Aerides quinquevulnera

Eccola di nuovo! Fiorisce puntuale a fine estate:
Aerides quinquevulnera Lindl. 1839.
Collezione Rio Parnasso (Guido De Vidi). E’ stata esposta all’European Orchid Show (Dresda 2009 – Stand AIO) dove ha vinto due medaglie: argento nel suo gruppo e bronzo per la specie.

quiz_ott_09 Aerides quinquevulneraLindl. 1839
Sezione: Aerides
Sinonimi e/o varietà: Aerides album Sander ?; Aerides farmeri Boxall ex Náves 1877; Aerides fenzlianum Rchb. f. 1860; Aerides maculatum Llanos 1851; Aerides marginatum Rchb. f. 1885; Aerides odorata var quinquevulnera Lindl. ?; Aerides quinquevulnera var farmeri [Boxall] Stein 1892; Aerides quinquevulnera var flava Valmayor & Tiu 1984; Aerides quinquevulnera var marginata [Rchb.f] Stein 1892; Aerides quinquevulverna var punctata Valmayoe & Tui 1984; Aerides quinquevulnera var purpurata 1881; Aerides quinquevulnera var schadenbergiana Stein 1892;

IMG_6290Specie endeminca nelle Filippine ed in Malesia. Orchidea epifita a sviluppo monopodiale, cresce ad altitudini da 300 a 2000 metri, con temperature da serra intermedia a luce filtrata. Foglie coriacee, basi compresse, quasi picciolate, bilobate all’apice. Infiorescenze pendule, fiori cerei di lunga durata, che si aprono in tarda estate e/o autunno.
Aerides quinquevulnera è abbastanza simile ad Aerides odorata, ma è stata elevata a rango di specie per alcune significative differenze: foglie molto compresse alla base, quasi a formare un picciolo, lobo mediano del labello denticolato e brattee floreali più lunghe di Aerides odorata. I fiori presentano una macchia ametista all’apice dei tepali e piccole macchie porpora in tutta la loro superficie. Il fiore è profumato, aroma di cannella.
L’origine etimologica del nome di specie “quinquevulnera” si riferisce alle cinque (quinque) macchie (vulnera = ferite) porpora dei tepali.
La letteratura ha descritto diverse forme di Aerides quinquevulverna, e recentemente Christenson ha individuato la presenza di questa specie anche nella Papua Nuova Guinea (primo ritrovamento del genere Aerides in quest’isola).

La forma alba della specie.
Aer_quinquevulnera_farmeriLe forme albine di ogni specie di orchidea, sono le più ricercate e affascinanti. Anche Aerides quinquivulnera ha la sua “varietà” albina”, e pare sia molto rara e leggendaria.
Il genere Aerides fu istituito da Joao De Loureiro, missionario gesuita che nel 1790 pubblicò il libro Flora Cochinchinensis; in questo libro egli descrisse la specie tipo Aerides odorata.

Aerides significa figli dell’aria, in riferimento alla forma di vita epifita delle varie specie del genere; è ampiamente diffuso in Estremo Oriente, dal Giappone e dalla Cina, al Vietnam, Himalaya, Birmania, Indonesia, Filippine e Nuova Guinea, con oltre sessanta specie. La forma albina della specie Aerides quinquevulnera var. alba è abbastanza rara. Fu esposta per la prima volta in pubblico dal signor WFG Farmer nel 1862 in Nonsuch Park, Cheam, Inghilterra e battezzata in suo onore: Aerides quinquevulnera f. farmeri. In tale occasione non fu resa nota la sua origine.

Fu ritrovata molti anno dopo (1932) dal Sig Aleko E. Lilius, giornalista-esploratore americano, nell’isola Calayan, Filippine; questa forma albina di Aerides quinquevulnera si rivedrà per la terza volta in un evento pubblico nel 1978 allo Orchid Show organizzato dalla Società Orchidofila Filippina, dove la pianta vince il “Best in Show”.

Aerides quinquevulnera f. farmeri: miti e leggende
La rarità di questa bella Aerides e il desiderio di una sua ulteriore mitizzazione ha spinto Aleko Lilius, il giornalista-esploratore americano accennato in precedenza, ad esplorare i luoghi della possibile presenza di questa orchidea rara; nel 1932 Aleko Lilius organizzò una spoedizione nell’isola di Calayan, nel Gruppo Babuyan Nord dell’isola di Luzon, nelle Filippine, alla ricerca di una leggendaria orchidea che gli indigeni chiamavano “Saguy Yepyep” o “Fiore del Sacro sonno”.

Allora, le popolazioni locali ricordavano ancora la leggenda di un incontro d’amore fra il capo locale e una bellissima giovane, la cui intensità fece spuntare nella giungla, un fiore bianco e raro, uno dei più rari al mondo. Forse solo antiche leggende e tradizioni che hanno contribuito ad alimentare riti speciali ancora praticati come la festa dei fiori e dell’orchidea del Sacro sonno con tanto di sacerdotessa-protettrice della pianta venerata.
Sarebbe interessante scoprire se oggi ci sono abitanti dell’isola di Calayan che ricordano ancora la leggenda della “Orchidea del Sacro Sonno”, o che ci credono. Per quello che ci è dato di sapere, noi possiamo solamente condividere la felicità di Aleko Lilius quando nel settembre 1932 scoprì la pianta stessa, l”Orchidea del Sacro Sonno”, identificata e descritta dal Dr. Eduardo Quisumbing come rara e bellissima Aerides quinquevulnerum f. farmeri.

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