Reportage: dalle torbiere al giardino di casa… sempre spontanee

Le nostre orchidee spontanee conquistano la primavera
Proprio non vogliono lasciare il palcoscenico alle coltivate! Come a dire – la primavera è la nostra stagione degli amori, guardate come siamo belle… le “coltivate” che tenete in serra o in casa vostra, avrete tempo di ammirarle più avanti quando noi, dopo aver sparso sui prati i semi delle nostre capsule gravide, torneremo a riposare.

Questo articolo vi porterà in Friuli nella torbiera visitata da Marco, per giungere poi nel giardino della fortunatissima Fatima che vive in Sardegna

Racconto di Marco: Torbiera Cichinot
A tre chilometri da casa mia è presente un biotopo naturale denominato “torbiera Cichinot”, dagli studi effettuati risulta essere l’ultimo resto della più grande torbiera intermorenica del Friuli, creatasi dal lento interramento di un lago formatosi nel periodo post-glaciale che si dice occupasse un’area di 3 km per circa 700 metri di larghezza, tuttora la torbiera occupa un’area di circa 400 m per 100 m di larghezza.
L’acqua che satura la torbiera è meteorica ed in minor parte di risorgiva, la quale apporta un contenuto di calcio che compensa parzialmente la reazione acida della torba.
Queste particolari condizioni favoriscono la presenza di specie amanti di ambienti neutro-alcalini: Primula farinosa, Pinguicula alpina, carici e il giunco nero “Schoenus nigricans”; ma anche di specie amanti di ambienti acidi: Carex lasiocarpa, Rhynchospora alba e Schoenus ferrugineus; queste ultime due specie insieme alla Gentiana pneumonanthe, al Senecio Paludosus, l’Hottonia palustris e la Plantago altissima sono indicate come specie endemiche inserite nella Lista Rossa italiana delle specie a rischio d’estinzione.
Detto questo a soddisfazione più che altro degli intenditori di piante varie, vengo quindi alla presentazione delle orchidee che sono state censite nella torbiera: Epipactis palustris, Spiranthes aestivalis e Dactylorhiza incarnata.
Dalle ricognizioni da me effettuate l’anno scorso nel periodo di fine aprile e quest’anno a fine maggio ho riscontrato la presenza l’anno scorso di 5 esemplari di Dactylorhiza m. in un’area limitata (ero troppo in anticipo sul periodo di fioritura) mentre quest’anno ho riscontrato circa un centinaio di esemplari sparsi su un’area più vasta.
Interessante il fatto che le orchidee vivano su un’area completamente impregnata d’acqua (visto anche le abbondanti piogge del periodo) a differenza dell’anno passato.
Ritornerò verso il periodo di giugno per verificare la presenza delle altre specie di orchidee.

Il giardino di Fatima
Qualche giorno fa, Fatima scriveva al blog:
…”ti seguo sempre, anche se in silenzio con affetto e dedizione. Sappi che questa primavera ho avuto la bellissima sorpresa di avere fiorite alcune orchidee spontanee nel mio piccolo giardino, come siano arrivate non lo so, ma il vicino di casa ne ha un intero prato”…

Ho chiesto a Fatima di inviare qualche foto… eccole:

…”Eccomi solerte nell’invio delle foto fatte verso i primi di marzo nel mio giardino. Non ti dico lo stupore, anche se come ti ho detto intorno a casa brulica di queste meraviglie, spero vadano bene”

Certo che vanno bene! Non servono foto professionali per testimoniare momenti ameni, grazie per la collaborazione. Sono sicuro che molte amiche e molti amici del blog ti invidieranno…a loro lasciamo il piacere di indovinare il nome delle orchidee del tuo giardino.

8 pensieri su “Reportage: dalle torbiere al giardino di casa… sempre spontanee

  1. Marco UD

    Si, se è possibile penso sia giusto correggerlo, quando l’ho scritto avevo qualche dubbio ma avevo preso per buona l’indicazione tratta da studi effettuati sulla torbiera.
    Chissà, poi magari sono presenti entrambe le specie…
    Mandi

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  2. Massimo M.

    Secondo me, al di la dei commenti successivi all´articolo, la correzione va fatta in modo che chi legge l´articolo trovi subito l´informazione esatta.

    Ciao

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