Archivio mensile:Giugno 2007

Cymbidiella pardalina ‘ZIO ANGELO’: emozioni forti

Quel “Cymbidium” dal labello color rosso scarlatto.
Per la verità il genere Cymbidiella ha poco in comune con i Cymbidium, solamente la vaga somiglianza della pianta e dei fiori.

A mio zio Angelo
Il cultivar di Cymbidiella pardalina della mia collezione deriva da una delle prime divisioni di piante originarie, importate da Marcel Lecoufle oltre 30 anni fa, ed è dedicato in ricordo di mio carissimo zio materno, scomparso 2 anni fa proprio di questi giorni.

Il genere
Cymbidiella Rolfe 1918
Pochi fiori di orchidea sono espressivi come quelli del genere Cymbidiella, che annovera solamente 3 specie, tutte endemiche nel Madagascar. I fiori sono particolarmente appariscenti soprattutto per il contrasto del labello rosso scarlatto, quello di Cymbidiella pardalina (sin. Cymla. rhodochila) e Cymbidiella fiabellata, maculato di nero, quello di Cymbidiella falcigera (sin. Cymla. humblotti), con il colore verde chiaro di petali e sepali.
Due delle specie citate, Cymbidiella pardalinae Cymbidiella falcigera, sono (ospite dipendenti), cercano cioè un’altra pianta dove poter vivere, mentre Cymbidiella fiabellata è preminentemente terricola e vive in paludi di sfagno.

Sistemazione tassonomica
La sistemazione tassonomica del genere Cymbidiella è abbastanza incerta e non ancora risolta definitivamente. C’è chi lo colloca nella sottotribù delle Cymbidiinae, altri lo dispongono fra le Cyrtopodiinae.

Il riordino più recente di Cymbidiella è nella sottotribù delle Cyrtopodiinae. Pertanto possiamo dire che questo genere è alleato più strettamente con i generi Eulophiella e Grammangis piuttosto che con i Cymbidium.
Nel 1976 il Dr. Leslie Garay (grande autorità nel mondo della tassonomia delle orchidee) ha pubblicato una revisione del genere Cymbidiella su Orchid Digest, in quell’occasione però, ha cambiato la nomenclatura di 2 specie e precisamente: Cymla. pardalina al posto di Cymla. rhodochila e Cymla. falcigera al posto di Cymla. humblotti.

Nomi di specie attualmente corretti
Cymbidiella pardalina (Rchb.f.) Garay (1976)
Cymbidiella falcigera (Rchb.f.) Garay (1976)
Cymbidiella flabellata (Thou.) Rolfe (1918)

La specie più rappresentativa

Cymbidiella pardalina (Rchb.f.) Garay (1976)

Cymbidiella pardalina, anche se non la più rara nelle coltivazioni è sicuramente la più appariscente e la più desiderata dai collezionisti; forse Cymla. falcigera (orchidea nera del Madagascar) è la più rara.

Sin: Cymbidiella rhodochila (Rolfe 1918), Cymbidium rhodochila (Rolfe 1904), Grammangis pardalina (Reichenbach 1885), Cymbidium rhodochilum (Rolfe 1902), Caloglossum rhodochilum (Rolfe) Schltr. 1918, C. magnificum (Schltr 1918)

Origine del nome di specie
Il basionimo rhodochila è stato dato in riferimento al colore rosso/carminio del labello, dal greco “rhodo”, mentre l’attuale nome pardalina sta per piccolo leopardo, dal latino “pardalis” legato al diminutivo “ina”, probabilmente il Dr. Garay ha inteso rappresentare le maculature del fiore.

Cymbidiella pardalina è un’orchidea epifita di media grandezza a sviluppo simpodiale.
Gli pseudobulbi oblunghi e conici misurano da 7 a12 centimetri. Finchè sono giovani e dotati di foglie sono di colore verde, con l’invecchiamento e la conseguente caduta delle foglie, assumono una colorazione marrone-scuro.
Generalmente ogni pseudobulbo porta da 5 a 10 foglie di colore verde scuro, flessibili, distiche, leggermente ricurve, lunghe 60-100 centimetri e larghe meno di 2 centimetri.
Una pianta in buona condizione può formare anche 2 steli fiorali su ogni pseudobulbo. Gli steli fiorali sono lunghi fino a 100 centimetri e portano più di15 fiori, che aprendosi in progressione mantengono la pianta fiorita per oltre un mese.
I pedicelli fiorali formatisi sulle infiorescenze, sono lunghi 7-8 centimetri ed escono da brattee verdi, lanceolate, acute e reflexe.
I fiori misurano 6 – 8 centimetri di diametro. I sepali sono di colore verde chiaro, lanceolati, spessi e carnosi. I petali oblovati, elittici, eretti, leggermente concavi in avanti, sono di colore verde chiaro con vistose maculature nere-violacee.
Il grande labello prominente è trilobato, la metà del lobo centrale è di colore giallo luminoso e macchiato di nero; la parte prominente è di colore rosso carminio con ondulatore laterali.

Ambiente di vita
Endemica nel Madagascar, la Cymla. Pardalina è un’orchidea epifita altamente specializzata, in natura vive esclusivamente in simbiosi con una felce specifica (Platycerium madagascariense), della serie nota con il nome popolare di “corna d’alce”, che a sua volta vegeta esclusivamente su di un particolare albero palmato (Albizzia fastigata).
Cymbidiella pardalina vive nelle foreste orientali del Madagascar (regione di Perinet), ad altezze di 600 – 800 metri. Fatte queste considerazioni si può ben capire quanto sia delicato e raro l’ambiente di vita di questa stupenda orchidea.
Fortunatamente nelle collezioni, seppur interessante e possibile, non è necessario coltivare questa orchidea all’interno delle cialde basali del (Platycerium madagascariense), è sufficiente un buon composto di bark medio grosso.
La Cymbidiella pardalinapuò essere coltivata con relativa facilità purché si ponga molta attenzione nei momenti del rinvaso.
Le radici di questa specie sono molto grosse, aggrovigliate e fragili, quindi durante le operazioni di rinvaso conviene non toccare il panicolo radicale. Qualora sia indispensabile dividere la pianta è consigliabile non rinvasare radici che presentano ferite (conviene toglirle del tutto) perchè lasciandole nel composto si va incontro a sicure e repentine marcescenze con conseguente spogliazione degli pseudobulbi e perdita della pianta in poco tempo.

Condizioni climatiche
Tenere questa specie a temperatura da serra calda con ombreggiatura noderata (come le cattleya), bagnature e fertilizzazioni tutti i mesi dell’anno, avendo cura di procurare una leggera asciugatura fra le bagnature del substrato di coltivazione.
Non allarmatevi per il colore scuro degli pseudobulbi vecchi é normale, non sono marciti. Per la verità, a differenza di quelli dei Cymbidium, gli pseudobulbi vecchi di Cymbidiella sono quasi privi di gemme dormienti ancora vitali.

Periodo di fioritura
Da Ottobre a Dicembre in Madagascar
Maggio Giugno in Europa.

Osservazioni finali
Il cosiddetto “Cymbidium scarlatto„ è abbastanza raro nelle collezioni, non tutti i coltivatori di orchidee hanno dimestichezza con questa specie.
La popolarità della specie, l’esiguità del suo ambiente di endemicità, difficoltà a mantenerla in vita e criticità nelle operazioni di impollinazione e semina, colloca Cymbidiella pardalina fra le orchidee da salvaguardare.
Fortunatamente ora si possono trovare piante provenienti da semina, certo, le divisioni di piante originarie sono più appettibili, ma è bene accontentarsi anche di quelle seminate.
Ad ogni modo, un bel esemplare di Cymbidiella pardalina in fiore, procura una gioia incontenibile al suo coltivatore e aumenta la sua popolarità.

A mio zio Angelo
La mia Cymbidiella pardalina è una delle prime divisioni di piante originarie, effettuate da Marcel Lecoufle oltre 20 anni fa, per me ha un significato particolare: è legata e porta anche il suo nome, all’ anniversario della morte del mio carissimo zio materno, avvenuta proprio di questi giorni 2 anni fa.

Impollinazione orchidee

Guido si è sempre prodigato tanto nello spiegare durante le mostre ai vari curiosi come la farfalla notturna Xanthopan morgani praedicta con la sua spirotromba di 26 cm circa impollinasse l’Angraecum sesquipedale (ex . Xanthopan morgani rinominata poi con l’aggiunta di praedicta in omaggio a Darwin che fece la previsione sul possibile insetto pronubo).
Visto che ora, grazie ad una segnalazione è disponibile un link che lo documenta, mi sembra doverosa la dedica:
Guido è una mia dedica personale alla tua perseveranza e sempre disinteressata disponibilità.
Date un’occhiata a questo link portando la barra di avanzamento del filmato sui 2 min. 30 sec.
Questo il link:

Impollinazione Angraecum
Ciao

Monte Grappa, sacro alla patria….e alle orchidee

Ieri mattina di buon’ora, io ed il mitico Giovanni, siamo partiti alla volta del Monte Grappa decisi di portare a casa qualche fotografia di orchidee spontanee che ancora non facevano parte del nostro bagaglio conoscitivo.
L’occhio ormai si sta affinando e l’individuazione degli areali che potrebbero portare a delle scoperte interessanti diventa via via meno complicata, così dopo una prima tappa infruttuosa (ma solo per il ritrovamento delle orchidee, altrettanto non si può certo dire per la flora spontanea) su uno dei tanti tornanti che portano verso la sommità della montagna, facciamo una seconda tappa in località Monte Pallone e dopo alcuni passi cominciamo a scorgere le prime “vittime” delle nostre attenzioni.
L’occhio si posa immediatamente su un gruppetto di Gymnadenia conopsea davvero belle per forma e dimensioni
Foto Massimo Morandin – diritti riservati

Allungo lo sguardo e appena più in la vedo un fiore a forma sferica e subito esclamo a Giovanni: “Bingo!!! Una Traunsteinera globosa!!”
Poco più in la un’altra e un’altra ancora…allora scatta la caccia all’esemplare da fotografia.
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Liparis loeselii: una spontanea dal “raro” fascino

Il genere Liparis ci regala qualche suo gioiello anche nella nostra Europa
Ci riagganciamo all’articolo scritto da Guido sulle Liparis per approfondire il tema.

Questa orchidea, come già sottolineato sul post dal titolo “Liparis viridiflora“, è l’unica specie del genere Liparis, presente in Europa, quasi a voler gettare un ponte fra gli appassionati orchidofili collezionisti e gli amanti delle escursioni…”spontanee”.

Sotto a sinistra, piccola colonia di Liparis loselii, a destra particolare dei suoi minuscoli fiori

Liparis loeselii (L.) L.C.M. Richard è presente in tutta Europa, il suo areale va dalla Spagna alla Norvegia per poi spingersi a est fino alle provincie Baltiche della Russia ed attraverso la Siberia arrivare all’America del Nord.

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L’orchidea dedicata a Fulvio Tomizza

Ricordi e pensieri

L’Istria, per chi l’ama è storia, natura intensa, calore, colori, profumi che perforano l’anima, che avvogono il corpo, che trasportano nel tempo e nella dimensione.

Quelle terre hanno dato i natali a molte figure importanti, sicuramente uno dei suoi figli prediletti è Fulvio Tomizza, scrittore e narratore di momenti aspri e di sensazioni amene; a lui, in occasione di una mostra-conferenza organizzata nella comunità degli Italiani di Umago (ottobre 2003) è stata dedicata un’orchidea.

Lc Fulvio Tomizza ‘ISTRIANA’

L’occasione del “battesimo” nasce con l’invito rivoltomi dalla Comunità degli Italiani di Umago, a tenere una conferenza- esposizione nella loro città.

Umago è il capoluogo natio di Fulvio Tomizza, struggente narratore Istriano.

In tale circostanza ho presentato anche un ibrido di Cattleya fiorita, che è stata battezzata, per l’appunto, con il nome di questo scrittore scomparso prematuramente. Con tale azione ho inteso legare i fiori sensuali della mia orchidea, a quei luoghi ed alle sue genti tanto amate.
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