Opinioni: se vuoi un futuro, immaginalo ora.

…”E se domani, e sottolineo se”…
Se domani, nell’arcipelago orchidofilo italiano, ci fosse qualcuno che avesse l’irrefrenabile desiderio di spezzare una lancia in favore della sua rigenerazione e della sua crescita culturale, potrebbe…
Sì certo, potrebbe. Inanzitutto potrebbe incazzarsi per quello che sta succedendo nell’orchidologia italiana, quella che si trincera nei perimetri stretti e faziosamente di parte, dei gruppi orchidofili locali.

A scanso di equivoci esprimo subito con chiarezza la mia opinione, quella di uno che non ha nessuna tessera in tasca. A mio avviso sono da intendesi gruppi, chiamale se vuoi – associazioni locali, – tutte le forme organizzate che operano in ambiti parcellizati rispetto il livello nazionale.
Tali raggruppamenti possono avere nomi altisonanti, magari fuorvianti e a volte con volontà divisive, se non sono radicati in gran parte del territorio italiano non possono in nessun modo millantare rappresentanze che non hanno.

Ad oggi in Italia c’è solamente un’Associazione che, per storia, vocazione e rappresentatività, può aspirare ad una rappresentanza nazionale: Associazione Italiana di Orchidologia. Purtroppo, per suoi limiti e per le continue scorribande di gruppi locali, rivolte ad improbabili sue “scalate”, l’A.I.O. non riesce ad assumere la dimensione di leader effettivo.
Questo lo scrivo io che, nell’AIO non milito, che a più riprese l’ho criticata pesantemente, ma che ho anche aiutato a crescere.

La fotografia attuale è quella di un’Associazione nazionale a “sovranità limitata”, in balia degli umori e degli “ormoni” di qualche “ras” di borgata, a volte coniugato al femminile.

In contraltare troviamo quella strana cosa con velleità rappresentative nazionali, che si fa chiamare Federazione, ma senza federati, confinata nella landa desolata di un’azienda agricola privata, con l’unica ragione sociale di essere contro, di copiare a prescindere e di compiacere al padrone che da ospitalità al servitor servente.

Questo è il quadro che porta l’Italia orchidofila all’imminente EOC di Parigi: l’AIO con la sua storia istituzionale che va da sola e i cosiddetti “federativi” a scalciare e rivendicare un loro spazio, in separata sede, però.

…”E se domani, e sottolineo se”… qualcuno avesse la voglia, dovrebbe cominciare da qua.

Ciao! Che ne pensi?