Effetti collaterali, cara Gardenia…

… cara Gardenia ti scrivo. Galeotto fu quel servizio apparso nel numero di Febbraio a cura della giornalista Mariangela Molinari (foto di Ferruccio Carrassale): Il posto delle orchidee.
A far corso dai primi giorni di Febbraio, il mio telefono fisso (unico mio riferimento telefonico riportato in articolo), si risvegliò di soprassalto dal suo sonno – ormai si usa comunicare quasi esclusivamente con il telefono cellulare – e da quei giorni (il telefono) sta vivendo una seconda giovinezza, tante sono le chiamate di appassionati che desiderano visitare la mia collezione.
A dire il vero, cara Gardenia, provo tanta emozione, ma anche apprensione per paura di deludere l’entusiasmo e la curiosità generati dal delizioso racconto di Mariangela. Mi sto organizzando, per ricevere nel migliore dei modi, sia singoli appassionati che gruppi culturali e/o turistici che ne hanno fatto richiesta: gruppi di lettura, comitive europee (Svezia), e singoli orchidofili in cerca di consigli.
Ecco il perché della metafora “Effetti collaterali”, e sì cara Gardenia, mi stai cambiando la vita. Il variopinto mondo delle orchidee mi si presenta in una dimensione nuova, che va oltre le consuete forme associative e che testimonia inaspettatamente, seppur dominati dal web, l’attualità e l’immutata funzione della “carta stampata” quale strumento di informazione e di divulgazione popolare. Non bastano i social su internet, e non sono sufficienti nemmeno le associazioni di settore, che spesso appaiono come piccoli segmenti ermetici e comunque racchiusi in confini invalicabili. L’odore delle rotative ancora racchiuso far le pagine di una rivista cartacea, enfatizza il piacere di tenere fra le mani la notizia, le notizie, e la possibilità di poterle rileggere in ogni momento, fa la differenza.
Certo! La rete virtuale ha la sua grande importanza, ci mancherebbe, ma può capitare che…
in una domenica di primavera ricevi la visita di un lettore di Gardenia, tanto orgoglioso da presentarsi con la rivista fra le mani: “Buongiorno, sono Adriano, quello che le ha telefonato per poter visitare le sue orchidee – guardi che qua dentro c’è scritto tutto di lei” – e poi aggiunge – “ho portato con me le mie orchidee per farle controllare perché quest’anno non mi sono fiorite” – e alzando il cofano della sua auto mi mostra quattro Cymbidium stipate nel bagagliaio.
Ed è così che inizia una piacevole conversazione: Adriano abita in Provincia di Venezia, ad un tiro di schioppo da me, ma Adriano non frequenta nessuna associazione, non sta su internet, Adriano coltiva orchidee, Adriano legge Gardenia.

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