Trigonidium, un genere “curioso”

Trigonidium Lindl.
Edwards’s Botanical Register 23: t. 1923. 1837
Sottofamiglia: Epidendroideae
Tribù: Maxillarieae
Sottotribù: Maxillariinae

Brevi note storiche
Nell’Agosto del 1836 John Lindley riceve una pianta “curiosa” da Bateman, che a sua volta gli era stata recapitata da Colley nell’estate del 1834, proveniente da Demerara (prima, colonia olandese, poi inglese ed ora una delle tre contee della Guyana insieme a Berbice e Essequibo)
Lindley descrive questa pianta e crea un nuovo genere, in allusione alla forma triangolare di varie parti del fiore (gli apici dei sepali formano un triangolo, la ghiandola contenente le masse polliniche è triangolare-ottusa e lo stigma è uno scavo triangolare) le assegna il nome di Trigonidium, dalla parola greca trigonom (3-angoli). La specie in esame assume il nome “obtusum“con chiaro riferimento alla struttura chiusa del fiore.

Trigonidium obtusum è la specie tipo del genere.
Descrizioni originali scritte da Lindley su: Edwards’s Botanical Register 23: t. 1923. 1837


Il genere Trigonidium è compostao da circa 12 specie distribuite in Messico, C. America, Brasile e Perù. E’ abbastanza raro trovarle nelle collezioni, la più nota è: Trigonidium egertonianum Bateman ex Lindl.

Collezione Guido De Vidi-foto 01.12.07
Trigonidium egertonianum Bateman ex Lindl. 1838
Specie scoperta in Honduras (Baia del Rio Dulce) da G. U. Skinner ed inviata in Inghilterra a J. Bateman, che la descrive in “Edwards’s Botanical Register” nel mese di Agosto del 1838 (Edwards’s Botanical Register 24: misc. 73-74. 1838)

Descrizione originale scritta da Bateman su: (Edwards’s Botanical Register 24: misc. 73-74. 1838)
“Pseudobulbis, ovalibus compressibus sulcatis diphyllis aggregates, foliis ensiformibus pedunculis subaequalibus vel brevioribus, sepalis ovalilanceolatis acutis ( lateralibus reflexis), petalis lineari-lanceolatis acutiusculis apice callosis, labello trilobo medio calloso petali triplo breviore. J.B.”

Trigonidium: meccanismo di impollinazione
Molto interessante è il processo di impollinazione di questo genere. Per evitare l’autofecondazione, i fiori si sono dotati di un meccanismo protettivo molto geniale: i pollinia sono troppo grossi per entrare nello stigma dello stesso fiore, ma dopo alcuni minuti, questi si disidratano e diminuiscono di volume, solo allora, trasportati dagli insetti pronubi – api Plebeia droryana (Meliponinae) – potranno entrare in qualche stigma di altri fiori.
A tal proposito sono state effettuate specifiche verifiche ed accurati studi su Trigonidium obtusum, ecco una sintesi del lavoro apparso su Annals of Botany 89: 157-163, 2002 dal titolo:
The Pollination Mechanism in Trigonidium obtusum Lindl (Orchidaceae: Maxillariinae): Sexual Mimicry and Trap-flowers
RODRIGO B. SINGER

Riassunto
“The pollination process in Trigonidium obtusum Lindl. (Epidendroideae: Maxillariinae) is documented. The flowers are pollinated by sexually excited drones of Plebeia droryana (Meliponinae). When attempting to copulate either with sepals or petals, these bees slip on the waxy perianth surface and become trapped in the funnel-like flower tube. Bees trying to escape from the flowers may instead access the space between the column and lip, fixing the pollinarium on their scutellum. Pollinarium-bearing bees may pollinate the flowers when repeating the above-mentioned steps, leaving pollinia on the concave stigmatic surface, thus effecting pollination. Recently removed pollinaria are too broad to enter the stigma but they begin to dehydrate and within 40 min of removal are small enough to fit the stigmatic cavity. This mechanism prevents insect-mediated self-pollination and promotes cross-pollination. Preliminary evidence based on experiments with cultivated plants suggests that they are self-compatible but that fruit set is pollinator-dependent. The data obtained are discussed in a phylogenetic context. It is suggested that the pseudocopulatory syndrome in Trigonidium could have evolved from rewardless (food advertising) ancestors. Pseudocopulation in the context of the long flowering period of this orchid species (about 7 months) is understandable since the eusocial Plebeia bees produce”

Le specie
Trigonidium acuminatum Bateman
Trigonidium amparoanum Schltr.
Trigonidium aurorae D.E.Benn. & Christenson
Trigonidium callistele Rch.f.
Trigonidium christensonii D.E.Benn.
Trigonidium egertonianum Bateman
Trigonidium equitans Garay
Trigonidium grande Garay
Trigonidium lankesteri Ames
Trigonidium loretoense Schltr.
Trigonidium macranthum Barb.Rodr.
Trigonidium monophyllum Griseb.
Trigonidium obtusum Lindl.
Trigonidium peruvianum Schltr.
Trigonidium ringens Lindl.
Trigonidium riopalenquense Dodson
Trigonidium seemannii Rchb.f.
Trigonidium spatulatum Linden & Rchb.f.
Trigonidium subrepens Rolfe
Trigonidium tenue Lodd.
Trigonidium turbinatum Rchb.f.

Coltura
Temperatura minima invernale I2-I5°C. Tutte le specie di questo genere possono essere coltivate in vaso con substrato drenante, bark e torba di sfagno ed altro a seconda delle disponibilità, con miscelazione tipica in uso per le Maxillaria. Si raccomanda di non tenere asciutte le piante per lunghi periodi, gli pseudobulbi si disidratterebbero eccessivamente.
Fertilizzazioni regolari tutto l’arco dell’anno.

6 pensieri su “Trigonidium, un genere “curioso”

  1. Gianni

    ho avuto il piacere di ammirarla ieri in occcasione di una delle mie sporadiche visite, veramente un gioiellino della natura.
    In questa occasione ringrazio di cuore Rosetta e Guido dell’ amichevole accoglienza che mi hanno fatto, e inoltre un elogio all’ affumicatore (Guido) , il petto d’ anatra si e’ rivelato una delicatezza squisita.
    Gianni

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