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Dendrobium: aggregatum, jenkinsii

Nella foto in evidenza: pianta fiorita nella collezione Rio Parnasso

Bellissimi fiori gialli, luminosi, che assomigliano a delicati tessuti di seta, tanto da sembrare quasi finti.

La grande comunità del genere Dendrobium rende quasi impossibile iniziare una ricerca senza rischiare di perdersi in una miriade di varianti, anche nella stessa specie. Per elevare a valore quello che ho evidenziato poc’anzi possiamo prendere ad esempio due “cugini”: Dendrobium aggregatum, Dendrobium jenkinsii. Dendrobium è un genere che raggruppa moltissime specie (oltre 1000), vive in un’ampia fascia geografica, che abbraccia l’intera Asia e varie isole del Pacifico, inclusa l’Australia del sud ed è apprezzato dai collezionisti, tanto da essere secondo in coltivazione, solamente alle Cattleya.
Tassonomia
Dendrobium Sw. 1799. Sottofamiglia Epidendroideae, Tribù Dendrobieae, Sottotribù Dendrobiinae.
Genere è stato scoperto e classificato dal botanico Olof Peter Swartz nel 1799.
Il nome deriva dal greco ‘dendron’ che significa albero e ‘bios’ cioè vita.

Le due specie: Dendrobium aggregatum.                                                                          Dendrobium aggregatum
Collezione Rio Parnasso Foto 28.04.05

Dendrobium aggregatum Roxb. 1832 – Sinonimo Dendrobium lindley Steud. 1840                     Dendrobium aggregatum appartiene alla sezione Callista ed è endemico in Birmania, India del Nord ed nella parte sud della Cina. Altre specie incluse nella sezione Callista sono: D.chrysotoxum, D. densiflorum, D. farmeri, tutti classificati come “Dendrobium nani” e si diversificano dai Dendrobium dotati di fusti a forma di canna perché hanno degli pseudobulbi fusiformi, corti e con una o più foglie sempreverdi al loro apice superiore.
D. aggregatum può essere coltivato sia in vaso con corteccia d’abete di pezzatura grossa, oppure su zattere di sughero. Questa specie, durante la stagione fredda diventa dormiente e quindi richiede clima secco e fresco; nella fase di sviluppo desidera buona luce, clima intermedio, continue bagnature e fertilizzazioni generose.

Dendrobium jenkinsii
Dendrobium jenkinsii
Collezione Rio Parnasso Foto 11.05.2016.

IMG_0308 Dendrobium jenkinsii Wallich ex Lindley 1839                                                                Origine del nome di specie in onore di Jenkins, Ufficiale della East India Trading Co. primi anni del 1800.
Sinonimi: Callista aggregata (Roxb.) Kuntze 1891 – Callista aggregata (Roxb.) Brieger 1981 – Callista jenkinsii Dendrobium aggregatum Roxburg 1832 – Dendrobium aggregatum Roxb. var. jenkinsii (Wall.) Lindley 1898 – Dendrobium lindleyi Steud. 1840 – Dendrobium marseillei Gagn. 1934.

Dendrobium jenkinsii è incluso nella sezione Callista e produce 1-3 fiori per pseudobulbo che fioriscono in primavera.I fiori assomigliano a quelli del Dendrobium aggregatum (Lindleyi) sia nella forma e relativamente anche in grandezza (2-3 cm.) e molto spesso nelle descrizioni, le due specie sono confuse. Anche se i fiori sono simili, la pianta del Dendrobium jenkinsii è molto più piccola e diversamente dal D. aggregatum, che produce steli fiorali penduli con oltre 15 fiori, i suoi piccoli pseudobulbi formano corti steli con 2 -3 fiori. Questa specie si sviluppa in maniera disordinata e strisciante ed è pertanto conveniente sistemarla su zattera di sughero oppure su tronchetti di acacia (rubinea).
Dendrobium jenkinsii ama ambienti luminosi a temperature intermedie, durante la fase vegetativa richiede abbondanti bagnature e generose fertilizzazioni, mentre nel periodo del riposo invernale, conviene tenerlo abbastanza asciutto ed in ambiente freddo.

Dendrobium jenkinsii, storie e follie

La letteratura che si richiama al mondo delle orchidee, le descrive raccontando tutto quello che ruota attorno ad esse; oltre a presentare il fascino di un genere vegetale unico, dipinge anche uno spaccato di vita vissuta, a volte dolce, in altri casi tormentata e non priva di risvolti da film giallo o noir.

Chissà se interessano queste mie divagazioni nel raccontare il bello, il brutto e le storie che portano con se le maliarde, chissà, appunto, tanto vale giocare con la fantasia.

Il post potrebbe fermarsi alla descrizione della deliziosa orchidea del titolo, magari con qualche consiglio – sempre soggettivo e per forza di cose generalizzato – ma la curiosità e la voglia di entrare nella storia e nelle avventure che il tempo ha legato a molte orchidee esotiche, mi spinge oltre… vediamo di percorrere insieme questo viaggio.
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