Gastrochilus dasypogon

Questa piccola orchidea asiatica, fra pochi giorni festeggerà il suo 21° compleanno di vita nella mia serra.

E’ rimasta abbarbicata per molto tempo in un posto troppo asciutto e luminoso per potersi permettere una vegetazione rigogliosa. Da qualche anno l’ho trasportata in uno spazio più ombreggiato ed ora la sua vita va decisamente meglio.
E’ una bella soddisfazione potervi presentare questo esemplare.
Provate ad immaginare quante volte – durante questi 21 anni – ho ammirato questa pianta, quante volte ha chiesto cibo ed acqua e quante volte è stata oggetto delle mie cure.

Quando, qualche mese fa, in un post di questo blog ho cercato di rappresentare “l’anima nella collezione”, forse mi sono ispirato proprio a questo e a altri esemplari della mia coltivazione, che vivono ormai da parecchi anni in serra. Non solo l’anima: guardando quel vecchio cartellino con le date scritte a matita – 9.12.89 – faccio un po’ di conti e… non solo l’anima…
Questa pianta non è mai stata divisa. Al suo arrivo nella collezione è stata sistemata in un vaso da 10 cm di diametro con composto di bark e torba di sfagno, dove è sempre rimasta. Ha continuato a svilupparsi su se stessa – è una pianta epifita – e sin da subito quel vasetto ha assunto la funzione di supporto e null’altro. Tutto quel che riceve lo assorbe dalle sue radici e dalle sue foglie.

Gastrochilus dasypogon (J.E.Sm.) Kuntze 1891.
Sinonimi: Aerides dasypogon J.E.Sm. 1867 – Saccolabium dasypogon Lindley 1833 – Sarcanthus erinaceus Rchb. f. 1864 – Sarcanthus stowellianus Bateman 1867 – Stereochilus erinaccus (Rchb. f.) Garay 1972

Questa specie, il cui nome prende spunto dalla fitta peluria a forma di barba del labello, appartiene alla famiglia delle Vandacee. E’ un’orchidea epifita, endemica in un’ampia zona geografica che va dall’India alla Tailandia fino al Vietnam, vive da 300 a 1000 metri di altitudine.
Il suo sviluppo è monopodiale, ma dalle ascelle delle foglie inferiori spuntano facilmente delle vegetazioni secondarie, tanto da dare l’impressione vegetativa tipica delle orchidee simpodiali.
E’ una pianta di piccole dimensioni con foglie curve, robuste e turgide, non più lunghe di 10 – 12 centimetri.
I corti steli fiorali che appaiono in autunno, protetti dalla parte inferiore delle nuove vegetazioni, producono deliziosi pannicoli di fiori (1,5 – 2 cm.) color crema pallido, con il labello bianco e barbuto.

Gastrochilus dasypogon, come tutte le orchidee appartenenti alla famiglia delle Vandacee, ama ambienti umidi caldi e luminosi; non richiede periodi di riposo e pertanto deve essere alimentata ed innaffiata abbondantemente per tutto l’arco dell’anno con un leggero rallentamento nel periodo invernale, solamente se non si riesce a mantenere temperature sopra i 18 gradi. Si sviluppa bene sia in vaso sia su zattera.

Ciao! Che ne pensi?