Questo cultivar è dedicato in onore ad Angelo Conteri, amico e coetaneo, venuto a mancare il 22 Aprile 2021.
Angraecum germinyanum ‘Angelo Conteri’ collezione rio Parnasso.Angraecum germinyanum ‘Angelo Conteri’: collezione rio Parnasso
Angraecum germinyanum Hook. f. 1889 Sezione Arachnangraecum. Nome di specie dato in onore del Conte francese Germiny appassionato francese di orchidee del 1800.
Vive in Madagascar e desidera habitat nuvolosi, ad altitudini comprese tra 1000 e 2000 metri come pianta epifita monopodiale di piccole e medie dimensioni. Forma steli allungati e snelli con foglie distiche, di un verde brillante lucido, irregolarmente bilobate. Fiorisce in primavera/ estate con un’infiorescenza filiforme, a fiore singolo, ceroso solitario, fragranza notturna al profumo di gelsomino, di lunga durata, non resupinato. I fiori non resupinati hanno bellissimi petali a forma di ragno compensati ordinatamente dal labello rotondo piuttosto grande a forma di disco. Questa specie richiede temperature da fresche a intermedie e una volta che iniziano a fiorire possono essere prodotte molte spighe per un periodo di diversi mesi. Molto facile da coltivare e far fiorire!
Sinonimi: Angraecum bathiei Schltr. 1925; Angraecum ramosum subsp. bidentatum H. Perrier 1941; Angraecum ramosum var. bathiei (Schltr.) H. Perrier 1941; Angraecum ramosum var. peracuminatum H. Perrier 1941; Arachnangraecum germinyanum (Hook.f.) Szlach., Mytnik & Grochocka 2013; Mystacidium germinyanum (Hook. F.) Rolfe 1904
Specie epifita endemica in Perù nelle foreste tropicali umide ad altitudini comprese tra 1700 e 2800 metri. Produce pseudobulbi simili a canne, terete, diritti avvolti da guaine fogliari di colore da grigio a marrone che portano da 18 a 20 foglie alterne, articolate, erette, spesso violacee sfumate con linee rossastre longitudinali. Fiorisce dall’estate alla fine dell’inverno con fiori profumati di colore variabile da pochi a molti che si aprono in successione per un lungo periodo di tempo.
Epidendrum paniculatum appartiene al gruppo Pseudoepidendrum, caratterizzato da piante cespitose, fusti a canna, foglie da acute ad acuminate, solitamente con infiorescenza apicale, petali per lo più filiformi con labello trilobato e al sottogruppo Paniculatum, che ha petali filiformi, fiori verdi e bianchi, spesso contrassegnati di viola sul disco del labello e sull’apice della colonna. La specie è di medie dimensioni.
Origine del nome di specie in riferimento alle sue fogie, simili all’Helleborine rusci majoris. Dimensione dei fiori da 6 mm a 2 cm. Questa specie è endemica dall’America centrale al Sud America e cresce sia come epifita che litofita.
Nel mondo orchidofilo è apprezzata per il giallo brillante, leggermente profumato dei suoi grappoli di fiori prodotti alle basi delle foglie, così come per la sua facile coltura. Tollerante alla temperatura. Pleurothallis ruscifolia trova il suo habitat nelle foreste montane umide ad altitudini da 40 a 2000 metri, fiorisce su una breve infiorescenza laterale sottostata da brattee imbricanti vicino alla base fogliare che reggono affascinanti grappoli di fiori singoli globulari, occasionalmente successivi, bilabiati, delicatamente profumati.
Sinonimi: basionimo Epidendrum ruscifolium Jacq. eterotipico Humboldtia succosa Pav. ex Lindl. eterotipico Pleurothallis glomerata Ames eterotipico Pleurothallis laurifolia Kunth eterotipico Pleurothallis multicaulis Poepp. & Endl. eterotipico Pleurothallis ruscifolia var. caquetana Schltr. eterotipico Pleurothallis succosa Lindl. omotipico Humboldtia ruscifolia (Jacq.) Kuntze eterotipico si intende di una infiorescenza composta, quando il suo tipo cambia nelle successive ramificazioni omotipico si intende una infiorescenza composta con le ramificazioni secondarie uguali a quella principale.
Osservzioni interessanti annotate su questa specie da un gruppo di studio in situ: …”Abbiamo trovato la specie che cresceva abbondantemente in una fresca foresta umida in Costa Rica sul vulcano Poas ad un’altitudine di circa 1400 m. La maggior parte delle piante che abbiamo visto crescevano sui tronchi o sui rami inferiori di grandi alberi sempreverdi e quindi trascorrevano gran parte del loro tempo in ombra profonda. Abbiamo visitato il Costa Rica a luglio e abbiamo scoperto che su Poas pioveva molto ogni giorno. La pioggia di solito arrivava alle 12.30 circa e continuava fino alle 16:00 circa. Coltiviamo le specie montate e in vaso nelle Cool Americas e le manteniamo innaffiate tutto l’anno per riflettere il clima per cui si è evoluta, ma non attenersi rigidamente ai tempi del Costa Rica per l’irrigazione ogni giorno “…
Quella volta che… il Dendrobium della signora Aung
Il coltivatore di orchidee, spesso riceve qualche pianta da amici al ritorno da viaggi in paesi esotici, oppure da orchidofili stanchi e delusi. E’ capitato anche a me e l’orchidea abbarbicata al muro della mia serra (foto a sinistra) vi racconterà una bella storia di amicizia fraterna… ricordo benissimo il suo arrivo…eravamo nel 2002 quando Toni e Francesca, carissimi amici di famiglia…quella volta che suonò il telefono di casa, dall’altra parte del “filo” (epiteto ormai desueto) c’era l’amico Antonio Dottori. Antonio non è più fra noi, una malattia che ha portato l’oblio della sua mente se l’è portato via da qualche anno ” Ciao Guido – esordì Antonio, quella volta – io e Francesca siamo appena tornati dalla Birmania e abbiamo portato con noi un piccolo pensiero per te“.
Viaggiavano molto, Toni e Francesca, i loro viaggi erano sempre finalizzati alla conoscenza delle culture dei paesi visitati. All’inizio del 2000 programmarono di visitare la Birmania (ora Myanmar). Durante quel viaggio, Toni e Francesca, visitando un piccolo villaggio sulla strada per Rangon si imbatterono in un improbabile mercatino di fiori e altre povere cose. Ricordandosi della mia passione per le orchidee, si avvicinarono ad una bancherella per chiedere se ci fossero delle piante di orchidea da acquistare. Le loro conoscenze sulle orchidee erano nulle, pertanto si fidarono della Signora Aung, l’esile donna che gestiva la bancherella e ne acquistarono qualcuna. La donna chiese 10 $ e rimase molto sorpresa nel vedere i miei amici pagare senza mercanteggiare il prezzo chiesto per quelle poche orchidee acquistate sulla strada che porta a Rangon. Si sentì tremendamente in colpa la Signora Aung – come mai questi signori non ribattono il prezzo – pensò la donna, vedendo i miei amici allontanarsi dopo aver ringraziato e pagato i 10 dollari richiesti senza discutere – lo fanno tutti i turisti europei – mormorò dentro di sé e per attirare la loro attenzione gridò in inglese – a moment please – e con un inequivocabile cenno del braccio richiamò indietro i miei amici per donargli altre orchidee di varia dimensione e specie, fra queste anche dei piccoli fusti facilmente riconducibili al genere Dendrobium. Eravamo nell’estate del 2002 e fu così che questa orchidea giunse nella mia serra dalla Birmania. Sistemai i piccoli fusti su una zatterina che appesi al muro. La pianta colonizzò gran parte del muro e crebbe presto a dismisura, i fusti si allungarono e nella primavera del 2009 mostrarono la loro prima fioritura, che ci permise la sua classificazione botanica: Dendrobium pulchellum. Preso dalla gioia ebbi il coraggio di staccare le radici dal muro per portare la pianta all’esposizione di Cattolica… fu la prima e l’unica volta che la pianta uscì dalla serra.
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