Archivio mensile:Settembre 2016

Polystachya zambesiaca

Il genere Polystachya è stato fondato da Sir William Hooker nel 1825. Il nome deriva dalle parole greche Poly (molti) e Stachys (spiga di grano), facendo riferimento sia alla presenza di molti steli fiorali, caratteristica della maggior parte delle specie, che alla morfologia di un infiorescenza in boccio.

Specie tipo: Polystachya luteola  (Sw.) Hook. nome illegale –  Polystachya concreta  (Jacq.) Garay & H.R. Sweet – nome accettato

 

img_1681Polystachya zambesiaca Rolfe 1895
Sinonimi: Polystachya hislopii Rolfe 1914; Polystachya lawrenceana var. hislopii (Rolfe) Kraenzl. 1926; Polystachya phiriae Fibeck 1999

Specie epifita a volte litofita, endemica in diversi paesi africani: Malawi, Mozambico, Sud Africa, Tanzania, Zambia e Zimbabwe.
Habitat preferito su affioramenti rocciosi ad altitudini che vanno dai 900 ai 2000 metri nelle foreste caratterizzate dalla presenza di Brachystegia (specie predominanti delle foreste di miombo dell’Africa centrale e meridionale).
img_1678Pianta di piccole dimensioni – quasi miniatura – con pseudobulbi ovoidali oblunghi che formano 2-3 foglie lanceolate, leggermente piegate, di colore verde spento.
Produce infiorescenze pubescenti con tanti piccoli fiori non resupinati di colore giallo verde smeraldo.
Fioritra autunnale; coltivazione in piccoli vasi, temperatura intermedia, ambiente umido con un leggero riposo invernale più secco più fresco.

Orchidee Giardino Jacquard: Ringraziamenti e soddisfazioni.

E’ inevitabile, non si può non continuare a raccontare le emozioni dell’evento orchidofilo “Giardino Jacquard 2016”.

Innanzi tutto desidero ringraziare quel magico gruppo nato attorno al Giardino Jaquard, che, per non dimenticare nessuno, ho battezzato “Gli Angeli di Schio”, unici nella loro capacità creativa, unici nella loro tenacia a voler rendere sempre migliore un evento ormai entrato nella prima categoria dell’orchidofilia italiana.

Un grazie del tutto particolare va all’Amministrazione Comunale di Schio e nella fattispecie alle valide responsabili degli uffici Cultura ed Eventi, per la passione con la quale seguono questa speciale manifestazione orchidofila.

Alle volte basta una piccola idea.
Si sa, le esposizioni di orchidee, fondamentalemente hanno due obiettivi: mercato e divulgazione. Alle volte basta poco per spezzare una lancia in favore della divulgazione, non servono statuti, attestati di appartenenza a questa quella fazione, o magari cariche altosonanti… a volte basta qualche piccola idea, e… parafrasando l’aforisma di Michelle Obama coniato durante la convention democratica di Filadelfia, anche in questo contesto è proprio il caso di dire: ‘Quando gli altri volano basso, è tempo di volare alto’.
isabellina_schio_2016La piccola idea si è materializzata al termine della ‘conversazione’ sulla Stanhopea Isabella in programma Domenica a latere dell’evento orchidofilo, con la consegna di una piccola pianta ‘ISABELLINA’ ai bambini presenti, quale auspicio divulgativo per le nuove generazioni di orchidofili.

Foto scattata dall’amico orchidofilo e valido fotografo, Bruno Sgrinzi di Padova: grazie Bruno, a te e alla tua Meri ‘Campionessa mondiale’!

Restrepia dodsonii ‘Salvador Allende’

Quella cinquantina di specie assegnate al genere Restrepia, sono il cruccio e la soddisfazione di molti collezionisti di orchidee.
Queste orchidee sono per lo più originarie del Sud America, nelle foreste pluviali del Perù e Venezuela a quote alte, ma alcune specie crescono più a nord fino al Messico.
Il genere Restrepia è stato così nominato in onore del ricercatore Don Jose Restrepo.
Gran parte delle specie possono essere coltivate nelle stesse condizioni ambientali. Esse accettano bene anche situazioni limite e sono molto generose nella formazione di keikis.

Qualche nota sulla coltivazione
Luce:
Abbastanza filtrata, se le foglie tendono a perdere colore conviene dare luce più intensa. A tal riguardo è interessante seguire la colorazione delle foglie che varia in funzione della luminosità e della temperatura, ottimo segnale per testare la bontà della coltivazione.
Bagnature: Come tutte le orchidee endemiche nelle foreste pluviali, le Restrepia richiedono condizioni estremamente umide.
Temperatura: Creare ambiente fresco e ombreggiato. Troppo caldo mette le piante fortemente in crisi.
Substrato: Se si garantisce buona umidità ambientale, essendo orchidee epifite, possono essere sistemate su cestelli appesi, ma si sviluppano bene anche su vasetti con composto ben drenante a base di corteccia di abete, miscelata con torba di sfagno e perlite.
Alimentazione: ogni 15 gg. durante lo sviluppo con fertilizzante equilibrato 20-20-20 arricchito di magnesio chelato.

Fra le varie specie, merita attenzione Restrepia dodsonii originaria dell’Ecuador.
img_1557 Restrepia dodsonii Luer 1980
Pianta in fiore 11 Settembre 2016 – collezione Rio Parnasso – coltivatore Guido De Vidi.

Oggi ricorre il 43° anniversario del colpo di stato in Cile, uno degli avvenimenti più controversi del secolo scorso. Il suo Presidente Salvador Allende, eletto democraticamente pagò con la sua vita.

“Noi vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri.”
Salvador Allende.

In suo onore e ricordo, nomino questo cultivar: Restrepia dodsonii ‘Salvador Allende’

Pianta di piccolissime dimensioni, una miniatura epifita endemica nelle foreste montane dell’Ecuador (Pichincha) ad altitudini da 1000 a 1700 metri con clima ventilato e molto umido.
fiorisce in ogni momento dell’anno e mostra infiorescenze con un singolo fiore con punteggiature color bruno Van Dik e sfondo rosato.

Etimologia
Restrepia dodsonii, così nominata in onore del botanico americano Dr. Calaway H. Dodson.

Dodson è nato a Selma, California . Si è presto specializzato in orchidologia, e nel corso della sua vita ha fatto numerose spedizioni nelle Ande tropicali, Colombia, Ecuador, Perù e Bolivia.

Nel 1960 Dodson, conosce Robert Dressler e con lui inizia una proficua collaborazione nella classificazione di nuove specie di orchidee. Nel 1965 Dodson presenta uno studio sugli agenti impollinatori delle orchidee e la loro evoluzione.
Nella primavera del 1973, Dodson diventa direttore esecutivo della nuova “Marie Selby Botanical Gardens” di Sarasota, in Florida , di cui oggi è “curatore onorario della sezione Orchidaceae”. Nel 1975 Dodson ha creato il genere Dressleria (dal nome Robert Dressler) comprese le specie del genere Catasetum, e riclassificato altre specie del genere Clowesia .
Ora lavora alla creazione di un database, comprese foto, di specie provenienti da tutto il mondo. Ad oggi, il progetto ha raccolto informazioni su 57.000 orchidee.

Amarcord… profumo di orchidee e aria di Schio

Buona giornata Italia orchidofila!

Anche oggi questo blog, in collaborazione con la Tribuna della Federazione originaria (non quella del logo con le stigmate), vi da il buongiorno con la puntuale fioritura di un’orchidea campione: 2 best in show – 2012 – 2013 all’evento orchidofilo di Schio ormai alle porte.

Possiamo titolare questo post “Amarcord, profumo di orchidee e aria di Schio”.

img_1529 Miltonia × bluntii Rchb.f. 1879

Quella che si vede in questa foto a sinistra è la fioritura di questi giorni, non è più l’esemplare degli anni scorsi – tutto finisce e va in crisi nella vita, anche nel modo vegetale – la pianta ha iniziato l’irreversibile crisi dell’esemplare, pertanto è stata divisa ed ora sta ripartendo lentamente.

La sua storia.
miltoniaxbluntii_2012_schioLa pianta, un ibrido primario di Miltonia, arriva nella collezione Rio Parnasso sul finire degli anni 80 del secolo scorso e da subito si sviluppa con vigore fino a diventare un bel esemplare che di anno in anno, in autunno, si mostrava fiorito in tutto il suo splendore.

016La sua notorietà pubblica si concretizza con l’evento orchidofilo di Schio che cade proprio sul finire di Settembre quando l’esemplare è in piena fioritura e per lei il gioco è stato facile.

In questo post si potrà ripercorrere la storia tormentata dell’evento schledense, si vedrà un video, qualche foto della pianta in esposizione e per me scorreranno tanti ricordi e momenti intensi della mia vita.

Valga per tutti un monito: non dobbiamo essere noi coltivatori, le star degli eventi, sono le nostre piante le protagoniste, sempre, nel bene e nel male, chi si mette davanti a loro, chi pone veti o assume comportamenti censori, sbaglia, sbaglia due volte, ma tant’è.
Ad maiora.

Gli Angeli di Schio

Appuntamento a Schio, le nostre orchidee vi aspettano.