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Club delle orchidee – Notizie

Dendrobium speciosum, gli esemplari di Alfiero

Alfiero Furlan, il mio “muratore di fiducia”, sì proprio così, la sua passione per le orchidee è nata tanti anni fa in occasione di un restauro della mia abitazione. Alfiero, allora titolare di una piccola impresa edile artigianale, fra una cariola di malta e una di mattoni, si infilava nella serra delle orchidee per ammirare quei fiori strani. Ricordo che rimaneva interi minuti davanti ai fiori leggiadri di una Barkeria ciclotella in piena fioritura.
Qualche anno dopo andammo insieme a Trieste a recuperare la serra di Nevio Ogrizovich piena di Cymbidium.
Fu così che Alfiero iniziò il suo viaggio fra le orchidee. Persona eccezionale, sempre disponibile ad aiutare nelle mostre, con umiltà e con esuberante partecipazione.
Era una settimana che mi chiamava al telefono – Guido, vieni a vedere il mio Dendrobium speciosum in fiore, c’è la fila, ma desidero che tu lo veda è stupendo – finalmente, oggi pomeriggio sono andato a trovarlo.

Eccolo nella foto a sinistra, l’esemplare di Alfiero, circa 40 steli fiorali.
Sono anni – esordisce Alfiero – che aspetto di vedere qualche fiore, quest’anno ho sistemato la pianta per terra, nell’angolo ad ovest della serra, pochi gradi sopra lo zero, sai con quel che costa scaldare…ed ecco la sorpresa. Sono veramente felice – aggiunge Alfiero – visibilmente emozionato.
La serra di Alfiero, piccola e spartana è acerba, le piante di orchidee si confondono con altre famiglie vegetali, i Cymbidium lussureggianti fanno bella mostra, e là in alto a destra ecco l’angolo dei Dendrobium delicatum. A farla da padrone però è questo gigante di quasi 2 metri, sì questo in foto, Platycerium biforcutum?
Il 25 Aprile prossimo, sarà esposto nella nostra mostra di Spercenigo.
Bravo Alfiero e grazie… basta così, noi ci capiamo al volo.

Pordenoneorchidea: anteprima libro in onore di Padre A. Andreetta


Nella foto: copertina e ultima di copertina.

Sommario dei contenuti
72 pagine in carta lucida, con articoli, foto e descrizione delle orchidee dedicate in onore di Padre Andreetta, testimonianze e documenti fotografici inediti di:
Dr. Enry Oakeley, Dr. Stig Dalstrom, Dr. Carlyle Luer e Ecuagenera, con i fratelli Portilla.

ARTICOLI
Una vita spesa per l’uomo e la difesa della natura.
di Enzo Barabas.

Una persona speciale.
di Stefano Milillo.

Coltiva anime ed Orchidee.
di Mila Contini da “Avvenire”.

Ecuador: una missione fiorita tra le orchidee
di Antonio Rodà da “Famiglia Cristiana”.

Viaggio fantastico fra le orchidee di Padre Angelo Andreetta, fotografie e descrizioni di 14 specie di orchidee ecuadoriane a lui dedicate.
di Guido De Vidi.

APPENDICE
Rassegna storica della Missione di Bomboiza.
Rassegna storica di Paute Uzhupud.
Omaggio di Ecuagenera al reverendo Padre Angelo.
Manifesto “Pionero en la defesa de la naturalezza” tratto dagli atti della
“Primera Conferencia Cientifica de Orquidologia de Los Andes.

Nota
Il libro non è in commercio, sarà distribuito ad enti, associazioni e/o singoli richiedenti, previo un libero contributo. Sarà già disponibile in occasione della prossima fiera di Pordenone “Ortogiardino”.

Flover, S. Valentino 2012, bella mostra e gran finale da “coup de théâtre”

23 anni son tanti, quante vite son passate sotto questi anni, quante gioie, quante incomprensioni, quante delusioni avute da persone di poco spessore e quante soddisfazioni donate da amiche ed amici cari. Questa è la storia delle 23 edizioni della festa dell’orchidea al Flover di bussolengo (VR).
Bella la mostra di quest’anno, bella e di elevato valore. Esemplari stupendi e lavoro corale, dal collezionista che ha portato in mostra la sua unica pianta fiorita, alle piante premiate nelle più importanti esposizioni europee. Nella foto a sinistra si può ammirare un raro esemplare di Oerstedella centradenia, di Frank Roellke (D), esposto al Flover, già medaglia d’oro quale Best Specimen Plant from a Professional Grower – RHS London Orchid Show and Botanical Art Show 2011.
Senza ombra di smentita, l’appuntamento primaverile al Flover sta assumendo sempre più, la fisionomia di un momento di alto valore espressivo e di grande partecipazione amatoriale.
Pur sapendo che non si va ad una grande kermesse di venditori, si trova ugualmente il piacere di esserci perchè si respira sapore di amicizia, di competenza e di umiltà.
Sono veramente soddisfatto, tutto era armonioso, tutti erano felici, oserei dire, per la prima volta, tutti! Tanto felici che si è deciso anche di prolungarla fino ad oggi, Domenica 19 febbraio.

L’attacco dei Pirati dei Caraibi

Tutto è andato bene fino alle prime ore di questo pomeriggio, quando dalla kambusa del vascello naufragato sono spuntati i pirati dei Caraibi, armati di sciabola e fucili, malamente intenzionati a sequestrarci il prezioso carico di orchidee adagiato su quel che rimaneva dell’imbarcazione arenata e spezzata in due.
Accortomi dell’emergenza, ho chiamato all’appello i componenti la spedizione e senza esitazione ho assunto il commando delle operazioni. Io con i pirati ci so fare, e con le piratesse ancor di più. I pirati dei Caraibi, si sa, sono molto pericolosi e quando sono in combutta con le piratesse delle isole molucche non c’è scampo. Da vecchio lupo di mare, anzi da vecchio cacciatore di orchidee, trovatomi accerchiato dalla ciurmaglia dei pirati, ho puntato subito sul loro lato debole: la passione per il rum!
Già ci avevo pensato durante il lauto pranzo del nostro Club, al ristorante “La carica” di Pastrengo – (chi ha studiato un po’ di storia sa bene quanto è stata importante per le sorti dell’Italia, la battaglia di Pastrengo!) – e dopo aver degustato la grappa speciale della riserva della casa, mi son detto – portati una scorta al Flover, non si sa mai, forse ti potrà servire. Infatti, non appena sono stato sequestrato dai pirati e con la spada puntata al petto ho supplicato la bionda piratessa – di chiare origini vichinghe – ed ho gridato: prendi pure tuo quello che vuoi di me, ma lasciami le nostre orchidee…porca vacca, s’è presa solo la bottiglietta di grappa, vecchia riserva, che avevo nascosto nel tascone del mio pastrano. Solo quella s’è presa…purtroppo, ma ho salvato le orchidee. Chi si accontenta gode 😉
Perdonatemi questo finale gogliardico, da “coup de théâtre”: appuntamento a Pordenone, dal 3 all’11 Marzo.

Flover 2012, una bella esposizione, anzi, bellissima

Il diavolo ha tentato di metterci la coda, scatenando le ire funeste dei venti siberiani, ma il magico gruppo organizzatore gliel’ha tagliata di brutto.

Un’edizione veramente emozionante, questa del 2012, – 23esima per la precisione – mirabile per la coreografia del vascello sventrato in due, per il numero e la qualità delle piante esposte, per la risonanza data dai media locali e soprattutto per quel favoloso lavoro di gruppo che ha permesso un allestimento da favola.
Orchids Club Italia nella veste di catalizzatore, l’Associazione Trentina Orchidee, il Gruppo orchidofilo Jaquard, il gruppo Facebook “Orchidee” e tanti collezionisti amatoriali si sono fusi in un’unica armonia di emozioni, complici le nostre orchidee, che hanno catturato gli sguardi ammirati del pubblico, numeroso sin dalle prime battute, nonostante la neve ed il freddo siberiano, ben poco consoni con i giorni di S. Valentino.

Orchids Club Italia ringrazia i tanti collaboratori, in modo particolare lo staff operativo del Flover, gli amici del Club, Gabriella Muraro, Carlo Ivano De Marchi, Susanna Zoccolini, Gianni Faccioli, Alberto Ghedin, gli amici del gruppo orchidofilo Jaquard, Giada Curreli, Massimo Rampon, Roellke Orchideen, per il loro fattivo contributo operativo e per le loro piante messe a disposizione, ed inoltre, tutte le amiche ed amici che son venuti a farci visita con le loro delizie del palato.

L’esposizione doveva chiudere i battenti oggi, ed invece, a grande richiesta rimarrà ancorata al vascello fino a Domenica prossima…vi aspettiamo, la festa non è ancora finita e l’amore nemmeno.

EOC di Budapest, aria di flop.

A due mesi dall’evento, sono pochissime le Associzioni accreditate ed altrettanto sguarnita è la presenza di venditori, che sia causa della crisi generale e nello specifico dell’incerta siatuazione economico-politica del Paese ospitante?
Ad oggi, nel sito ufficiale dell’organizzazione si registra l’adesione, oltre alla ovvia presenza dell’Associazione ungherese organizzatrice, la DOG Tedesca, quella Austriaca, che ospiterà la prossima EOC, l’AIO Associazione Italiana di Orchidologia, qualche orto botanico ed una fantomatica sigla italiana di non meglio qualificati hobbisti (noi italiani non ci facciamo mai mancare nulla), critichiamo l’Associazione ufficiale e poi andiamo in ordine sparso se non contrario.
Al momento non sono accreditati Paesi importanti quali Inghilterra, Francia, Spagna, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Romania, Slovenia ed altri.
Il paragone con le passate edizioni deve preoccupare un po’ tutta l’orchidologia europea, certo, la grave situazione politica ungherese che vede in pericolo anche le fondamentali regole democratiche di quel Paese ha sicuramente influito a creare attendismo, ma tant’è!
Auspichiamo che L’AIO valuti con attenzione il da farsi, Orchids Club Italia si rimetterà alle scelte dell’ Associazione Italiana di Orchidologia che rappresenta l’Italia a livello internazionale.