Laelia purpurata var. russelliana

Una bella specie, contesa fra vari tassonomi, divertiamoci a seguirli nel loro continuo modificare i nomi delle orchidee.

La storia infinita della tassonomia ti porta sovente a spasso fra i nomi, vecchi e nuovi, al punto che finita la tua dissertazione scientifica, corri il rischio di essere già superato da nuove follie dei tassonomi.

In questo articolo era mia intenzione presentare una bella fioritura di un cultivar della mia collezione….pensavo si tratasse di Laelia purpurata var. russelliana f. pallida:

Laelia purpurata var. russelliana (hort. ex BS Williams)
Pubblicazione in: Album Orchid 6: t. 269. 1887.
Basionimo: Laelia russelliana hort. ex BS Williams
Specie: Laelia purpurata Lindl. & Paxton

Ma mi sono accorto che forse bisognerebbe chiamarla Cattleya, anzi no, Sophronitis…però i brasiliani la considerano:
Brasilaelia purpurata (Lindl. & Paxton) Campacci, Colet. Orquídeas Brasil. 4 anex.: 2 (2006)
Basionimo: Laelia purpurata Lindl. & Paxton, Paxton’s Fl. Gard. 3: 111 (1852).

Ed ancora…
Sinonimi omotipici:
Cattleya purpurata (Lindl. & Paxton) Beer, Prakt. Stud. Orchid.: 213 (1854).
Bletia purpurata (Lindl. & Paxton) Rchb.f., Ann. Bot. Syst. 6: 423 (1862), nom. illeg.
Sophronitis purpurata (Lindl. & Paxton) Van den Berg & M.W.Chase, Lindleyana 15: 118 (2000).
Hadrolaelia purpurata (Lindl. & Paxton) Chiron & V.P.Castro, Richardiana 2: 19 (2002).
Amalia purpurea Heynh., Alph. Aufz. Gew. 2: 29 (1846), nom. inval.
Chironiella purpurata (Lindl. & Paxton) Braem, Richardiana 6: 109 (2006).
Cattleya purpurata (Lindl. & Paxton) Van den Berg, Neodiversity 3: 10 (2008).

Sinonimi eterotipici:
Cattleya brysiana Lem., Jard. Fleur. 3: t. 275 (1853).
Laelia casperiana Rchb.f., Wochenschr. Gärtnerei Pflanzenk. 2: 336 (1859).
Bletia casperiana (Rchb.f.) Rchb.f. in W.G.Walpers, Ann. Bot. Syst. 6: 423 (1862).
Bletia purpurata var. aurorea Rchb.f., Xenia Orchid. 2: 53 (1862).
Bletia purpurata var. pallida Rchb.f., Xenia Orchid. 2: 53 (1862).
Bletia purpurata var. praetexta (Rchb.f.) Rchb.f., Xenia Orchid. 2: 53 (1862).
Laelia purpurata var. nelisii Lem., Ill. Hort. 15: t. 569 (1868).
Laelia purpurata var. rosea Regel, Gartenflora 21: 225 (1872).
Laelia russelliana B.S.Williams, Orch.-Grow. Man., ed. 6: 366 (1885).
Laelia purpurata var. russelliana (B.S.Williams) B.S.Williams, Orchid Album 6: t. 269 (1887).
Laelia purpurata var. blenheimense R.Warner & B.S.Williams, Orchid Album 8: t. 346 (1889).
Laelia purpurata var. virginalis L.C.Menezes, Orquidário 9: 34 (1995).
Hadrolaelia purpurata f. virginalis (L.C.Menezes) F.Barros & J.A.N.Bat., Orquidologia Sul-Amer.: 103 (2004).

Scusatemi, ma preferisco chiamarla ancora Laelia purpurata var. russelliana f. pallida eccola nella foto seguente in tutto il suo splendore.

Laelia purpurata var. russelliana f. pallida:

Laelia purpurata
E’ una specie epifita di grande dimensione a sviluppo simpodiale (può raggiungere anche 60 cm), produce pseudobulbi snelli, unifoliati, foglie oblunghe, erette (30 cm.) e vive nelle zone costiere di Rio de Janeiro, Sao Paulo, Santa Catarina e Rio Grande do Sul.
Laelia purpurata fiorisce a tarda primavera. I fiori misurano generalmente 10 – 12 cm, ma possono essere anche più grandi. Ogni infiorescenza produce solitamente 4-5 fiori di colore notevolmente variabile.

Fiori: dimensione 15-20 cm. I fiori di questa specie sono i più grandi di tutte le altre Laeliae.
I fiori sono molto appariscenti, fragranti, e di lunga durata. Fiori di Laelia purpurata si sviluppano su un racemo lungo 12-15 cm e portano tra 3 e 7 fiori. La forma tipo ha petali e sepali bianchi con il labello viola. Vi è una grande variazione di forma e colore nelle specie, al punto di poter creare una collezione solamente con le varie forme.

Lista parziale di Laelia purpurata:
Laelia purpurata tipo – Forma tipica
Laelia purpurata var alba -. Petali bianchi e sepali con la gola gialla.
Laelia purpurata var alba ‘Marcia Richter’ è una cultivar particolarmente fine.
Laelia purpurata var carnea – petali rosa pallido e sepali scuro con un labello rosso-rosa.
Laelia purpurata var rosea – fiori rosa con labello rosa scuro.
Laelia purpurata var russeliana– petali e sepali rosa con un labello rosa scuro.
Laelia purpurata var sanguinea – fiori di colore del vino rosso scuro con labello viola.
Laelia purpurata var semi-alba – petali bianchi e sepali con un bordo colorato.
Laelia purpurata var werkhauseri – fiori hanno petali e sepali bianchi gola del labello blu.

Questa specie non è molto esigente e può essere coltivata come le Cattleya, sia su zattera che in vaso, predilige temperature da serra intermedia con buona luce ed ambiente ventilato; bagnature e fertilizzazioni regolari nella fase vegetativa, substrato moderatamente secco d’inverno.

Laelia purpurata ha suscitato e continua a suscitare sempre grande interesse, il motivo principale è forse l’enorme variazione di colore dei fiori all’interno della specie.

Sono note oltre 100 varietà, anche se tutte queste varianti sono solamente “cultivar” della stessa specie, molti orchidofili trovano motivi sufficenti per creare collezioni esclusive ed Associazioni specifiche.
Sulla Laelia purpurata si può scrivere un libro intero, tante sono le cose da raccontare da quando è stata scoperta (Francois Devos 1847), a partire dal nome Laelia, che molti orchidofili vorrebbero mettere in discussione.

Note storiche
La specie fu scoperta da Francois Devos nel 1847, lungo il litorale interno della provincia di Santa Catarina, in occasione di una grande raccolta di orchidee da esportare in Europa per conto di M. Verschaffelt.
Le prime orchidee raccolte in quella occasione giunsero in Inghilterra ed in Belgio, fiorirono per la prima volta nelle serre di Backhouse (Inghilterra Contea di York), 5 anni più tardi.
Fu presentata una pianta fiorita nel Luglio del 1852 alla Royal Horticultural Society di Londra per essere classificata e descritta dal botanico e tassonomista Lindley, che la nominò appunto, Laelia purpurata.

Simbolo dello Stato brasiliano di Santa Catarina
Laelia purpurata vegeta molto bene sugli alberi ed è molto comune nelle sue zone di endemicità, ma questa specie deliziosamente profumata, esprime tutto il suo splendore fra le popolazioni del litorale catarinense, dove è ammirata e tenuta in grande considerazione al punto da essere nominata fiore simbolo dello Stato di Santa Catarina.

Delibera governativa
Em 13 de dezembro de 1983, o então Governador Esperidião Amin Helou Filho assinou o Decreto n. 20.829 que “Identifica o taxon Laélia purpurata Lidley variedade purpurata como Flor Símbolo do Estado de Santa Catarina.

Discussioni ed incertezze
Lo spartiacque storico, che ha diviso e che divide tutt’ora il genere Laelia dal genere Cattleya è il numero dei pollinia, 4 nelle Cattleya e 8 nelle Laelia, ma c’è molta parte della scienza botanica che ritiene poco determinante questo aspetto per poter stabilire con compiutezza un nuovo genere, ancor più oggi, dopo la recente risistemazione della Laelia purpurata (grande di taglia e di fiori) nel genere Sophronitis, composto prevalentemente da miniature (Lindleyana, 15[2]:118).

I problemi per L. purpurata nascono ancor prima della sua scoperta e cioè nel 1831 quando John Lindley stabilì il nuovo genere Laelia in “Genera and Species of Orchidaceous Plants” dove descrisse come specie tipo Laelia grandiflora (oggi L. speciosa), rilevando, oltre la diversa struttura degli pseudobulbi e dei fiori, anche la particolarità sopra esposta (numero doppio di pollinia rispetto alla cugina Cattleya).

Diversità fra Laelia> messicane e quelle brasiliane a fiori grandi.
Come si è già scritto sopra, nel 1852 Lindley descrisse una nuova orchidea che denominò L. purpurata, ma questa specie giunse dal Brasile, non dal Messico ed era molto diversa rispetto alla specie tipo descritta in precedenza, sia nella dimensione che nei fiori.
Non tutti i tassonomi dell’epoca erano concordi e pertanto emersero diverse opinioni, che si materializzarono con altre descrizioni; Lemaire descrisse la stessa orchidea con il nome di Cattleya brysiana (Jard. Fleur, p. 275–276) e due anni più tardi, nel 1854, J.G. Beer la descrisse come Cattleya purpurata (Prak. Stud. Fam. Orch., p. 213).
Lindley stesso in precedenza aveva già classificato due orchidee simili provenienti dal Brasile, con i nomi di Cattleya crispa nel 1828 (Bot. Reg. 14 t 1172) e Cattleya lobata nel 1848 (Gard. Chron., 1848, p. 403).
Fra i botanici tassonomi di quel tempo prevalse l’importanza del numero dei pollinia dei fiori piuttosto che altre particolarità morfologiche, anche Lindley spostò nel neo genere Laelia, la C. crispa e la C. lobata, già sistemate in precedenza nel genere Cattleya e a quanto è dato da vedere, nessuno si è più sognato di cambiare il nome a quelle Laelia, somiglianti a Cattleya.

A riguardo di questa deriva tassonomica è assai simpatico sottolineare questa annotazione del 1887 di James Veitch nel suo (Manual of Orchidaceous Plants) ” sono molto rammaricato che diversi autori (botanici Bentham e Hooker) non includano tutte le Laelia brasiliane a grandi fiori nel genere Cattleya
Le Laelia brasiliane a grandi fiori sono raggruppate separatamente all’interno del genere Laelia.
Sono specie endemiche solamente in Brasile ed includono: L.crispa, L. fidelensis, L. grandis, L. lobata, L. perrinii, L. purpurata, L. tenebrosa, L. virens e L. xanthina, e solitamente sono chiamate “ Cattleyodes„ .
Studi recenti del DNA (Lindleyana, 15 [2]: 96-114) hanno confermato anche scientificamente quello che già era molto chiaro negli ambienti orchidofili da sempre: le Laelia – Cattelyodes sono assai diverse dalle Laelia messicane.

Tornando per un attimo a Veitch ed alla sua esternazione contro Bentham ed Hooker, forse avrebbe fatto meglio a correggere il problema egli stesso nel suo autorevole manuale, denominando Cattleya la famosa L. purpurata.
Se ciò fosse avvenuto, oggi avremo un problema in meno a districarci nel difficile sentiero della tassonomia.

Conclusioni
Possiamo tranquillamente continuare a chiamare Laelia le Cattleyoides brasiliane, anche e soprattutto per non dover rivoluzionare tutti i nomi degli ibridi creati con loro.

Laeliocattleya Canhamiana (L. purpurata × C. mossiae).
A proposito di ibridi, Laelia purpurata è il genitore dell’ibrido primario più famoso della storia orchidofila: Laeliocattleya Canhamiana (L. purpurata × C. mossiae).
Questo incrocio nato negli anni 40 fiorisce in giugno ed è stato per molto tempo il fiore delle spose, si conquistò anche l’onore di una copertina a colori dell’American Orchid Society Bulletin (Dicembre 1946).

Nota:
Le notizie e le descrizioni di ogni post del blog sono supportate da ricerche sulla letteratura esistente e sul web, ma si riferiscono esclusivamente a esperienze di coltivazione su orchidee presenti nella mia collezione.
Eventuali errori o incompletezze possono essere rimediati dalla vostra collaborazione.

5 pensieri su “ Laelia purpurata var. russelliana

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  4. antonio

    Bellissima pianta e interessantissimo e molto esaustivo il post.
    Io ne avevo una che proveniva dalla collezione Aeffe della Sig.ra Franguelli e ne ero venuto in possesso quando la serra di Padenghe è stata smantellata e l’Atao ha recuperato le piante e distribuite, a fronte di un contributo simbolico, ai soci interessati.
    In verità le piante rimaste erano molto stressate per il lungo tempo che erano state fuori serra, peregrinando qua e là alla ricerca di essere collocate.
    Poi mi è morta e non ho potuto godermi la fioritura.
    Se c’è una divisione la prenoto volentieri.
    Grazie ancora e un cordiale saluto a Guido e a tutti gli amici del blog.
    Antonio C.

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    1. Gianfranco Bedoschi

      Ho aiutato Claudia dopo la morte del marito per tenere in vita la serra, ma per motivi di lavoro ho dovuto poi sospendere …. di quei bellissimi giorni mi è rimasto un solo grande gioiello una bc FRANCESCA ) cosi battezzata in onore di una delle due figlie dell’Amico Riccardo) ma ricordo solo uno dei genitori Brassavola perrinni l’altro, una cattleya ….forse warneri ma non ne sono certo qualcuno mi può venire in aiuto? Grazie
      Gianfranco

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