Laelia longipes o lucasiana?

A proposito di paradossi tassonomici

Questa specie che vedete in foto è fiorita inaspettatamente e, avendo perso traccia del suo nome, ho cercato notizie per risalire alla sua classificazione.
Facile si dirà, certo, facile, ma non appena ho iniziato le ricerche è saltato fuori il solito problema di tante specie: è questa, ma può anche essere…

Così comincia la storia di questa miniatura, bella, delicata e…

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati
Laelia longipes Rchb.f 1863 sottogenere Parviflorae sez. Liliputinae Withner 1990.

Sinonimi: Bletia longipes (Rchb.f) Rchb.f 1863 – Sophronitis longipes (Rchb. f.) C. Berg & M.W. Chase 2000

L’origine del nome deriva dal lungo peduncolo che sostiene i fiori.

Collezione Guido De Vidi – diritti riservati

Laelia longipes è una miniatura brasiliana, litofita, per questo suo stile di vita, chiamata anche “rupicola”, e vive ad altitudini da 1300 a 2000 metri.

Questa orchidea ha uno sviluppo simpodiale con pseudobulbi oblunghi, conici ai cui apici si formano singole foglie erette, carnose, rigide, glittiche e di colore verde scuro.

Le incertezze
Per noi collezionisti dilettanti, più che trovare diletto a disquisire sui vari nomi assegnati ad una specie di orchidea è importante avere le idee chiare soprattutto per non acquistare la stessa pianta con due o più nomi diversi.
Entrando nel merito della specie rappresentata in questo post, ci si trova subito immersi nella confusione tassonomica.

Senza entrare nello specifico della sistemazione tassonomica del genere “Laeliae”, rileviamo che le “rupicole” sono incluse nella sezione Parviflorae dove trova posto anche la nostra specie.
Laelia longipes è stata inizialmente descritta da Reichenbach, ma pochi anni dopo Rolfe ha descritto una pianta con le stesse caratteristiche morfologiche (probabilmente il suo campione presentava piccole varianti dovute magari ad un habitat diverso) dandole il nome di Laelia lucasiana; più tardi ha cambiato ancora opinione ed ha infine stabilito che la sua pianta era effettivamente la “longipes”.

La confusione non finisce qui perché qualche decennio più avanti, Hoehne la descrive con il nome di Laelia ostermeyeri.
Il problema fondamentale di queste discordanze è che molti tassonomisti non riescono a studiare le varie specie nei loro habitat, e spesso analizzano gli esemplari pervenuti, senza le dovute comparazioni utili a valutare le variazioni delle popolazioni intervenute nel tempo.
Un po per protagonismo, forse per per eccessivo desiderio di classificare nuove specie, qualche studioso ci complica la vita, proponendoci come nuove specie dei semplici mutamenti della stessa popolazione.

Laelia longipes vive ad est di Belo Horizzonte fino ad Ouro-Preto sopra i 1300 metri.
Le piante si trovano solitamente in ambienti esposti alla luce diretta e possono produrre 2-4 o più fiori su di uno stelo lungo. Inoltre, le specie nelle coltivazioni allungano molto di più gli steli che in natura, ciò e dovuto principalmente alla luce più bassa e questo fatto inibisce una delle caratteristiche usate per separare le varie specie nel gruppo; invece non si riscontrano molte variazioni dei colori, tranne l’intensità della lavanda dei petali e sepali, mentre il labello va dal colore giallo con una metà anteriore bianca ad un intenso e ad un giallo arancione distribuito uniformemente.

Questa piccola Laelia rupicola si è evoluta per poter vivere in ambienti esposti e molto ostili allo scopo di evitare concorrenza. Dobbiamo tenere presente che questa specie è molto lenta nello sviluppo e sarebbe privata di luce se altre piante crescessero attorno a lei, per questo sceglie spazi impervi ma liberi da altre popolazioni vegetali.

Coltivazione
Si fa un gran parlare di particolari segreti di coltivazione per queste orchidee, come per i tassonomisti, capita anche per la coltivazione.
Le “rupicole” vivono in zone impervie e trovano dimora fra gli anfratti rocciosi, ma in coltivazione possiamo permetterci di non trasportare le montagne in serra, è sufficiente garantire condizioni di media compatibilità, che ognuno può realizzare con soluzioni diverse.
Il composto può essere sia a base di materiali inerti (lapillo, eolite, ceramis, perlite, ghiaia ecc) ma si può usare anche il tradizionale bark, così pure per i vasi, che possono essere di cotto ma anche di plastica.
Coltivando queste orchidee in coabitazione con altre specie bisogna sistemare le rupicole in zone molto luminose dove
le parti superiori degli pseudobulbi possono sempre trovare buona ventilazione e tanta luce.
Solamente due mai: mai sempre bagnate, mai sempre asciutte.

7 pensieri su “Laelia longipes o lucasiana?

  1. Gianluca

    Ciao a Tutti

    Guido…so che sarai preso da 1000 cose e 1000 pensieri, ma volevo farti una domanda riguardo alla Laelia Lucasiana:sto diventando pazzo per cercarla e trovare qualche fornitore che la ha.
    Ti ricordi qualcosa di dove l’hai presa tu?
    Ovviamente la domanda è rivolta a tutti quelli che la possiedono, come anche Alberto

    Grazie mille a Tutti

    Gian

    Rispondi
      1. Gianluca

        Grazie mille Guido….

        penso che andrò a far un giro a padova il 21 di febbraio e magari li vedo se riesco a trovarla.

        Secondo te, è una pianta duttile per la coltivazione?

        Gian

  2. Massimo M.

    Partendo dal fatto che vi è ancora un certo dibattito tassonomico se considerare le due specie come distinte (fatto trascurabile secondo molti per le piccolissime differenze morfologiche) Francisco Miranda, noto tassonomo brasiliano specializzato in Laeliinae, la chiama col nome di Laelia longipes.
    A mio avviso quindi l’orchidea che hai per le mani è da cartellinare con questo nome.
    Se vuoi maggiori informazioni sia per quanto riguarda le Lalie rupicole che le orchidee brasiliane dai un’occhiata a: http://mirandaorchids.com/brazilianorchidsVGA.htm

    Ciao
    Massimo

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  3. Guido Autore articolo

    Hai ulteriormente messo panico…volutamente avevo tralasciato le ultime sistemazioni…morale, che orchidea abbiamo?:lol:

    Rispondi
  4. Massimo M.

    Questo è quello che è risultato sul motore di ricerca tassonomico della RHS:

    Nome attualmente accettato:

    Sophronitis longipes (Rchb.f.) Van den Berg & M.W.Chase, Lindleyana 15: 117 (2000).

    Sinonimi omotipici:

    Bletia longipes (Rchb.f.) Rchb.f., Xenia Orchid. 2: 59 (1863).

    * Laelia longipes Rchb.f., Xenia Orchid. 2: 59 (1863).

    Hoffmannseggella longipes (Rchb.f.) V.P.Castro & Chiron, Richardiana 2: 23 (2002).

    * Basionimo

    Sinonimi eterotipici:

    Laelia lucasiana Rolfe, Orchid Rev. 50: 265 (1893).

    Laelia longipes var. lucasiana (Rolfe) Schltr., Orchis 11: 93 (1917).

    Direi quindi che è tutte e due!
    Ciao
    Massimo

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