TUTTO, FA ORCHIDEE

UN BOUQUET D’ECCEZIONE

Tutto, fa orchidee.

L’attesa occasione della visita al casale, scelto e ristrutturato da Chicco e Gabriella per la loro amena dimora, ha riunito ancora una volta, il mitico gruppo, devoto a Lucullo ed alle orchidee.

Un bellissimo pomeriggio luminoso di fine maggio, ha dipinto la scenografia di quei cento e passa, chilometri, che dividono la nostra marca Trevigiana, da Monte Magrè, piccolo avamposto, adagiato sulle prime rampe delle Valli del Pasubio.

Il gruppo, che noi amiamo chiamare “Confraternita del buon gusto” è, per certi versi, eretico ed un po’ anarchico, in quanto non segue regole e nemmeno numeri fissi.

Le occasioni dei grandi raduni, arrivano di volta in volta, spontaneamente, legate però, da un filo conduttore, rappresentato dalla sincera, spassionata e profonda amicizia reciproca.
Ci s’incontra per vari motivi, cultura, ambiente, ricreazione, ma alla fine trionfa sempre l’apoteosi conviviale.
L’elenco delle riunioni culinarie memorabili, è oltremodo ricco di date e di piatti deliziosi, sempre accompagnati da vini superbi di qualità superiore.

Sabato sera, le creatrici di cucina c’erano tutte: c’era l’esuberante Erminia, impareggiabile con i suoi piatti vegetariani, c’erano le sorelle Castellan, mitiche per le loro leccornie, c’era Donna Francesca, paziente compagna del nostro amatissimo Presidente, anche in quest’occasione, completamente dedito alla presentazione e mescita di vini grandiosi.

Sul set, questa volta, c’era Gabriella, donna affettuosa, coadiuvata per l’occasione dal marito Chicco, che nel suo pellegrinare l’Europa per motivi di lavoro, riesce a scovare i migliori prodotti gastronomici tipici.
L’accogliente casale, ristrutturato con sapienza e sensibilità, ha creato in tutto il gruppo, ammirazione e piacevole stato d’animo, sensazioni che sono aumentate con i primi brindisi di prosecco d’autore.

Questa volta il gruppo, oltre al nocciolo duro, rappresentato dal Presidente Antonio, da Adriano, Renato, Guido, Carlo e Chicco in veste di padrone di casa, la nostra confraternita ha “battezzato” Monica, il marito Alessio, e Raffaele che tornato dall’Iran, dopo essere Passato per la Cina e prima di andare a Parigi, non ha potuto perdere questo convivio.
La cena eccelsa realizzata da Gabriella, è stata accompagnata dai vini superlativi, proposti da Chicco e scelti dalla selezione “Gini” di Verona.
Non è possibile descrivere tutto, ma l’insalata Greca con la feta originale appena giunta da Atene ed il Prosciutto iberico originale delle sierre, non vanno sottaciuti.

Piccola presentazione del prosciutto: Pata Negra.

Prosciutto crudo del suino iberico Pata Negra, unghia nera, che viene lasciato crescere in ambienti naturali, in grandi pascoli di querce ed olmi dove trova cibo fresco.

La zona di produzione, l’Extremadura, ha uno degli eco-sistemi meglio conservati d’Europa: possiede circa un milione d’ettari di pascolo, dove sono sfruttate in modo equilibrato tutte le risorse naturali, permettendo la conservazione e protezione di quest’ambiente. Un territorio questo ideale per l’allevamento del cerdo iberico, che dispone di pascoli alberati, di querce e sughero, nelle province di Caceres e Badajoz, zone nelle quali si allevano e s’ingrassano i maiali destinati a fornire i prosciutti e le spalle con la denominazione Dehesa de Extremadura.

Un boccone da Paradiso: così definisce il “Jamón Ibérico” Camilo José Cela, premio Nobel per la letteratura e grande estimatore di questa squisita specialità.

Il “Jamón Iberico” deriva da queste razze, e si differenzia da tutti gli altri prosciutti sia per il lungo e lento processo di lavorazione (che può raggiungere anche i tre anni di stagionatura), che per l’ubicazione delle zone di lavorazione, localizzate nell’ovest e sud-ovest della Spagna, a più di 700 metri sul livello del mare. L’aria pura e fresca di montagna è infatti un componente essenziale per la stagionatura stessa del prosciutto.
Per quanto concerne le zone di lavorazione e stagionatura, l’area è delimitata dalla circoscrizione territoriale estremegna delle Sierre del sudovest di Badajoz, Ibor-Villuercas, Caceres-Gredos Sur, Sierra di Montanchez e Sierra di San Pedro.

Le orchidee???
A far onore alla bravura dei nostri amici, sulla grande tavola imbandita, faceva bella mostra di se, uno splendido bouquet di Vanda tricolor, Cattleya mossiae “Wagneri”, Paphiopedilum thailandesis, Brugtonia sanguinea e Dendrobium farmeri.
Come capita spesso, durante le varie conversazioni, si parla anche del magico mondo delle orchidee, delle occasioni inconfessabili che hanno arricchito la mia collezione per loro merito e del loro interesse per questo stupendo fiore. Tutto, fa orchidee!! Grazie, grazie, grazie, ai nostri amici stupendi, di Monte Magrè: La Confraternita del buon gusto.

Ciao! Che ne pensi?