P. rhizomatosum o Paphiopedilum x areeanum?… problemi per i giudici.

Nuove specie di Paphiopedilum e di Phragmipedium, nuovi problemi tassonomici ed anche di giudzio nelle esposizioni orchidofile.

Paphiopedilum × areeanum O.Gruss 2001 SOTTOGENERE Paphiopedilum SEZIONE Paphiopedilum Karasawa & Saito 1982
Ibrido naturale fra P. barbigerum × P. villosum var. annamense
Sinonimo: Paphiopedilum rhizomatosum S.C.Chen & Z.J.Liu 2002
Trovato nello Yunnan (sud est) e nel nord Myanamar.

Pianta terricola di piccole medie dimensioni con radici rizomatose che danno vita a diverse vegetazioni con foglie apicali, strette, oblunghe, verde pallido sopra, più scure nella parte inferiore, di solito leggermente bilobulate apicalmente. Fiorisce in autunno su steli eretti, verde, marrone, pubescenti, lunghi 15 a 25 cm, infiorescenze singole, fiori con riflessi verdognoli.

Note tassonomiche
Olaf Gruss nel 2001 descrive questa pianta come:
Paph. x areeanumun nuovo ibrido naturale in Die Orchidee 52 (5), 645, 2001. Questa pianta è stata scoperta da Aree Petchleung nella provincia di Guangxi, Cina. Il nome è stato dato in suo onore; è considerata un ibrido naturale tra Paph. barbigerum e villosum

Chen Chi-Shing nel 2002 la descrive come:
Paphiopedilum rhizomatosum una nuova specie in Journal of Wuhan Botanical Research, 20(1), 12 – 13, 2002.. Il nome della specie fa riferimento alla struttura rizomatosa dell’apparato radicale. Ma questa specie sembra essere la stessa che è stata scoperta da Aree Petchleung nella provincia di Guangxi, Cina (Paph. x areeanum) descritta nella rivista tedesca Die Orchidee da Sig. Olaf Gruss già nel 2001. Inoltre, questo Paphiopedilum cinese era già noto da oltre 10 anni dai giapponesi con il nome popolare “ashinaga-kabuto” che significa Paphiopedilum con piede lungo.
Nome accettato: Paph. x areeanum
Sinonimo: Paphiopedilum rhizomatosum

Paphiopedilum vejvarutianum una specie nel limbo.
Per aggiungere ulteriore confusione ad una situazione tassonomica di questa pianta, già di per sè incerta, qualche testo, oltre a considerare Paphiopedilum rhizomatosum come specie gli affianca anche Paphiopedilum vejvarutianum come sinonimo.

E’ a questo punto che si intreccia una delle tante strane storie tassonomiche. Forse per aggirare il problema della legalità – e qui cominciamo ad entrare nel tema dei giudizi – la descrizione di questa nuova specie fa riferimento al fatto che le piante erano già in commercio da tanti anni con altro nome.
Paphiopedilum vejvarutianum Gruss et Roellke, 2003
Descritto da Olaf Gruss e Lutz Rollke come una nuova specie di Paphiopedilum in Die Orchidee 54(1),56,2003. Questa nuova specie è stata inclusa nel sottogenere Paphiopedilum sezione Paphiopedilum, ed è correlata al Paph. gratrixianum Il nome e’stato dato in onore del suo scopritore il Sig. VEJVARUT.
Questa specie è stata scoperta in Thailandia, zona Khhao Laem zona Dam, Thong Pha Phum, Kanchanaburi, a 500- 750 metri di altitudine. Si ritiene che le piante di questa specie fossero commercializzate gia da oltre 20 anni come Paph. charlesworthii var. kanchanaburi.
La storia è molto interessante ed ha anche buone motivazioni per essere vera in quanto del Paph. charlesworthii var. kanchanaburi si trova traccia anche in pubblicazioni degli anni 80 di Orchid Digest Magazine e AOS.

In un forum Olaf Gruss specifica: “nel 2003, insieme a Lutz Röllke ho avuto la possibilità di descrivere questa pianta come specie, in Die Orchidee. La pianta si presenta come Paph. charleswortii ma il fiore sembra più a quello del Paph. barbigerum, forse in futuro potrebbe essere considerato come una varietà di Paph. barbigerum.
In Monocot list è stato incluso come sinonimo di Paph. rhizomatosum, ma questo è ‘nonsens’, perché P. rhizomatosum è già sinonimo di Paph.x areeanum ed è completamente diverso da Paph. vejvarutianum soprattutto nella struttura della pianta e le radici.”

Tutto ed il Contrario di tutto
Paphiopedilum vejvarutianum O.Gruss & Roellke
Taxonomic data provided by Species 2000 & ITIS Catalogue of Life: 2008 Annual Checklist,
using World Checklist of Selected Plant Families version 15 Oct 2007
Latest taxonomic scrutiny: Govaerts R., 21-Jun-2005
This name is incorrect – it’s a synonym for Paphiopedilum rhizomatosum S.C.Chen & Z.J.Liu
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Paphiopedilum vejvarutianum O.Gruss & Roellke is an accepted name
This name is the accepted name of a species in the genus Paphiopedilum (family Orchidaceae).
The record derives from WCSP which reports it as an accepted name (record 257396) with original publication details: Orchidee (Hamburg) 54: 59 2003.
Full publication details for this name can be found in IPNI: urn:lsid:ipni.org:names:20012438-1.
No synonyms are recorded for this name.

Le orchidee in giudizio
Anche in Italia cominciano ad assumere prestigio le premiazioni delle piante di orchidee esposte nelle mostre. Nei Paesi con più solida tradizione orchidofila, i premi diventano un valido biglietto da visita, aumentano il valore commerciale della pianta e la notorietà del vivaio di produzione.
In genere i giudizi ufficiali e riconosciuti a livello internazionale sono rilasciati da Associazioni orchidofile, famosi sono i premi AOS, RHS, DOG e JOGA.
Avere in collezione una pianta che ha vinto riconoscimenti rilasciati da queste ed altre Associazioni, significa garanzia di qualità.

Eppur si muove
Si diceva anche in Italia, sì, negli ultimi anni sono aumentate le mostre ed anche gli inviti all’AIO (Associazione orchidofila italiana riconosciuta a livello internazionale) ad esprimere giudizi nelle varie esposizioni.
Tralasciando le metodologie di giudizio applicate dalle varie Associazioni orchidofile Internazionali (chi desidera approfondire l’argomento può partecipare al corso allievi giudici in programma a SCHIO il 24 Settembre in occasione dell’evento orchidofilo giunto ormai alla sesta edizione – per informazioni ed iscrizioni contattare la segreteria AIO segreteriaaio@gmail.com), con questo articolo desidero affrontare un tema molto importante: la legalità delle piante messe in esposizione e sottoposte a giudizio.

Il problema si pone per tutte quelle specie o ibridi derivati da orchidee descritte tassonomicamente dopo l’entrata in vigore della convenzione di Washington e la nascita del CITES.
Fra tutti i generi, Paphiopedilum e Phragmipedium
sono quelli più presenti nelle collezioni con specie di cui sopra.

Legalità ed illegalità
Quello che c’è in una collezione è problema del suo titolare, ma quando qualche pianta descritta post 1989, partecipa ad esposizioni, il problema diventa pubblico: può un’Associazione rilasciare certificati di merito a queste piante e a che condizioni?
A questo riguardo può tornare utile la lettura dei verbali di un AOS Meeting 11/06 “Slipper task force” nel quale sono riportate le conclusioni della discussione sui giudizi di Paph. e Phrag. specie ed ibridi. Lettura molto interessante che riporto per sommi capi.

Nota: nel testo si fa riferimento agli USA, ma penso che il problema sia parimenti traslabile anche in altri Paesi, compresa l’Italia.

“Giudizio delle specie Paphiopedilum e Phragmipedium tassonomicamente descritti successivamente all’inserimento di questi generi su CITES – APPENDICE 1″

Nel 1989 questi due generi sono stati immessi sul CITES 1. Come risultato, le nuove specie descritte dopo questa data dovrebbero essere giudicate solo nei loro paesi di origine a meno che non sia possibile stabilire che una particolare pianta in questione è entrata legalmente negli Stati Uniti o, nel caso degli ibridi, siano stati realizzati con materiale ottenuto legalmente.

L’elenco delle specie include ma non è limitato a:
Paphiopedilum gigantifolium, Paph. hangianum, Paph. helenae, Paph. itaniae, Paph. malipoense var. jackii, Paph. ooii, Paph. rhizomatosum, Paph. sugiyamanum, Paph. tranlienianum, Paph. usitanum, Paph. vietnamense, Phragmipedium kovachii, Phrag. tetzlaffianum, Phrag. christiansenianum e Phrag. chapadense.
Phragmipedium fischeri e Phrag. richteri sono probabilmente eccezioni perché erano in coltivazione con nomi diversi, prima che fossero validamente descritti e ci sono stati un discreto numero di specie Paphiopedilum, descritte ex novo che in realtà sono sinonimi di specie già coltivata da lungo tempo. Per esempio, Paph. wenshanense (descritto nel 2000) è sinonimo di Paph. bellatulum (descritto nel 1892)

Fino a poco tempo fa, la situazione riguardante queste piante è stata abbastanza semplice. Dal momento che non c’erano piante in coltivazione legale negli Stati Uniti, queste piante non venivano giudicate dalla AOS. La lista può cambiare con nuove specie aggiunte e con altre, che per vari motivi diventano legali e quindi disponibili. Vedi il caso di Paphiopedilum vietnamense (e suoi ibridi con altre specie non presenti nell’elenco) e Phragmipedium kovachii (e suoi ibridi con specie non presenti nell’elenco).
La presenza di queste specie nelle mostre rende necessario un meccanismo legale per affrontare i premi di tali piante. Con lo sviluppo e la divisione dei cloni individuali è difficile distinguere materiale giuridico da materiale illegale, ma c’è un periodo di transizione in cui il materiale legale può essere rintracciato.
• Giudizio su Paphiopedilum vietnamense, Phragmipedium kovachii e relativi ibridi giuridici
I premi a queste due specie e loro ibridi rispettivi devono essere assegnati come provvisori con la condizione che l’espositore fornisca la prova di legalità: o una ricevuta da un fornitore legale o copia di un documento appropriato CITES. Nel caso di ibridi che coinvolgono una di queste specie, la documentazione deve essere sufficiente a tracciare le piantine dei genitori legalmente rilasciate in coltivazione negli Stati Uniti o ad una importazione legale di siffatte piante.
Se a parere dei giudici presenti, le piante esposte sembrano essere coerenti con materiale legale, ovvero giovani piante in fiore per la prima volta o la seconda, possono essere giudicati senza previa ricezione di tale documentazione necessaria tanto quanto le altre specie sono considerate senza verifica tassonomica prima. Tuttavia, proprio come con gli altri premi provvisori, il premi non saranno assegnati senza questa documentazione. Inoltre, questi premi sono soggetti alla limitazione di tempo 1 anno nei confronti degli altri premi provvisori.
Nel caso di specie complementari alla lista proibita – vedi sopra – diventate legalmente disponibili, lo stesso trattamento provvisorio è applicabile per queste specie e dei loro ibridi giuridici.
• Modifiche Future
Ad un certo punto diventa quasi impossibile rintracciare il materiale legale a causa di divisioni, vendite e/o scambi. Inoltre, le piante dopo un periodo relativamente breve assumono un aspetto che le rende indistinguibili dalle piante campione raccolte illegalmente. Alla fine sarà necessario decidere quali specie e quali ibridi non dovrebbero più richiedere una prova della legalità perché l’assegnazione sia valida.

Presenti:
Ron McHatton, PhD (Presidente, Comitato Educazione AOS), Aileen Garrison (presidente, AOS Commissione giudicatrice), Jacks Lowell (presidente, Centro di Atlanta giudici

Conclusioni: posto che nelle serre italiane, sia amatoriali, che, e soprattutto di vedita, vivono specie comprese nella casistica di cui sopra: come ci si comporta nelle esposizioni?
La domanda è implicitamente rivolta all’AIO ed ai giudici italiani, ma forse può interessare l’intero mondo orchidofilo italiano: amatoriale e commerciale.

3 pensieri su “P. rhizomatosum o Paphiopedilum x areeanum?… problemi per i giudici.

  1. axo

    Huh! A dire la verita’ mi sono un po’ ingolfato, avevo grandi progetti di serra ecc, ma gli impegni… preferisco dedicarmi a Nicolo’.
    Ho degli ibridacci di phal che resistono, alcuni si moltiplicano a keiki, magari quando la “mamma” muore, alcuni sono fioriti nella villeggiatura estiva all’alperto, qualcuna l’ho salvata dal cassonetto.
    Ho qualche ibridaccio di cymbidium, uno trovato gettato in una scarpata, che cerco di far prosperare, ma spesso l’ambiente poco adatto in casa me ne uccide uno in inverno, qualcun altro, specie in ufficio, fiorisce bene.
    Ho ance un ibridaccio di oncidium che non sono piu’ riuscito a far rifiorire, quest’anno è bello “vegeto”, speriamo nei fiori… insomma sono in standby!
    Ciao anche a te.

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    1. Guido Autore articolo

      chissà! delle 5 piantine della beuta, ne ho ancora due + una regalata, della quale ho perso traccia, sia della pianta che del suo possessore.
      Potrebbero fiorire con le prossime vegetazioni…mai dire mai
      E tu’ con le orchidee resisti?
      Ciao

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