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Redazione: Opinione strettamente personale.

Phragmipedium kovachii, una ferita ancora aperta

Commenti e riflessioni

Questo blog ha avuto modo di trattare la “storia” del Phragmipedium kovachii con diversi post – Pragmipedium kovachii Febbre e possesso La saga continua…a distanza di molti mesi , giunge un commento che ad ogni buon conto, ci deve far riflettere ancora:

… jecy jecyyjo ha detto:
28 Gennaio 2007 alle 18:49
Es es una Orqui que deveria llamarse por su nombre y no la de un ladron, y debe de llamarse por “Phrag. peruviana”

In risposta a “jecy”, ho manifestato la mia condivisione del suo pensiero e ho lanciato l’idea di raccogliere le nostre opinioni in un Post specifico. Serve? Non serve? Facciamo un pre sondaggio: a voi la tastiera!

Associazioni orchidofile italiane

Nell’anno nuovo che verrà

Cara AIO,
in primis mi rivolgo te, che per vocazione coordini l’orchidofilia e l’orchidologia italiana.
Dove sei finita? Cercandoti nel web si legge questo laconico e disarmante messaggio “This account is suspended” e non ti dico la desolante sensazione che si prova.
Lo so, tu mi dirai che internet non è tutto e che l’attività associativa è viva, soprattutto con la divulgazione della rivista scientifica “Caesiana”e con la partecipazione attiva nelle varie esposizioni orchidofile italiane di tuoi dirigenti e giudici.

Già! Le esposizioni orchidofile…e quando mai!
Tu mi devi scusare, ma tolte le sporadiche ed occasionali mostre mercato, dove “nell’angolo della vergogna” (metafora presa in prestito da un tuo valido collaboratore), fra i commercianti c’è anche l’orchidea di qualche appassionato…ho l’impressione che in Italia non si riesca ancora a far decollare un corposo e meritorio programma espositivo.
Come mai? Mah! Non stà a me entrare nel merito e non intendo nemmeno abbozzare diagnosi di sorta… la farsa di MPC edizione 2007 insegna.

Mi permetto solamente di osservare quanto segue:
Ti sembra giusto che una manifestazione orchidofila organizzata da una Istituzione Pubblica (Amministrazione Comunale), con finanziamenti pubblici, non veda protagoniste le Associazioni del settore?
In che modo? Coinvolgendo preventivamente il mondo dell’associazionismo italiano, nella responsabilità gestionale e culturale dell’evento.
Nel merito, ti risparmio tutto il frastuono dei giorni trascorsi.

A proposito di eventi, consentimi queste due osservazioni, seppur datate:
1 – In occasione dell’EOC 2006 a Padova, lo stand Orchids Club Italia ha ricevuto significativi riconoscimenti (in assoluto lo stand amatoriale più premiato), ma di questo non se ne parla…possibile che il tasso di autolesionismo giunga a questi livelli (emblematico in tal senso, l’articolo resoconto della manifestazione, apparso in un bollettino ALAO, che ignora completamente l’esistenza di Orchids Club Italia)
2 – Orchids Club Italia non ha ancora ricevuto alcuna documentazione (due iscrizioni al congresso EOC – 140 euro) dei lavori e delle relazioni del congresso di Febbraio 2006 a Padova.
Grazie AIO, se ci sei batti un colpo.
Orchids Club Italia
…continua

Dove eravamo rimasti?

Pasqua, Lunedì dell’Angelo, prosecco da imbottigliare, orto da vangare, compleanni e San Marco (25 Aprile dei venessiani) da festeggiare con Orchids Club da Graziano…e intanto il blog piange.

Per non perdere le buone abitudini iniziamo con la presentazione di una bella specie botanica.

Collezione Guido De Vidi foto 26.04.06
Diritti riservati


Ascocentrum ampullaceum (Lindley) Schltr.1913
Una bellissima specie epifita del sud est asiatrico (Nepal, Tailandia, Birmania)
Vive sugli alberi decidui in zone collinose (300 – 900 metri di altitudine), gradisce buona luce, umidità e temperature intermedie: in coltivazione si sviluppa bene su cestini di asticelle legnose. Fra le bagnature sono utili le asciugature del substrato, in inverno le spruzzature vanno ridotte.

Dialogando
Bene, riprendiamo il dialogo…mamma mia, quante cose da scrivere. Direi di partire dalle osservazioni e dalle domande giunte nei post dell’expò.
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Dialoghi e veleni

Tutte le orchidee, che non vedrete a MPC

Questo blog fa scorrere il mondo fantastico delle orchidee in tempo reale sul web, ma nello stesso tempo, con gli eventi promossi da Orchids Club Italia, riesce a tradurre l’ambito virtuale in occasioni di vita reale.

Nelle varie manifestazioni organizzate dal nostro Club, la gente chiede dov’è la nostra sede, quanto costa l’iscrizione e come si fa per aderire; rimane positivamente sorpresa, quando precisiamo, che non si pagano quote associative, che la nostra sede è ogni luogo dove ci sono orchidee da vedere e che per aderire basta comunicare i propri dati: e-mail, indirizzo e/o telefono.

Il nostro Club è una libera Associazione di persone (tutti possono esserne soci). In Italia non esistono Associazioni orchidofile pubbliche e/o istituzionalmente riconosciute: quelle esistenti sono associazioni di fatto come (Orchids Club Italia ed altre) o frutto di una stipula notarile fra privati ( AIO, ATAO ecc.) e pertanto non c’è alcuna gerarchia di valori, se non quella espressa sul campo.

Questa premessa ci aiuta ad introdurre un breve dialogo nato nei commenti di questo blog.
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Quel “fog” non s’ha da fare!

Fare nebbia alle orchidee…senza annebbiarci le idee

Nei vari siti italiani di discussione orchidofila è scoppiata la “fog-mania” perdonatemi la composizione orrenda, per capirci possiamo tradurre: creare umidità negli ambienti dove facciamo vivere le nostre orchidee.
Il tema dell’umidificazione è ricorrente, ciclicamente riaffiora come le “pestilenze” e sistematicamente ricompaiono i santoni con le loro cure miracolose.
Da qualche tempo si torna a parlare di “fog – sistem”, forse dopo aver visto gli effetti nebbia in funzione all’EOC di Padova.
L’amico Alberto ha segnalato in un forum, l’opportunità di vedere in funzione il sistema integrato in uso nella sua serra e subito si è scatenato un fuoco di fila di sbarramento, quasi a dire…non badatelo, ascoltate il dott.Tizio, che è più buono, più bravo e soprattutto è nostro amico.
Io penso che affrontare i problemi tecnici in modo settario e superficiale non ci porti da nessuna parte.
Creare umidità significa immettere nell’atmosfera particelle d’acqua, le quali devono essere micronizzate per poter rimanere in sospensione il maggior tempo possibile.
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