Associazione Italiana di Orchidologia: chi ci crede c’è

Sabato 9 Aprile hanno avuto luogo le elezioni per il rinnovo del consiglio direttivo 2011-2014 dell’Associazione Italiana di Orchidologia.

Ecco i nomi degli eletti:
1 – Guido Diana
2 – Alberto Ghedin
3 – Antonio Camani
4 – Gianni Faccioli
5 – Giammaria Conte
6 – Claudio Nardotto
7 – Massimo Rampon

Orchids.it si congratula con i neo eletti consiglieri A.I.O.

A completezza dell’informazione va detto che lo statuto (Art. 10) prevede anche la presenza (per diritto) dei Presidenti delle Associazioni orchidofile locali che aderiscono con formale richiesta all’ A.I.O.

Art. 10 – CONSIGLIO DIRETTIVO
Il Consiglio Direttivo è composto di diritto dai Presidenti delle Associazioni aderenti e da sette rappresentanti dei soci ordinari eletti dall’Assemblea.
I membri eletti del Consiglio Direttivo durano in carica 3 anni.
Il Consiglio Direttivo elegge nel proprio seno il Presidente.
Il Consiglio Direttivo si riunisce tutte le volte che il Presidente lo ritenga necessario o quando ne sia fatta richiesta da almeno 1/3 dei membri del Consiglio stesso, comunque non meno di 1 volta l’anno.
Per la validità delle deliberazioni occorre la presenza effettiva della maggioranza dei membri del Consiglio stesso e il voto favorevole della maggioranza dei presenti: in caso di parità di voti prevale il voto del Presidente.

Ecco i nomi dei membri di diritto:
SABINE REISS (AMOR)
ADELINDO GIULIANI (ALO)
DANILO SLAVIERO (ATAO)
VITO VIGANO’ (ALAO)
ALESSANDRO CAVAZZA (AERADO)
DANIELE DORO (GIROS)
FILIPPO DI MATTEO (AMAO)
CLAUDIO FRENEZ (ATO)
MARIO VILLA (GAO)

Nello spirito dei soci fondatori dell’Associazione Itialiana di Orchidologia, l’articolo 10 dello statuto voleva essere un “ponte di unione” fra i gruppi locali organizzati e gli iscritti con “motu proprio”, cioè con iniziativa personale.
La fase iniziale della vita dell’A.I.O. è stata praticamente alimentata dalle Associazioni fondatrici, travasando ad essa, parte della quota associativa dei loro iscritti.
A distanza di anni, questa tornata elettorale ha evidenziato un fenomeno, per certi aspetti assai positivo, per altri un po’ meno: i soci eletti nel nuovo direttivo sono tutti espressione di iscritti AIO con “motu proprio”.
Si dirà: bene! Significa che l’Associazione ha una sua dimensione e una sua forza. E’ vero. Ci sono anche le ombre però: cosa intendono fare i gruppi locali che continuano ad aderire all’AIO senza alcun loro socio iscritto?
Buon lavoro a tutti, membri eletti e membri di diritto… ne avrete tante cose da fare.

Nota: iscriversi all’AIO è facile…puoi farlo anche tu, ora, subito…entra alla grande nel mondo delle orchidee modulo di iscrizione

8 pensieri su “Associazione Italiana di Orchidologia: chi ci crede c’è

  1. Guido Autore articolo

    Benissimo Roberto, ci vedremo nel Trentino… e se gli amici dell’ATO saranno d’accordo allestiremo anche uno spazio espositivo dedicato all’AIO.
    A propsito di “Collezionisti Italiani” poco poteva e poco ha potuto l’AIO. A mio avviso altri sono stati i motivi della loro estinzione, chissà, forse anche il cambio di colore politico del Comune – giova ricordare che l’evento nasce e continua ad avere una connotazione istituzionale.
    A proposito di MPC, mi riviene in mente un post scritto nell’Aprile del 2004, ecco il link.
    Per certi aspetti è stato profetico e in quell’occasione – eravamo agli albori della comunicazionbe su internet – per la verità non è stato molto apprezzato dagli allora giovani “Collezionisti Italiani”… ora qualcuno di loro è passato nel versante dei venditori.
    Chi vivrà vedrà.
    Ciao
    Guido

    Rispondi
    1. Roberto

      Ciao
      Sarà sicuramente una bellissima cosa se ci fosse lo stand AIO, e sarebbe per me un onore poterlo visitare!

      Per quanto riguarda le edizioni precedenti al 2008 di MPC, purtroppo non c’ero, ma la cosa singolare che ho sentito dire negli ultimi 4 anni è sempre che l’ultima è sottotono rispetto alla precedente.
      E leggo dal tuo vecchio post che questo assunto andava in voga anche allora.
      Ovviamente il mio giudizio non può avere carattere universale, sia per motivi di competenze, sia perchè essendo il primo e più grande evento che ho avuto modo di visitare in Italia, suscita in me ogni anno le sensazioni del “primo amore”.
      Anche quest’anno ho sentito dire, “ma ci sono meno espositori dello scorso anno”. Ma stranamente ne ho contato 1 in più (per la mia grande gioia c’era anche Ecuagenera che nelle precedenti edizioni che avevo visitato non c’era).
      Personalmente non posso che augurarmi che nelle manifestazioni future, e non solo in quella di MPC, possa esserci una presenza AIO più partecipata ed evidente, io credo che questo lo desiderino tutti coloro che hanno a cuore la crescita dell’orchideologia in italia, ma ribadisco che se l’AIO vuole avere maggiore forza in campo nazionale edi internazionale deve rimboccarsi le maniche e non attendere che venga coinvolta, ma che lei stessa si faccia promotore e motore dell’orchidologia Italia.

      A Prestissimo 🙂
      Roberto

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    2. Luciano

      Guido, premetto che sono in linea con quanto affermato da Roberto sulla AIO.
      Una sola precisazione, a MPC 2011 l’AMAO aveva il suo stand e la ALO il suo, non è stata fatta una esposizione comune.
      Hola
      Luciano

      Rispondi
      1. Guido Autore articolo

        Ciao Luciano,
        prendo atto e mi scuso con le due Associazioni citate.
        Un caro saluto
        Guido

  2. Marco Ud

    Guardare in alto! Penso che venga spontaneo a tutti aggregarsi ad associazioni locali in cui puoi avere dei contatti diretti con gli altri associati, sviluppare amicizie, scambi di piante e consigli.
    Ma se si vuole guardare un pò più in alto penso che bisogna fare uno sforzo per mantenere e sviluppare un’associazione, che magari non avrà il potere di coinvolgimento di un’associazione locale ma, che potrà avere il potere di rappresentare tutte queste associazioni e sviluppare questo “movimento” anche a livello internazionale. Questa associazione non può essere nient’altro che l’AIO.
    Inoltre penso che l’iscrizione all’AIO non debba essere vista solo come una cosa da cui ci si possa guadagnare (per lo meno non in tempi brevi), ma che sia più un atto di generosità per lo sviluppo dell’orchidofilia italiana.

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  3. Roberto

    Ciao Guido.
    Prima di tutto auguro anche io buon lavoro al nuovo Direttivo AIO.
    Poi prendo spunto dalla tua affermazione, che ritengo comunque giusta per stimolare nel nuovo direttivo (sperando che legga queste mie poche righe) la voglia di fare.
    La dove dici: “cosa intendono fare i gruppi locali che continuano ad aderire all’AIO senza alcun loro socio iscritto”.
    Ad onor del vero ho pensato tante volte di iscrivermi, ma devo dire la verità altrettante volte ho desistito.
    Le motivazioni sono semplici, o l’AIO non comunica adeguatamente il proprio fare (quindi pecca di comunicazione verso l’esterno) o la sua attività (se non vi è nulla da comunicare) è troppo limitata e inconsistente.
    Personalmente non conosco iniziative svolte dall’AIO oltre alla rivista e ai giudizi che si tengono nelle varie esibizioni.
    A mio avviso se si desidera avere una maggiore partecipazione è necessario fare e/o comunicare meglio il proprio fare, altrimenti difficilmente potranno esserci adesioni convinte e consapevoli.
    Insomma come ogni “prodotto” che sia esso materiale e/o culturale è necessario comunicare al “mercato”.
    Insomma informare! A quel punto credo che se i singoli valuteranno positivamente le attività svolte non esiteranno ad aderire e a sentirsi parte integrante di un’Associazione Attiva.
    Solo per fare un esempio Il sito AIO credo non sia aggiornato da almeno 3 anni (che è un po il periodo che io mi sono avvicinato a questo fantastico mondo delle orchidee).
    Non vengono riportati neanche gli eventi nazionali dove l’associazione svolge i suoi interventi, ti sembra questo il modo per invogliare ad un’adesione?
    Grazie per avermi concesso di esprimere il mio parere su questo argomento.
    Saluti

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    1. Guido Autore articolo

      Caro Roberto,
      ti ringrazio per aver aperto un utile dibattito su questa nostra A.I.O.
      Le tue osservazioni critiche non fanno una grinza, ma le risposte ed i miglioramenti possono giungere solamente con la partecipazione… questo vale per tutto, nella vita.
      E’ fuori dubbio che un’Associazione orchidofila a dimensione Nazionale è indispensabile, sia per la nostra – con nostra intendo appassionati italiani – rappresentanza a livello Internazionale, che per esprimere compiutamente lo “stato” dell’orchidologia nazionale.
      L’A.I.O. fin’ora ha ricoperto un ruolo quasi di sub-ordine alle vitalità, più o meno presenti nei gruppi locali. Forse per suo limite o per altri motivi che non conosco, rare volte ha assunto protagonismo negli eventi orchidofili Nazionali.
      A tal proposito, un esempio recente, suona calzante per supportare quanto scritto sopra.
      Alla recente mostra di MPC, fra i vari allestimenti era presente anche uno Stand titolato (AMAO/ALO); queste due Associazioni locali aderiscono all’A.I.O ed i loro Presidenti sono membri di diritto del suo Consiglio Direttivo… non sarebbe stato più logico che in fase organizzativa fosse stato proposto, magari coinvolgendo anche altri collezionisti italiani, di dar vita ad uno stand “targarto” AIO?
      Per far muovere le idee servono persone e risorse economiche, l’unico modo che conosco per dar corpo a questa enunciazione è la partecipazione: l’iscrizione e l’apporto culturale di ogni nuovo socio, contribuiranno a rendere effettivamente rappresentativa l’A.I.O.
      Speriamo bene caro Roberto, per quanto mi riguarda cercherò di dedicare energie affinché non ci si debba più considerare la cenerentola dell’orchidologia internazionale… io sono solamento uno però, con te potremmo essere in due!! E con qualche altro saremmo in tanti!
      Con affetto
      Guido

      Rispondi
      1. Roberto

        Ciao Guido
        Sono d’accordo sul fatto che L’AIO sia indispensabile, ma sono altrettanto convinto che sia necessario rivedere le finalità che si prefigge.
        Attualmente ben 4 dei sette punti degli scopi AIO sono rivolti all’autocelebrazione dell’orchidologia (giudici e giudizi), questo in pratica significa che ce la cantiamo e ce la suoniamo da soli. Un solo punto è rivolto verso l’ambiente internazionale (mi auguro almeno che come finalità venga assolta, ma non ho dati per affermare o smentire), e due soli punti sono rivolti agli “affari interni” (uno dei quali come dicevo prima è completamente disatteso).
        Non c’è quindi da meravigliarsi se veniamo considerati la cenerentola dell’orchidologia, e non sai quanto questo mi dia fastidio, perchè sono convinto che potremmo fare di più e meglio di tanti altri.
        E’ proprio questo senso di fastidio che mi ha mosso a scrivere sull’argomento, se così non fosse la mia sarebbe solo una critica sterile non degna neanche di essere commentata.
        Personalmente mi sono avvicinato a questo mondo da 3 o 4 anni, ma sin dal primo momento ho capito che bisognava impegnarsi per dare qualcosa, ritengo fondamentale che ognuno nel proprio piccolo debba imparare e trasmettere (ma è inutile che lo dica a te, visto il servizio che svolgi con questo sito). Questo è quanto anche io nel mio piccolo, in maniera anche criticabile, sto cercando di fare.
        Condivido anche quanto hai detto circa quello che si poteva fare a MPC e nelle manifestazioni simili, ma vorrei porre l’attenzione sul fatto che in passato questo si è fatto, esisteva infatti a MPC lo stand dei collezionisti italiani, ma vuoi per la mancanza di comunicazione vuoi per motivi che ignoro, il tutto è gravato solo sull’impegno dei singoli, L’AIO avrebbe potuto svolgere il compito del pater familias visto che il piccolo drappello di volontari rappresentava in quella occasione l’orchidologia italiana. Per quanto io ne sappia non è avvenuto, tanto che lo scorso anno lo stand dei collezionisti italiani non c’era più, quindi perchè insistere? non avrebbe avuto senso.
        Comunque è giusto dire che gli stand erano 2 uno ALO e uno AMAO, di certo non antagoniste, come a mio avviso è giusto che sia visto lo scopo comune.
        Comunque visto l’imminente evento di Mezzocorona e visto che mi piace fare delle gite “fuori porta” (che saranno mai 800 km quando c’è la possibilità di incontrare gli amici dell’ATO e vedere delle belle orchidee), potrebbe essere l’occasione per conoscerci di persona ed approfondire questo argomento che a quanto pare preme ad entrambi.

        Cordialità
        Roberto

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