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Un artista e la sua Stanhopea

Ho conosciuto Giorgio Merlonghi di persona ad una mostra collettiva di Illustrazione Botanica contemporanea che ho curato nel 2005, lui era uno degli artisti che esponevano. Era la prima volta che curavo questa mostra e l’inaugurazione con le autorità, gli artisti e gli invitati aveva aggiunto sudore ad una giornata già calda di inizio settembre. Dopo il discorso e la visita guidata alle opere esposte finalmente ebbi il tempo di godere della frescura degli alberi dell’Orto Botanico di Lucca, ospitante appunto la mostra. Con tavolozza e pennelli in mano vidi Giorgio alle prese con le prove di colore del disegno di una Thunbergia erecta. Era la prima volta che vedevo un pittore al lavoro. Dopo un primo momento di timido imbarazzo iniziammo a parlare di piante, di pittura, di vita. Due anni dopo nella stessa sede ho organizzato una personale di Giorgio Merlonghi. Tra le oltre 60 opere esposte c’era anche l’acquerello di una Stanhopea nigroviolacea, secondo il mio parere una delle opere facente parte del periodo più florido e stimolante dell’autore. Nel 2008 proposi alla American Orchid Society di riprodurre sulla propria rivista mensile Orchids questo lavoro accompagnato da una scheda botanico-colturale. Venne pubblicato (Orchids 77 (5): 380-382). Successivamente la Swiss Orchid Foundation ha fatto richiesta di inserire tale immagine tra l’iconografia della specie rappresentata.
Stanhopea nigroviolaceaCol suo permesso, oltre all’immagine, vi sottopongo anche quanto l’artista ha detto a proposito della lavorazione di questo acquerello. “Ho dipinto questa Stanhopea a La Mortella, il giardino botanico  creato sull’isola di Ischia da Lady Walton, moglie del defunto Sir William Walton, acclamato compositore. La Stanhopea fu dipinta alla luce naturale, in quanto per la mia esperienza questo è il miglior modo di cogliere i colori e verificare il tocco del pennello. L’orchidea cresceva in una serra; la meraviglia dei fiori e la loro intensa fragranza mi ripagava dell’alta temperatura e umidità. Dovevo stare attento a che gocce d’acqua non cadessero sul foglio di carta. Dipinsi per primi i fiori, perché cambiano in fretta, si muovono e appassiscono in fretta. Iniziavo a dipingere alle 9 del mattino e finivo alle 7 di sera. L’unica pausa concessa era alle 2 del pomeriggio quando la campanella annunciava che il pranzo era servito sulla terrazza di Lady Walton’.

Le orchidee sono desiderate dagli orchidofili, ma dalle lumache ancor di più!

La tua orchidea, che curi da mesi, se non da anni è prossima alla fioritura. Gli pseudobulbi gonfi promettono molti steli fiorali, ma…
>…in una sola notte le lumache, ne basta anche una, ti rovinano tutto.

Le cene galeotte delle lumache
Questo che vedete nella foto a sinistra è un bellissimo esemplare di Stanhopea nigrovilacea (fioritura 2007), l’ultima pianta della collezione “Villa Franchetti” ancora sistemata nella sua museruola originale, chissà, forse sarà li da più di 40 anni. Me la consegnò una quindicina di anni fa, il giardiniere della Villa, giusto in tempo per salvarla da morte sicura e lei mi ricompensa puntualmente ogni anno con stupende fioriture.
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Stanhopea tigrina var. superba

Una Stanhopea tigrina var. superba, fiorita sotto i bancali della serra
Una bella sorpresa, questa mattina durante la bagnatura generale della serra (le calure estive asciugano le piante ed i substrati in modo impressionante, al punto da dover intervenire con giornaliere ed energiche bagnature), gettando l’occhio lungo i bordi esterni sotto i bancali, ho scorto una delle mie Stanhopea tigrina var. superba, sistemate due anni fa su “museruole” autocostruite, in piena fioritura: l’ho portata all’aperto per fotografarla ed eccola nella foto sotto, sospesa verso il cielo azzurro di questo pomeriggio di Luglio.

Collezione Guido De Vidi- foto8.07.06 – diritti riservati

Stanhopea tigrina var. superba hort. ex Henshall 1845

La foto a sinistra mostra la prima fioritura della Stanhopea tigrina var. superba proveniente dalla collezione “Sonia”...la pianta non è cartellinata, ma penso che sia sicuramente una tigrina, anche per lo stesso periodo di fioritura della mia.
Complimenti a Sonia!

Le Stanhopea appartengono al nutrito gruppo di orchidee con geotropismo negativo e in pratica formano i fiori verso il basso. Soprattutto il genere Stanhopea necessita di ampi spazi fra le radici per poter formare i suoi grandi fiori ( leggi questo post).

Sistemazione delle piante con museruola in filo di ferro..
Una soluzione molto usata dai vecchi coltivatori ed ancora molto funzionale è quella di contenere il substrato in capienti museruole: sì proprio quelle gabbie che i nostri contadini, nel recente passato, applicavano al muso delle bestie per impedire di mordere ed anche di mangiare durante i lavori delle arature…da cui la metafora “mettere la museruola” per rappresentare simbologie d’asservimento, costrizioni e censure.

Nelle foto si può vedere la parte superiore della museruola e quella inferiore da dove escono gli steli fiorali. In questo caso il substrato è costituito da fibra d’osmunda, si può usare anche bark grosso.

Dove trovare le museruole?
Bisogna autocostruirsele, credo sia impossibile trovarle nel mercato, ma non è difficile.

Il principio è quello della maglia delle reti di recinzione e si parte legando ad un piccolo cerchio di ferro (3 centimetri di diametro) 8 fili di ferro doppi, lunghi 60 centimetri ciascuno e di piccola sezione (per poterli facilmente manipolare) formando 8 lunghe asole.
Creata la base di partenza si procede ad attorcigliarli con doppio giro (copiate le maglie delle reti molli, non elettrosaldate), il primo giro in forma molto stretta e poi sempre più larga, giro dopo giro.
All’ estremità superiore chiudere tutto con un cerchio di ferro grosso e rigido (vedi foto – il diametro è in funzione della larghezza della maglia costruita)
Per sostenere la museruola, legare tre fili di ferro sottili e raccolti a gancio finale.
Nel caso si usi come substrato, fibra di vario tipo, si può rinvasare direttamente la piante nella museruola, se si usa bark bisogna rinvasare la pianta in vasi normali, attendere 1 o 2 anni che si formi un tutt’ uno fra radici e bark, togliere il vaso e sistemare la pianta direttamente nella museruola.
…se non ce la fate a costruirle, posso preconfezionarle io…griffate però!!