Archivio mensile:Giugno 2009

Coelogyne?… forse no, scopriamolo insieme

Sul cartellino di arrivo c’è scritto Coelogyne marmorata

coel_pcoel_f … ma esaminandola bene, questa classificazione tassonomica non mi convince. Dubito anche che questa orchidea appartenga al genere Coelogyne.
La sua struttura morfologica ha due caratteristiche evidenti: crescita degli pseudobulbi (da pianta strisciante e/o rampicante – notevole distanza fra gli pseudobulbi) e stelo fiorale esile, lungo, spunta dall’apice dello pseudobulbo ed è rifiorente.
Che dici? Ti va di scovare le sue esatte coordinate tassonomiche?

Nota: spero che le foto siano di utilità per la ricerca, per ingrandirle clicca sopra le stesse.

Orchidee spontanee: nuvole di “Pianelle”, ma non solo loro

Una grande giornata da incorniciare… e pensare che non era partita nel migliore dei modi

Cypripedium calceolus, nome popolare scarpetta di Venere o Pianella della Madonna

L’appuntamento dei soci del Club per la visita ad una delle colonie più numerose d’Europa era all’uscita del casello autostradale di Verona est alle 9.30 e fin qui tutto bene. Purtroppo, appena formata l’autocolonna, alla seconda rotonda della tangenziale, già ci sian persi. Panico a non finire, ma dopo altri due o tre errori stradali, siamo riusciti a prendere la statale che porta verso l’alta Val d’Illasi… la nostra meta.
carega_vinc_4La giornata era splendida, le prealpi veronesi limpidissime e la temperatura in pianura sopportabilissima. Era Domenica però, una Domenica di inizio estate che gran parte dei veronesi aveva deciso di spendere in montagna. Alle 10 del mattino il traffico automobilistico lungo la strada che porta in Val d’Illasi era stranamente scarso… per forza, gli escursionisti erano già tutti piazzati lungo i numerosi sentieri, sin dalle prime ore mattino: le loro automobili però, erano tutte parcheggiate lungo le rive della strettissima strada piena di tornanti che porta al rifugio Revolto (1336 metri di altitudine).
Chilometri di automobili parcheggiate senza soluzione di continuità, il nostro gruppo, dopo una serie di manovre è riuscito a parcheggiare le auto a 15 minuti di strada a piedi. Niente paura, armi e bagagli, e su per le ripide rive dei sentieri che tagliano di brutto i tornanti della strada asfaltata.
Continua a leggere

5 giorni di black out telefonico

Non è un sogno cattivo!

Nel mitico Nord Est a 10 km da Treviso un temporale mette fuori servizio un migliaio di utenze telefoniche (compresa la mia) e rimangono senza servizio per 5 giorni!!
Il problema non è dato dal guasto di per se molto grave (cavo da 800 coppie telefoniche guasto causa infiltrazione d’acqua), ma dalla odierna diversità di approccio agli interventi di emergenza da parte della società concessionaria del servizio telefonico di rete fissa: leggi Telecom.
Quando il servizio telefonico era assicurato dalla tanto “vituperata” SIP, posto che allora funzionava anche la manutenzione preventiva (guasti di questo tipo erano facilmente preventivabili), 1000 utenze fuori servizio (tale è stata la portata del disservizio) vedevano all’opera squadre di tecnici in servizio contino fino alla riparazione avvenuta!!
In questo caso, il disservizio si è manifestato giovedì 11 giugno nel tardo pomeriggio, le prime squadre sono giunte sul posto venerdì, hanno sospeso i lavori in serata a fine orario, ripresi solamente il sabato mattina (pomeriggio niente), domenica niente, lunedì orario normale, e finalmente oggi, martedì 16 giugno è stato ripristinato il servizio.
Nulla da eccepire sulla bravura dei tecnici intervenuti. Il problema sta a monte ed è politico: la privatizzazione di qualsiasi servizio pubblico porta a queste speculazioni, niente manutenzione e niente costi aggiuntivi sulle riparazioni… chi se ne frega se la gente non può telefonare, collegarsi a internet o privarsi di tutti i servizi connessi all’utilizzo di una linea telefonica.
Povera Telecom! Aspettiamoci la stessa manfrina anche con Alitalia, tanto noi abbiamo già pagato!
Non è questa l’Italia che mi aspettavo: ha da passà ‘a nuttata!!

Scusatemi lo sfogo, con il prossimo post possiamo tornar a raccontare le orchidee.
Guido

Last Minute… escursione sul Monte Carega (VR)

Martedì 9 Giugno, in redazione di orchids.it giunge questo “dispaccio dal fronte”: mittente Vincenzo Ghirardi – Villafranca -VR

UNA GIORNATA SUL MONTE CAREGA
… E’ da un po’ di tempo che con l’amico Gianni Faccioli si parla di andare a vedere una stazione di crescita delle Cypripedium calceolus, che lui conosce bene e sa esattamente dove si trova, ed alcuni giorni fa mi è giunta, inattesa, la sua telefonata: “ che ne dici ti va di andare?”; figuriamoci …….”è come invitare un’oca a bere !!”.
Detto fatto, martedì ore otto e trenta si parte alla volta del Monte Carega. Si sale per una stradina stretta, tipica della montagna, ma soprattutto, ci verrà poi spiegato da gente del posto, che si tratta di strada militare asburgica riassestata ed adattata alle odierne esigenze. Il tempo, meteorologico, ci ha graziato, sopra le nostre teste corrono nubi pesanti gonfie di pioggia ma nessuna precipitazione.
Entriamo nel rifugio e un buon caffè ci prepara all’escursione; anzi è meglio farsi fare un panino che poi, magari quando entreremo in crisi proteinica, potrebbe risolvere la situazione.
cypripedium_calceolus_gruppSi scende per un sentiero abbastanza ripido, ma non impossibile e poi, quando spiana, si gira attorno ad alcuni alberi e ……COUP DE COEUR !!!. Se siete deboli di “corazon” non andateci: decine e decine, ma che dico ….centinaia di pianelle della Madonna da morirci sopra, belle a dismisura, fresche, ancora bagnate dalla rugiada. Macchina fotografica alla mano e via con gli scatti. Ce ne sono qui, la, su, giù, dappertutto.
Continua a leggere

Psychopsiella limminghei

Splendida ed insolita miniatura endemica in Brasile e Venezuela

Non capita spesso di vedere in fioritura questa orchidea nelle collezioni, ma quando si apre l’unico fiore all’apice di un esile stelo, la soddisfazione del suo coltivatore è grande.

psychopsiella_-limminghei_cPsychopsiella limminghei (C. Morren ex Lindley) E. Lückel & G. J. Braem 1982
Basionimo: Oncidium limminghei Morren ex Lindl 1855
Sinonimi: Oncidium echinophorum Barbosa Rodriguez 1881; Psychopsis limminghei?
Etimologia del nome: in onore del nobile e botanico belga, Conte Alfred de Limminghe.
La splendida Psychopsiella limminghei , per molti anni è rimasta inclusa nella sezione Glanduligera, insieme con Oncidium papilio Lindley, Oncidium kramerianum Rchb. f., Oncidium sanderae Rolfe, e Oncidium versteegianum Pullè. Questo gruppo di specie è stato successivamente trasferito nel genere Psychopsis, ma Oncidium limminghei, per la netta diversità delle masse polliniche dei suoi fiori, per la sua unicità di habitat, per le diversità dei vari segmenti floreali rispetto ad altre specie del gruppo in cui era inclusa, e per un diverso numero di cromosomi è stato sistemato in un genere monospecifico, Psychopsiella da Lückel – Braem nel 1982.
psychopsiella_-limminghei_fpsychopsiella_-limminghei_pPsychopsiella limminghei è una fantastica miniatura. Pseudobulbi e foglie, crescono piatti e sovrapposti in adesione alla corteccia del supporto ospitante. Gli pseudobulbi sono compressi ed avvolti da numerose ed evanescenti guaine basali bianche.
Le foglie misurano appena 2 cm, sono a forma di cuore, ellittiche ed ottuse, di colore verde opaco con evidenti maculature rosse.
Lo stelo fiorale esce dalla base dello pseudobulbo giovane, cresce fino a 10-15 cm di lunghezza e di solito porta un fiore.
Il fiore misura 3-4 cm di diametro, il labello è giallo luminoso con piccole macchie marrone, più marcate su petali e sepali.
Psychopsiella limminghei fiorisce tra maggio ed agosto.
Anche se la letteratura a volte dipinge questa orchidea come facile da coltivare, non condivido affatto questa opinione… direi che è vero l’opposto. E’ una specie molto capricciosa che richiede continue cure ed amorevoli attenzioni.

COLTIVAZIONE
La luce deve essere filtrata, l’ambiente di coltivazione deve essere ventilato e non esposto ad eccessive rampe di calore.

TEMPERATURE: Massime estive, giorno non oltre i 27 gradi, notte 18-20 (importante lo sbalzo termico fra giorno e notte), in inverno può sopportare anche temperature minime di 14-15 gradi

UMIDITA’: 75-80% tutto l’anno.

ACQUA: Bagnature copiose per la maggior parte dell’anno, soprattutto nella fase di crescita, con rallentamento in inverno allo scopo di garantire asciugature più prolungate fra le bagnature, senza eccessivi periodi di secco (non più di una settimana). Il drenaggio del supporto deve essere efficiente per consentire alle radici di svilupparsi con forza.

CONCIME
: Settimanale quando le piante sono in fase di sviluppo, con valori N.P.K equilibrati e quasi elimunato durante la stagione fredda.
Psychopsiella limminghei è più facile da gestire se coltivata su zattere di sughero o xaxim e/o altre felci, ma si può coltivare anche in vasi o cestini. Le bagnature dovranno essere più frequenti nei casi di coltivazione su zattera.
Nota: mantenere le radici in buona salute e fare attenzione che non rimanga l’acqua delle bagnature nelle guaine delle giovani vegetazioni.