Paphiopedilum bellatulum

Specie, varietà o forme diverse

Domenica 23 Maggio durante una discussione fra collezionisti di orchidee, tenuta nella mia serra, si sono confrontate le differenze tra due piante fiorite di Paphiopedilum bellatulum presentate al tavolo, per stabilire se fosse necessario considerarle varietà diverse.

Collezione Guido De Vidi- foto 24.05.04
La prima pianta (foto di sinistra), con due fiori è di provenienza tailandese ed ha i fiori con petali e sepali molto bianchi.
La seconda pianta foto con un fiore singolo è di origine birmana
(ora Myanmar), lo sfondo dei suoi petali e sepali tende al colore giallo-beige.
Alla fine della discussione si è convenuto di classificare le piante in esame con due diversi nomi di cultivar: Paphiopedilum bellatulum ‘Rio Parnasso’ quella pallida, e Paphiopedilum bellatulum ‘Dottori’ quella proveniente dalla Birmania.
Descrizione:
Paphiopedilum bellatulum (Rchb.f) Stein 1895
ex Cipripedium bellatulum da Reichenbach f. 1888)
Ssottobenere: Brachypetalum Haller 1897
Sinonimi: Cordula bellatula Rolfe 1912

Paphiopedilum bellatulum è una specie di piccole dimensioni, le sue foglie sono carnose e maculate, misurano 8-10 cm di lunghezza e 3 cm. di larghezza.
Il periodo della fioritura, oscilla tra la tarda primavera e l’inizio dell’estate. Ogni vegetazione produce un fiore singolo a forma rotondeggiante e bracchiata con petali, sepali e labello color bianco/crema, dipinti da appariscenti macchie color porpora.
Esiste anche la varietà alba.
Paphiopedilum bellatulum è una specie terricola endemica in tutta l’Indocina, Thailandia e Birmania nei boschi luminoso e decidui a 800 – 1600 metri di altitudine.
Questa specie è soggetta ai climi monsonici, quindi caldo umido in estate e relativamente freddo e secco durante la stagione invernale secca è molto usata nelle ibridazioni, perché le sue particolari caratteristiche genetiche risultano dominanti.

Coltivazione
In coltivazione prospera bene con substrato calcareo, soffice, leggermente umido e drenante, ottenibile con corteccia di pino, torba di sfagno, agriperlite e sabbia grossolana.
Questo Phaphiopedilum va coltivato nella parte più fresca della serra intermedia ed è un’orchidea che si adatta con facilità a situazioni climatiche non ottimali.
Fertilizzare con concime solubile, NPK 20.20.20 – 0,5 g. per litro d’acqua ogni 20 giorni e diradare ulteriormente nella stagione fredda.

4 pensieri su “Paphiopedilum bellatulum

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  2. Marina

    Dopo 3 anni di apparente immobilità, finalmente mi è fiorito questo paphiophedilum bellatulum, venuto direttamente dalla Birmania. Lo sfondo dei petali però non è bianchissimo, ma anzi tende al verdino. E’ quindi diverso da quello da te descritto. Forse perchè non è completamente aperto?( è così da 4-5 giorni). Contemporaneamente ha prodotto 3 nuove piantine, lascio tutto nello stesso vaso?
    Guido, mando le foto sulla tua posta, qui non so metterle. Cari saluti Marina

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