Archivio mensile:Aprile 2017

Lascia l’ultimo ballo per me

L’esposizione di orchidee di Spercenigo è bella, sì, lo posso dire con cognizione di causa, sono 30 anni che organizzo mostre, questa è bella, intima, pulita, altamente simbolica ed anche un po’ mia.
Oggi, guardando la scenografia mi passava e ripassava per la mente quel brano famoso: “Save The Last Dance For Me”, come a dire, sei mia, lascia l’ultima soddisfazione a me.

.”Lascia L’ultimo Ballo Per Me.

Tu puoi ballare tutti i balli con il tipo
Che ti ha fatto l’occhiolino lascialo stringerti forte
Puoi sorridere tutti i sorrisi per l’uomo
Che ti ha tenuto la mano sotto il lieve chiaro di luna

Ma non dimenticare chi ti porta a casa
E nelle braccia di chi starai
Quindi tesoro, lascia l’ultimo ballo per me”…

“Pazzo, pazzo da legare”, direte voi, ma era veramente quella la sensazione che aleggiava dentro di me.
Si dirà “con tutto quel ben di dio che in questi giorni c’è in giro per l’Italia delle orchidee, tu mi vieni ad enfatizzare un “eventuccio” di quart’ordine”
Beh, proprio un ben di dio non lo direi, se mettiamo insieme costi e benefici delle varie mostre orchidofile di questi giorni, vien proprio da dire che certe repliche di stagioni più felici, non portano novità e valore aggiunto, soprattutto quelle sponsorizzate ed in certi casi organizzate da enti istituzionali con soldi pubblici, ma tant’è alla mala politica non c’è limite.

La metafora.
Ho usato la metafora “Lascia L’ultimo Ballo Per Me” quasi a voler riattivare un dialogo metafisico con quella grande intuizione chiamata “Orchids Club Italia”, troppe volte tradita, spesso usata per tenere in vita altre associazioni ed altri personaggi, ed alla fine relegata nell’oblio troppo frettolosamente.
Ecco il significato, l’ultimo ballo della festa sarà quello che riporterà vigore al Club.
Orchids Club Italia vuole andare oltre l’associazionismo, oltre nel senso che non vincola nessuno a sopportare riti stantii, ma che rimane contestualmente dentro con spirito “super partes”, rispetto all’esistente.
L’esistente delinea una situazione carica di negatività e di sedimentazioni localistiche: il gruppo A è anti B e la fazione C non ne vuol sapere di quei pivelli del D e così via dicendo. E’ mia opinione che serva una generale “rifondazione” e perché questo possa avvenire è necessario che tutti i soggetti esistenti si spoglino di qualsiasi pregiudizio e presunzione di superiorità, solo così potrà emergere un “Primus inter pares” autorevole e condiviso da tutti. Utopia o sogno? Mai dire mai.

Qualche foto della mostra di Spercenigo.
Qualche foto della mostra ci aiuterà a entrare nel vivo dell’esposizione: belle piante, atmosfera delicata, contesto amichevole che vede protagonisti vari appassionati trevigiani, veneziani e vicentini.
Per dare un senso a questa mostra, significativa è la foto a sinistra: una mano che accarezza i fiori di Epidendrum secundum forma alba.

Continuano le visite al “Posto delle orchidee”

Venerdì 21 Aprile alle ore 16, come da programma, visita alle orchidee di Guido, con una sorpresa.
Oltre al gruppo, è giunto a far visita anche l’Arch. Zanon, veneziano doc, ma che vive da anni in Grecia, per la precisione nell’isola di Creta.

Il gruppo di lettura della Libreria Universitaria San Leonardo (TV) visita la collezione di orchidee “rio Parnasso”.
Con la visita alle orchidee, oltre a godere dal vivo quanto letto sulla rivista Gardenia “Il posto delle orchidee”, gli appassionati colgono il pretesto per una rilettura delle opere di Rex Stout.

Il pomeriggio primaverile catturava uno splendido sole, abbastanza freddo però, complice quell’aria balcanica che consigliava un abbigliamento ancora invernale.
Si è creato con facilità quel feeling indispensabile per coniugare letteratura e orchidee, presto la conversazione iniziò a sciviolare sul fantastico mondo delle orchidee. Del resto è stato facile fantasticare, soprattutto quando si iniziò a passeggiare fra i meandri della collezione.
Fra foto, domande, esclamazioni di stupore e conversazioni, presto ci si è accorti che il tempo stava volando.
Appena usciti dalle serre svanì quella dimensione tropicale che ci ha accompagnato durante l’escursione; il dolce ed umido tepore andava a sbattere con l’aria fredda di un pomeriggio di Aprile, troppo freddo per la verità.

Ed è così, con qualche brivido di freddo, che volgeva al termine la visita.
“Care amiche ed amici, non ho bibite da offrirvi, ma un buon prosecco sì, però!” Suggerii camminando lungo la stradina già nota come vicolo Parnasso. “benissimo” fu la risposta corale!
Finale col botto: si brindò alle orchidee, all’amicizia e ai libri, con del buon vino e con la squisita torta, metaforicamente battezzata come “lasciapassare per la visita” offerta da una componente il gruppo.
Troppo poco un pomeriggio per raccontare tutto ed è per questo che è nata spontanea una richiesta: “Perché non ci vediamo ancora? Così lei avrà più tempo per ammaliarci con altri racconti.”
“Perché no!” – Replicai – “Vi ringrazio di cuore, è stato un bel pomeriggio, grazie a voi!”..

Nero Wolfe, fra orchidee e cucina, mostra e rilettura di un personaggio

Una piccola mostra, un evento originale che non potete perdere: lettura, letteratura (a qualcuno piace giallo), cucina e amicizia: Nero Wolfe, ovvero viaggio fra fantasia e passione.
Aforisma di Nero Wolfe: “Quando la politica usa le orchidee, perde la politica e perdono le orchidee.”

Dal 21 al 25 Aprile 2017, cinque giornate fra miti e fantasia, un approccio originale alle orchidee ed alla letteratura che le racconta.

Orchids Club Italia organizza


Il tema della 5 giorni, come si evince dal titolo, verte attorno a Nero Wolfe, personaggio di fantasia nato dalla penna dello scrittore statunitense Rex Stout.
Nero Wolfe ha fatto il suo esordio letterario nel 1934. L’assistente di Wolfe, Archie Goodwin, ha documentato i casi dell’investigatore in trentatré romanzi e trentanove romanzi brevi; i gialli coprono un arco di tempo che va dagli anni trenta agli anni settanta, e la maggior parte di essi è ambientata a New York”.

Il personaggio Nero Wolfe
Quando non è impegnato a mangiare, a curare le sue orchidee o a leggere i suoi libri — è un genio nello smascherare i criminali, senza mai dover uscire dalla sua casa di arenaria sulla trentacinquesima strada ovest di New York, comodamente seduto alla sua scrivania a sorseggiare birra o impegnato con le sue orchidee nella serra al terzo piano.
Solo una volta uscì di casa per presenziare ad un convegno di alta cucina ed è da qui che si parte per approfondire la rivisitazione del personaggio.

PROGRAMMA

Venerdì 21 Aprile alle ore 16.
Il gruppo di lettura della Libreria Universitaria San Leonardo (TV) visita la collezione di orchidee “rio Parnasso”.
Con la visita alle orchidee, oltre a godere dal vivo quanto letto sulla rivista Gardenia “Il posto delle orchidee”, il gruppo coglie il pretesto per una rilettura delle opere di Rex Stout.

Sabato 22 Aprile.

Prepariamo insieme l’esposizione del 25 Aprile a Spercenigo.
A partire dal primo pomeriggio, il Club inizia l’allestimento della storica esposizione di orchidee, collegata alla mostra dei fiori di Spercenigo (TV), aspettiamo collaboratori e piante da parte di tutti… senza se e senza ma!

Domenica 23 Aprile.
Spercenigo: officina del rinvaso. Hai la tua orchidea che sta male, che è cresciuta troppo, che ha bisogno di cure? Un gruppo di esperti coltivatori di orchidee, tillandsie e altre piante rare è ha disposizione per:
– Rinvaso delle vostre orchidee
– Costruire vari tipi di tutori e cestini.
– consigli di coltivazione.
A partire dalle ore 10 potete portare le vostre piante, le sistemeremo insieme in una sorta di “corso pratico”.

Lunedì 24 Aprile
Nero Wolfe day, aspettando la festa dei fiori di Spercenigo:
– ore 16 conversazione “Come nasce un personaggio della letteratura” alla ricerca dell’orchidea nera e delle famose ricette di Nero Wolfe.
– ore 20 a cena con Nero Wolfe: si raccolgono le prenotazioni (3495444568)

Domenica 25 Aprile
– ore 9 apertura ufficiale dell’esposizione orchidofila e delle piante rare presso la sala polifunzionale della scuola materna di Spercenigo.
– ore 16 conversazione di Guido De Vidi: orchidee che passione, coltiviamole con semplicità.
Sarà attivo uno stand di vendita a cura di Luigi Callini “Orchidee del Lago Maggiore” di ritorno da Monte Porzio Catone, fornito di interessanti rarità per la soddisfazione di molti appassionati che non sono potuti andare a quella mostra.
– Come da tradizione ci sarà anche l’angolo dei desideri.

Orchidee a Bassano, nuovi orizzonti per l’orchidofilia

Calato il sipario sull’evento bassanese “Di Rara Pianta”, per quanto riguarda l’esposizione di orchidee del gruppo Jacquard di Schio, i bilanci consuntivi appaiono molto lusinghieri: molti visitatori e soprattutto la convinzione di essere squadra
Una mostra di orchidee nata quasi per caso, così tanto per dire: “Proviamo ad uscire dal nostro piccolo perimetro orchidofilo Scledense”, ed è stato un successo inatteso, forte, e per certi aspetti foriero di nuovi orizzonti.

La cronaca
Complice il bel tempo primaverile, gli spazi del parco, mostra compresa, sono stati letteralmente presi d’assalto dai visitatori.
Mostra quasi per caso, si è scritto, ma si potrebbe anche definirla atipica, per puristi, nel senso che il set scenografico si
articolava nelle serre storiche del parco ed era svincolato dal mercato, meglio ancora, potremmo considerarla una mostra fra amici. Niente giudizi, niente vendite, solo esposizione; fra gli organizzatori si faceva notare con stupore l’assenza pressoché totale dell’orchidofilia, per così dire “nota”: quella cioè, che fa riferimento ai collezionisti girovaghi che si fanno tutte le “mostre mercato” alla caccia della o delle piante mancanti da acquistare.
Ecco, effettivamente i collezionisti “marchiati” da qual si voglia “logo” di appartenenza, non hanno sentito il bisogno di visitare la mostra: male, male per loro che si son persi un evento delizioso.
Ma il pubblico, quello vero c’era ed era assai attento e stupito al cospetto di tanta bellezza; visitatori che lasciavano intendere di avere orchidee in casa e per farsi capire sciolinavano con padronanza di termini, nomi e cognomi delle loro piante. Da ciò, quale considerazione possiamo trarre? Mah! Verrebbe da dire che l’orchidofilia di massa sta fuori dalle “parrocchie”, e si muove libera, volando là dove trova soddisfazione per la sua passione, alla faccia di chi vuole o è già convinto di rappresentare il mondo delle orchidee, ma questa è solamente una mia opinione.

Giardino Parolini, arrivano le orchidee

Nelle vecchie serre del giardino, gli “Angeli di Schio” portano le loro orchidee esotiche in mostra.
8-9 Aprile 2017: DI RARA PIANTA – Giardino Parolini – Bassano del Grappa.

Chissà se negli anni di maggior splendore del giardino Parolini (fine 1700 inizio 1800), nelle serre scaldate con stufe a legna, ci fossero anche orchidee esotiche; la memoria storica e la letteratura conosciuta non ne fa menzione, ma tutto lascia pensare che il nobile Alberto Parolini ne coltivasse qualche specie.
Poco importa, ora ci sono di sicuro! Da domani sarà possibile ammirare oltre 60 specie di “rare orchidee”, mostra a cura del gruppo orchidofilo di Schio “Giardino Jacquard”, sezione dell’Associazione Italiana di Orchidologia.
Allestimento scenografico armonioso e sobrio: vittoria! Vi sussurra, visibilmente soddisfatta, Giada al di la delle vetrate che fanno da teca alle orchidee.
Per ora non vi mostriamo l’interno dell’esposizione, gli organizzatori vi aspettano domani e Domenica, a partire dalle ore 9 i cancelli del giardino si spalancheranno al pubblico (ingresso gratuito) e tutto lascia presagire che sarà un evento di alta qualità naturalistica.
Vi aspettiamo numerosi, sembra dire il gruppo organizzatore, giardiniere compreso!

Qualche nota storica tratta dal sito del Comune di Bassano del Grappa
Descritto come “luogo di delizia” nelle guide del secolo scorso, è l’unico esempio regionale di orto botanico indipendente dall’Università. Un’accogliente e ricca isola verde nel centro storico di Bassano realizzata nel 1805 da Alberto Parolini, nobile bassanese che partecipò attivamente alla vita culturale cittadina d’inizio Ottocento. Per lui furono fondamentali l’influenza del naturalista Giambattista Brocchi e, soprattutto, il soggiorno a Londra, città dove si incontravano i più noti naturalisti dell’epoca e da cui si diffondeva rapidamente il gusto dei giardini paesaggistici inglesi. Nel 1829 egli fece sapere di essere arrivato a coltivare “3000 specie di piante diverse”. E nell’ultimo catalogo, redatto dalla figlia Antonietta, se ne contarono 3200. Giusto un secolo dopo, nel 1929, il Giardino venne ceduto al Comune di Bassano e, nonostante gli interventi edilizi degli anni Cinquanta che lo penalizzarono in parte, viene ritenuto da sempre uno dei punti strategici della cultura cittadina. La sua unicità deriva dall’ospitare in poco spazio con maestria il giardino, il prato e le aiuole fiorite, un universo di specie autoctone e tropicali. Al suo interno si ricordano in particolare il celebre “Cedro del Libano”, il “Pinus Parolinii” (una specie scoperta dal Parolini stesso nel 1819 in Asia Minore), il “Platanus Orientalis” alto circa 30 metri, il “Taxus Baccata” detto anche “albero della morte” e il “Cercis Siliquastrum”.