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Laelia flava, un mistero da svelare

Siamo in Gennaio 2006… esattamente il giorno 5 ed in serra ho due piante di flava in fiore, possibile?

Collezione Guido De Vidi foto 05.01.06
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Laelia flava Lindl. 1839 – sottogenere Parviflorae – sezione Parviflorae Lindley 1990

Questa specie produce fiori color giallo canarino ed è di origine brasiliana. La specie è rupicola, i suoi fiori gialli scintillanti, di 5 centimetri, crescono all’apice di lunghi steli retti e sottili (anche 70 centimetri di altezza).
Il colore brillante dei suoi fiori ha attratto selezionatori e ibridatori di tutto il mondo (si contano ormai oltre 2000 ibridi con genitore la Laelia flava). La specie è stata descritta nel 1839 da Lindley ed è stata introdotta in coltura da Charles Lemon di Cornwall (ovviamente la cioncidenza del nome – Lemon – con il colore dei fiori è puramente casuale).
I sacri testi consigliano il classico riposo secco e freddo durante il periodo di riposo di questa specie, che dovrebbe coincidere con i mesi freddi…..la mia è in fiore ora, mistero.

Bc Pastoral ‘Innocence’

Bianca come la neve, fragrante e delicata

Collezione Guido De Vidi foto 04.01.2006
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Bc Pastoral ‘Innocence’ AM/AOS
(C. Mademoiselle Louise Pauwels x Bc. Deese)
Bc. Pastroal ‘Innocence’ 1961 AM/AOS, CCM/AOS-JOS, BM/JOGA, PC/JOS BM/JOGA
Bc. Pastoral = C. Mademoiselle Louise Pauwels x Bc. Deesse (1961) ibrido registrato da Altenburg, R.
Ottimo risultato di un incrocio fra (C. Mademoiselle Louise Pauwels x Bc.Deesse ) ottenuto nel 1961 da Rolf Altenbur di Floralia. La genelogia parte dell’incrocio iniziale (C. labiata Alba x Brassavola digbyana).
Questa ibridazione ha prodotto diversi cloni famosi (‘White’ Orb, ‘Monica’, ‘Ave Maria’, ‘Ariel Carnier’, ‘Pink Pearl’), ma forse il più noto è questo ‘Innocence’, caratterizzato dallo “spot” rosa sul labello, al quale è stato assegnato un AM/AOS nel 1979.
Famosissimo ibrido degli anni passati, desiderato e coltivato ancor oggi da molti coltivatori di tutte le parti del mondo.
Pianta di grosse dimensioni, che produce grandi fiori bianchi e fragranti, con il labello frangiato e la gola color giallo luminoso. Si sviluppa facilmente e fiorisce regolarmente fra Natale e fine anno.
Può essere coltivata con successo anche su grandi zattere di legno duro. In tal modo la pianta riceve più luce e produce fioriture più grandi.
La Cattleya è la regina delle orchidee, simbolo di classe e signorilità negli omaggi floreali.

Ci sono Paesi in cui crescono migliaia di orchidee diverse, Phragmipedium, Sobralia, Miltoniopsis ecc, tuttavia il loro fiore Nazionale è la Cattleya: ad esempio il Venezuela con la Cattleya mossiae e la Colombia con la Cattleya trianaei.
Il nome Cattleya è stato dato in onore di un coltivatore inglese di nome Cattley, che fece fiorire e presentò per la prima volta ad una mostra questa nuova pianta: per l’esattezza si trattava della Cattleya labiata.
I misteri ed i racconti attorno ai fatti di allora, occuparono molte pagine delle riviste specializzate ed alimentarono discussioni, da parte dei raccoglitori e collezionisti di piante tropicali dell’epoca.

La storia inizia quando nel 1817 William Swainson, zoologo e cercatore inglese, invia un carico di piante sconosciute ritenute parassite, al giardino botanico di Glasgow. Questa spedizione alimentò discussioni nel mondo orticolo per il resto del secolo.

Swainson aveva scoperto le piante mentre stava esplorando le foreste tropicali della provincia di Pernambuco nel Brasile del Nord.
Queste strane piante, Swainson le notò in piena fioritura, nel mese di dicembre del 1816 e le spedì successivamente al giardino botanico di Glasgow in Scozia, con l’ indicazione di consegnare qualche esemplare ad un appasionato di muschi, licheni e piante tropicali di Barnet Inghilterra, chiamato William Cattley, dove nella sua serra riscaldata fece fiorire in Europa, la prima Cattleya labiata: eravamo nel novembre del 1818.

Orchidee: impollinazione e semina

Dall’impollinazione al “community Pot”: qualche nota generale.

L’impollinazione è l’atto iniziale per la riproduzione delle orchidee attraverso la semina.
Il principale elemento, che distingue le orchidee dalle altre Monocotiledoni affini (Liliíflorae) e che costituisce il valore aggiunto in termini evolutivi, del successo di questa famiglia è il ginostemio (colonna centrale che porta gli organi riproduttivi sia maschili che femminili).
Questa struttura posizionata in stretta relazione con il labello, consente il ripetersi del meccanismo di impollinazione in un gran numero di piccole varianti fondamentali per i processi coevolutivi fra orchidee e pronubi (insetti impollinatori).
L’interdipendenza di questi processi si è affinata al punto che a ciascuna specie impollinata corrisponde sempre una sola specie impollinatrice, in modo che questa funga da perfetto mediatore tra le antere che liberano il polline e lo stimma che lo riceve. Nelle orchidee, l’impollinazione può essere addirittura autogama. In questo caso gli stimmi sono impollinati dai granuli pollinici (polinodi) dello stesso fiore. In alcune specie i fiori sono fecondati anche senza sbocciare, in altre parole ancor prima che questi si aprono: tale fenomeno è detto cleistogamia (fecondazione tra il polline e l’ovulo dello stesso fiore).
In conclusione, le orchidee possiedono strutture riproduttive altamente ricercate ed affinate per mantenere integra la specie, ma nello stesso tempo, attraverso azioni di impollinazione artificiale (intervento dell’uomo) è possibile effettuare anche incroci intragenerici (impollinazione fra generi diversi appartenenti alla stessa famiglia).
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Masdevallia tovarensis: l’orchidea di Natale

Una delicata orchidea chiamata “il fiore di Natale”

Un piccolo pensiero Natalizio dedicato agli orchidofili di tutto il mondo.
La Masdevallia tovarensis è stata scoperta nella zona di Tovar, città vicina a Caracas nel Venezuela quando era ancora colonia tedesca. E’ stata descritta da Heinrich Gustav Reichenbach nel 1849, assegnandole l’epiteto di specie “tovar”, nome del luogo in cui è stata trovata per la prima volta, seguito dal suffisso latino “ensis”.

Masdevallia tovarensis foto 24.12.05 Collezione Guido De Vidi.
Masdevallia tovarensis Rchb.f 1849 sottogenere Polyantha sezione Alaticaules sottosezione Alaticaules (Krzl.) Luer 1986

Attorno a questa orchidea aleggia una storia misteriosa fatta di commerci, tranelli e drammi. Durante il periodo nel quale imperversava la mania delle Masdevallia (verso la fine del diciannovesimo secolo), questa bella orchidea dai fiori bianchi è stata importata massicciamente in Europa. Ancor oggi è una specie molto desiderata dagli orchidofili di tutto il mondo.
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