Cattleya aclandiae

Cattleya aclandiae

Cattleya aclandiae è originaria del Brasile (Stato di Bahia), vive in climi caldi ed asciutti per gran parte dell’anno, ad altitudini di circa 400 m.
E’ un’orchidea epifita di piccole dimensioni, appartiene al gruppo delle Cattleyae bifoliate e sviluppa pseudobulbi non più alti di 10 cm, alla cui base si formano poche radici, lunghe e consistenti.

Cattleya aclandiae Lindley, Edwards’s Botanical Register -1840.
Sinonimo: Epidendrum aclandiae (Lindl.) Rchb. f., WALPERS Annales Botanices Systematicae 6:312,1861.
Etimologia: il nome è stato dato in onore di Lady Acland

Cattleya aclandiae, similarmente a Cattleya violacea e Cattleya schilleriana, fiorisce in tarda primavera, le infiorescenze escono all’apice dei nuovi pseudobulbi di fresca maturazione ed hanno la caratteristica di formarsi contemporaneamente alla crescita delle due foglie.
I fiori di questa specie (generalmente 2, più raramente 3) misurano 5-7 cm e sono molto grandi in proporzione alle dimensioni della pianta. I petali ed i sepali sono notevolmente maculati di marrone su fondo ocra chiara, mentre il labello è di colore rosa carminio con due piccole alette laterali color bianco.
Come molte bifoliate, Cattleya aclandiae ama ambienti luminosi e sopporta senza subire bruciature, livelli elevati di luce.
La particolare struttura dell’apparato radicale, rado e consistente, consiglia di coltivare quest’orchidea su zattere di legno duro, oppure di sughero, affinché le radici possano crescere liberamente ed evitare marcescenze dovute a stagnazioni d’acqua.
Durante la stagione calda innaffiare ogni giorno le piante montate su zattera e diminuire le bagnature nel periodo invernale, prestando attenzione che i nuovi pseudobulbi di eventuali sviluppi secondari non raggrinziscano troppo.
Con la pianta posta nella parte più luminosa della serra, si possono godere anche due fioriture annuali, una primaverile ed un’ altra autunnale.
Fertilizzare la pianta con concime equilibrato a cadenza regolare ogni 20 gg. durante la stagione calda e rallentare leggermente nella fase di semi riposo vegetativo che interviene dopo la fioritura.

2 pensieri su “Cattleya aclandiae

  1. Stefano

    Bellissima pianta, è uno tra i primi fiori che ho visto entrando nella tua serra e sono rimasto a bocca aperta. Mentre tornato a casa era una delle piante che piu mi tornava in mente e ne parlavo con Giulio. Davvero fantastica!!! Non ho parole!!!
    Bravo!
    ciao ciao.
    ma secondo te incrociata con la schilleriana (che io diverse volte ho confuso con la aclandie) cosa si otterebbe?
    Ciao ciao

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  2. Scatolina

    Complimenti Guido è veramente bella!!!
    Come sai ora sono alle prese con i paphio e mi auguro di ottenere risultati proporzionati al mio impegno. Spero che un giorno anche una Cattleya (o una Vanda) potranno far parte della mia esigua collezione. 🙂 Caldi saluti Chiara

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