RACCONTI DI ORCHIDEE

LA STORIA SIAMO ANCHE NOI Post VI° ed ultimo della serie

2001- 2002, UNA BRUTTA PAGINA PER L’ORCHIDOLOGIA ITALIANA

La tarda primavera del 2001, si caratterizza per la generale sollevazione dei commercianti Italiani d’orchidee, in compagnia di un dirigente locale, contro il corsivo dal titolo “IL MALE OSCURO, uscito sul notiziario ATAO.

Il notiziario incriminato, stampato in 5000 copie, e distribuito capillarmente in occasione della seconda edizione di “Pordenone orchidea”, (manifestazione che riscontra un grosso successo di pubblico e d’immagine), oltre a divulgare argomenti utili per gli appassionati d’orchidee, espone anche le sue perplessità sulla situazione generale.
E’ la prima grande divulgazione gratuita, di un opuscolo ben articolato, che parla d’orchidee, opportunità scaturita dalla proficua collaborazione con un istituto di credito locale e non da impulsi economici di settore.

Un notiziario apprezzato dal pubblico e criticato però, da una certa “corporazione” che già si fa notare, così come afferma l’allora segretario ATAO in una sua missiva al Presidente AIO…..omissis..“Ho lavorato con correttezza per l’AIO e sono stato messo alla berlina per aver contribuito a far uscire un notiziario “scandaloso” a detta dei puritani membri di Associazioni, mentre ho ricevuto complimenti per le notizie riguardanti le orchidee dai 4570 che lo hanno letto…”

Il 2001 è anche l’anno del rinnovo della struttura dirigente dell’AIO, che dovrà poi condurre l’Italia, nella gestione dell’esposizione Internazionale EOC del 2006.
Intanto, nel panorama del collezionismo Italiano, cominciano ad emergere giovani figure: un nome per tutti, Paolo Laghi, con le sue stupende miniature esposte alla mostra dell’AERADO di Bologna, che fanno ben sperare per il futuro.

L’AIO, nel frattempo, cambia la sua vocazione di coordinamento delle realtà locali e diventa Associazione primaria, vale a dire con facoltà di raccogliere adesioni dirette e non più filtrate e reclutate dalle varie Associazioni locali.

Questo cambiamento, se da un lato democratizza l’AIO e la mette in linea con lo standard dell’associazionismo Italiano, d’altro canto, però, la configura come entità assestante e purtroppo sovrastante, qualsiasi organizzazione locale.

Il nuovo assetto, come tutte le novità, presenta difetti e limiti e si presta purtroppo a facili ingerenze.
Nel nord ovest, tutto continua a tacere, almeno sembra: tutti i tentativi di risollevare l’ALAO, frantumatasi in vari spezzoni, risultano vani: sparita anche l’ultima presenza visiva dell’orchidario di Varese, la gloriosa stagione di Nando Natali, si eclissa del tutto.

In questa fase di riassetto della dirigenza AIO, i produttori Lombardi, scoprono d’improvviso, l’importanza dell’associazionismo, e prestano una parte del loro strumento pubblicitario “Orchidee Made in Italy News” per dare voce ad un’associazione.
A settembre del 2001, nelle cassette delle lettere dei potenziali acquirenti Italiani d’orchidee, nonché iscritti alle varie associazioni di orchidologia Italiane, arrivano cataloghi, notizie varie ed esplicite sollecitazioni a votare in una certa maniera: mittenti, in forma associata, diversi produttori del nord.

Un mese dopo si eleggeranno i nuovi dirigenti AIO, e casualmente fra le pagine di questi cataloghi, viene inserito l’appello dell’ ALAO a votare bene.
Tutto questo, (fatto salvo che a quel tempo, dell’ALAO esisteva solo l’auspicio), può anche andare, peccato che l’appello consiste in una scheda elettorale con tutte sette le espressioni di voto possibili, già scritte. Come dire che il capo di un qualsiasi partito, ti spedisce a casa la scheda compilata, invitandoti a depositarla nell’urna.

Riproduciamo l’invito e la scheda con tutti e sette le possibili espressioni di voto, già compilati, inviati per posta:
NB) I nomi scritti sulla scheda, sono criptati per la privacy.

“Cari Amici,
il prossimo 27 Ottobre si terrà l’assemblea dell’Aio (Associazione Italiana di Orchidologia) con all’ordine del giorno l’elezione del nuovo consiglio e del nuovo presidente…..omissis…
Unita alla presente troverete una scheda, con i nomi delle persone da noi proposte, da compilare con i Vostri dati e da mandare agli indirizzi indicati, Vi preghiamo di spendere un po’ del Vostro tempo e di aiutarci a raccogliere il maggior numero di adesioni, visti gli importanti appuntamenti che ci aspettano, e per far sì che la AIO diventi sempre più dinamica e rappresentativa di tutta l’orchidologia italiana.”

“SCHEDA DI VOTAZIONE ASSEMBLEA AIO DEL 27 OTTOBRE 2001

xxxxxxxxxxxxxx
yyyyyyyyyyyyyy
zzzzzzzzzzzzzzzz
vvvvvvvvvvvvvv
aaaaaaaaaaaa
bbbbbbbbbbbb
cccccccccccccc

NOME:
COGNOME:
INDIRIZZO:
TEL:
Associazione di appartenenza:
Da inviare, a scelta, ai seguenti indirizzi:
Per posta: Associazione Italiana Orchidologia
c/o Dipartimento Biologia Vegetale, Univ. La Sapienza Piazzale Aldo Moro 5 00185 Roma
Per Fax: 06 4991 2901
Per e-mail: henrike.berg@uniromal it”

I nomi non sono in discussione, potrebbe essere scritto, Mario Rossi su tutti sette gli spazi, è la gravità dell’azione che è sconcertante. Per quale motivo ed in virtù di quali accordi, dei commercianti assumono questa iniziativa, chi vogliono escludere e perché? Come mai questa improvvisa attività mai riscontrata prima?

Nella mia Qualità di Presidente dell’ATAO e quindi al di fuori della mischia, in quanto membro di diritto in consiglio AIO, sconcertato da questa grave iniziativa , invio una lettera al Presidente AIO:

“All’attenzione del Presidente AIO : Franco Bruno
Ricevo dal sig.R. A., la solita pubblicità commerciale collettiva, con allegato un invito della ALAO a votare una lista bloccata, con relativa scheda di votazione già confezionata.
Tale iniziativa è di una gravità inaudita e inficia di fatto la regolarità del rinnovo elettorale in corso.
Chiedo pertanto una pronta convocazione del CD AIO onde poter valutare la gravità di queste azioni e poter deliberare un eventuale ed, inevitabile rinvio delle elezioni.

Nel frattempo, allo scopo di tutelare la dignità istituzionale della Associazione che rappresento, intendo avviare consultazioni dirette con l’EOC e portare in ratifica assembleare ATAO, la proposta di congelamento immediato, a tempo indeterminato, di tutti i vincoli statutari che la rapportano all’AIO stessa.

Cordialmente Guido De Vidi
Presidente ATAO”

Il tenore della risposta del Presidente, congela i miei sentimenti di stima nei suoi confronti, ed inibisce qualsiasi mia replica, non quella del segretario ATAO che, qualche mese più tardi, in una sua missiva al Presidente AIO, fra l’altro afferma…..

“Mi sono chiesto, a che pro essere “lapidati” da chi rappresenta poche persone, oserei dire “quattro gatti” , quando anche tutto il movimento AIO è ancora nessuno, quando le associazioni spariscono invece che crescere, a che pro farci la guerra e offendere chi lavora ed esprime opinioni pur discutibili per il miglioramento dell’orchidologia italiana?…..omissis…
Ora voglio tornare a coltivare orchidee, non polemiche, anzi queste mi lasciano molto perplesso non ultima quella con il Presidente ATAO che secondo il mio personalissimo parere poteva avere, da una persona della Tua cultura, una risposta meno aggressiva alla sua voglia di “difendere” la sua Associazione. Purtroppo non è stato così, non hai usato la tua auspicata “visione politica e paziente del problema”, ma aggressività e ribalderia che non ti avevo letto nelle varie lettere di risposta a corrispondenza molto più pesante di quella ricevuta da De Vidi.”

In tutta questa amara sequenza di azioni, la nota molto dolente e decisiva per le mie future scelte associative, è la sostanziale “lavata di mani alla Ponzio Pilato”, del direttivo ATAO, non tanto con riferimento alla mia persona, ma alla figura rappresentativa del suo Presidente: ne prendo atto ed alla fine del mio mandato, manifesto con motivazione, la personale indisponibilità a qualsiasi incarico elettivo futuro e poi anche all’adesione associativa.
Da quel momento, il mio impegno divulgativo e di coltivazione, proseguono con esposizioni, con informazione libera e contatti con tante persone, che, liberamente e senza vincoli d’iscrizione, partecipano con interesse a comuni esperienze.
Intanto, il tempo ed il reciproco rispetto, ristabiliscono la consolidata giovialità dei rapporti,
con l’allora Presidente AIO.
L’ATAO, che nonostante tutto, continuo a rispettare, si muove senza la mia ingombrante presenza, e l’Italia della nuova AIO va all’esposizione del 2003 di Londra, senza orchidee e, tenuto soprattutto conto dei trascorsi e di tutte le esperienze positive pregresse, nella sua veste di prossimo Paese ospitante non fa certamente una gran bella figura: questa non è più storia, è quotidianità, con i suoi problemi aperti. Domani si vedrà.

Fine del racconto

3 pensieri su “RACCONTI DI ORCHIDEE

  1. Iacopo

    Egr. De Vidi

    Ho letto il contenuto del suo articolo \”il male oscuro\” qualche tempo fa, proprio lei lo aveva citato in uno dei post del suo sito, non lo trovo più, poco male.

    In poche parole lei sosteneva che il male oscuro fossero i commercianti, che lucrano senza scrupoli sulle orchidee e che impediscono uno sviluppo ad alti livelli del settore.

    Ha avuto altre volte modo di esprimere questo giudizio sprezzante, nei confronti dei commercianti. Trovo che la risposta dei commercianti sia stata del tutto adeguata all\’attacco da lei sferrato perché credo che sia troppo generico, viziato dal pregiudizio e da vecchi luoghi comuni illiberali e calunniosi o per tutta una categoria: i commercianti lucrano, i commercianti si approfittano, i commercianti cercano di mettere di mezzo i clienti e via discorrendo … i commercianti nel tempio delle orchidee. Ma se fosse così lucroso il campo delle orchidee non crede che ci sarebbero una marea di vivai quotati in borsa?! I vivaisti che ho conosciuto fanno con qualche sacrificio e qualche gratificazione un lavoro che li appassiona molto.

    Il suo intervento nella qualità di Presidente di una associazione e di importante collezionista, secondo me è stato ancora più pesante perché dalle sue parole sembra trasparire un giudizio di malafede generalizzata nei confronti delle persone che critica. E penso che proprio questo suo giudizio abbia determinato l\’impossibilità del dialogo fra le parti e l\’incacrenimento di una qualsiasi discussione. Ritengo che la sua concezione politica culturale sulle orchidee sia dirigista. La qualità non è un frutto dell\’imposizione dall\’alto. La qualità è frutto della più ampia quantità e diffusione anche di massa, anche a livello elementare, che fornisce il substrato dove partono e si possono sviluppare sostanziose quote di qualità e perfino l\’eccellenza. Così è successo nei paesi più commerciali che esistano: Regno Unito e Stati Uniti dove c’è grande posto per tutti, con rispetto, dai mediocri agli eccelsi.

    Lei è senza dubbio il più importante collezionista italiano onora il nostro paese all’estero, ha avuto importanti riconoscimenti e molti altri ne avrà non mortifichi il suo lavoro in polemiche senza fine e sbocco, incomprensibili per chi si accosta per la prima volta a questa disciplina.

    Iacopo Lazzareschi Cervelli

    Rispondi
  2. Pier

    Mi associo a quanto detto da Sergio ed aggiungo:
    1) Ad oggi leggendo in Internet si nota più pubblicità per mostre minori nazionali che creare un gruppo di lavoro per EOC 2006
    2) Newsgroup che si fregiano del titolo di ML italiana sulle orchidee, anzichè creare un gruppo unito che presenti delle proposte per l\’Eoc 2006 si limita a lezioncine di giardinaggio facendo a gara a chi scrive meglio o a chi è più autorevole, assumendo in alcuni momenti più la sembianza di un mercatino che di un movimento di orchidofili;
    3) Le associazioni maggiori hanno siti a dir poco obsoleti e con aggiornamenti radi e datati;
    4) Delle precedenti edizioni dell\’EOC in rete c\’è poca traccia (in italiano intendo).
    Molto probabilmente si spera nel mitico Stellone italiano che alla fine aggiusta tutto … sarà così anche nel 2006?
    Grave rimane il fatto che all\’EOC di Londra non vi fossero orchidee italiane … bel biglietto da visita!
    5) Concordo con Sergio e il caso MPC insegna chi lavora ed ottiene successi viene visto come esempio negativo e non positivo infatti se non ho capito male leggendo \”Racconti di orchidee\” il sig. De Vidi è stato messo da parte. Mi viene spontaneo il seguente paragone, visto che siamo alla vigilia dei campionati Europei di Calcio, che nella nostra nazionale rimanesse fuori rosa Totti!
    Buon lavoro a tutti.
    Pier

    Rispondi
  3. Sergio

    Ho letto con interesse i suoi posti intitolati \”racconti di orchidee\” e purtroppo noto che non c\’è da stare allegri, sopratutto leggendo qua e la nella rete i vari siti e newsgroup italiani di orchidee …
    L\’Eoc 2006 è alle porte e le nostre associazioni ed i loro membri sono ipegnati in altre mille cose … tra il resto dei suoi risultati alle precedenti esposizioni nessuno ne parla, come mai?
    Non vorrei che anche in questo settore i risultati di qualche singolo invece di essere d\’esempio per crescere siano ignorati per questioni d\’invidia.
    Si sa è un tipico vizio italico, meglio uno straniero che uno di casa nostra.
    Mi scuso per il mio sfogo.
    Con ammirazione
    Sergio

    Rispondi

Rispondi a PierAnnulla risposta