orchids.it escono notizie che a volte piacciono ed altre no, che fanno incazzare oppure ammirare. La notizia che tu vuoi comunicare va data tutta e senza preoccupazione di quel che essa farà succedere – scriveva Pier Paolo Pasolini. Ecco, per questo orchids.it c’entra con il mondo che per mestiere dà notizie.
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Coelogyne suaveolens

Nella foto in evidenza: Coelogyne suaveolens in filoritura nella collezione Rio Parnasso: 30.05.2016.

IMG_0491 Coelogyne suaveolens Hook.f. – Fl. Brit. India [JD Hooker] 5 (16): 832. 1890 [Apr 1890].

Genere:
Nome scientifico deriva dalle parole greche koilos (koilos in greco significa caverna) e gyné (donna), in riferimento alla forma concava dello stigma.

Specie:
Nome scientifico in riferimento alla leggera profumazione dei suoi fiori.

Descrizione
Rizoma robusto, 1 cm di diametro, con guaine squamose di colore marrone. Pseudobulbi ovoidali (5-7 cm.), si formano sul rizoma orizzontale e circa 6 cm di distanza fra loro. Ai loro apici crescono due foglie oblanceolate o oblunghe (30-38 × 5,5-6 cm.), che cadono quando gli pseudobulbi sono vecchi di qualche anno.

IMG_0490 Infiorescenze con fiori inizialmente racchiusi in guaine; rachide flessuoso, ca. 10 cm, di solito più di 10 a fiori. Fiori bianchi, con macchie gialle sul labello. Fioritura in tarda primavera – inizio estate.

Habitat:
Su terreni rocciosi in foreste sempreverdi a foglia larga, a circa 600 m. di altitudine.
Paesi di endemicità: Yunnan [NE India, Tailandia].

NOTA:
La pianta descritta in questo post, mi è stata donata da Graziano Grando nel 2005 di ritorno da un suo viaggio in Tailandia.
Allora, da un’analisi sommaria degli pseudobulbi, pensavamo si tratasse di Coelogyne barbata. Dopo 11 anni questa orchidea è fiorita per la prima volta, proprio in questo periodo, consentendo finalmente la sua esatta classificazione: Coelogyne suaveolens.

Bifrenaria tyrianthina

Nella foto in evidenza: fioritura di Bifrenaria tryanthina (30 Maggio 2016), collezione Rio Parnasso

Bifrenaria tryanthina, chiamala se vuoi, rupicola.

Effettivamente questa bellissima specie brasiliana è un’orchidea rupicola, ma da quanto posso verificare, in coltivazione si adatta anche ad altri ambienti climatici.
Mai, come nel caso di questa specie, vale il detto: coltiva le tue orchidee un po’ male, solo così stanno tutte un po’ bene.
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Ascocentrum garayi, storia ed incertezze botaniche

Nella foto in evidenza: Acocentrum garayi collezione Rio Parnasso, foto 24.05.2016

Brevi note sulle incertezze tassonomiche del genere Ascocentrum, nella fattispecie dei colori giallo-arancione.

Ascocentrum miniatum (Lindley) Schlechter 1913 e/o Ascocentrum garayi E.A. Christenson 1992

IMG_0452Eravamo nel mese d’Aprile del 1998, quando in Villa Albrizzi-Franchetti a Preganziol di Treviso, fu esposta una mia pianta di Ascocentrum, cartellinato con il nome di spece “miniatum”.
In quell’occasione però, i giudici presenti decisero che l’esatta classificazione della pianta esposta era: Ascocentrum garayi.
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Operazione a cuore aperto: Laelia russelliana, rinvaso in piena fioritura

Nella foto in evidenza: radici nude di Laelia russelliana pulita ed in attesa di risistemazione in vaso dopo l’asciugatura dell’apparato radicale.

Ma chi è quel pazzo collezionista di orchidee, che “sventra” una pianta durante il periodo della sua fioritura?
Hee, purtroppo lo devo confessare: sono proprio io!
Questo capita, quando sei nella fase del rinvaso generale della serra (ogni 2-3 anni), non è che puoi star lì a scegliere, questa sì e questa no, devi andar via di brutto, pianta dopo pianta ed attivare quel sincronismo operativo che prevede: ammasso piante, pulizia degli spazi lasciati liberi in serra, eliminazione del substrato vecchio e sommaria pulizia delle radici di ogni pianta sottoposta a rinvaso, eventuale trattamento anticocciniglia nel caso si noti la sua presenza nella pianta, doccia generale della pianta, tempo di asciugatura delle radici (anche una giornata), e poi risistemazione e rinvaso.
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