Archivio mensile:Settembre 2018

Esposizione di orchidee “Giardino Jacquard” Schio 2018

Immagine di copertina: Pleurothallis luteola – Pianta premiata con medaglia di bronzo – BM/AIO Schio 2018

Anche quest’anno l’evento ha saputo catturare l’interesse del variegato mondo degli appassionati orchidofili, italiani e di altri Paesi.
L’organizzazione è stata curata dal locale gruppo orchidofilo Giardino Jacquard, in collaborazione con il dipartimento eventi del Comune di Schio, e con la generosa disponibilità scenografica della Giardineria Drago, il tutto in una cornice culturale che ha visto protagonista l’Associazione Italiana di Orchidologia.

Angraecum subulatum MO/AIO Schio 2018.
Erano esposte oltre 300 orchidee provenienti da collezioni private, da Associazioni orchidofile italiane e da vari produttori italiani ed internazionali che presenziavano l’evento. Nonostante il periodo molto negativo, stante la stagione caldissima, si son viste in mostra delle vere esclusività; prima fra tutte l’Angreacum subulatum, esemplare unico a livello mondiale, giustamente premiato dalla giuria AIO con la medaglia d’oro e la proclamazione di “Best in Show” (la più bella orchidea esposta).
Soddisfazione personale per i premi assegnati alle mie orchidee esposte.
Chiuso il sipario, qualche riflessione va fatta, alcune positive, altre un po’ meno.

Divulgazione e cultura.
Interessante e qualificato è stato l’aspetto organizzativo, culturale e divulgativo, con le brillanti conferenze in programma, e con l’ottimo lavoro svolto dagli “Angeli di Schio” e dai giudici AIO.

L’imponderabile.
A latere dell’evento, mi permetto di stigmatizzare quello che con un po’ di eufemismo definisco assalto alla diligenza ancor prima della fine mostra, da parte di personaggi inquietanti ed estranei, venuti ad acquistare in blocco il rimanente degli stand, per comodità definiamoli extracomunitari.

Si sa che le importazioni di orchidee da paesi extra EU, sono soggette a permessi, certificati con relativi costi, eliminare queste incombenze o scaricarle ad altri soggetti è un vantaggio di non poco conto, che qualcuno coglie al volo.
E’ un fenomeno che di anno in anno si amplifica, e crea sempre più malumori. D’apprima si manifestava in forma extemporanea ed individuale (l’appassionato x o y trattava a fine mostra con qualche venditore), ora, e lo si è già visto anche a Pordenone, è oggetto di trattative preventive e segrete fra venditori extracomunitari presenti nelle mostre e personaggi estranei al contesto espositivo, forse vivaisti improvvisati nel mondo delle orchidee.
Questo aspetto è deleterio perché va a falsare il giusto equilibrio fra domanda e offerta: il venditore che ha già trattato le condizioni con l’acquirente esterno, non si preoccupa di rendere appettibile la sua vendita con sconti o offerte, mantiene altresì i prezzi esosi al pubblico, tanto ha la garanzia del consuntivo finale.
Penso che questo problema vada affrontato, sia dagli organizzatori di eventi, che dalle Associazioni, ponendo una serie di paletti, non da ultimo l’obbligo per tutti i veditori, italiani e stranieri, di allestire un loro stand espositivo.

Cattleya bicalhoi

Descrizione e foto basate su fioritura 18.09.2018 nella collezione rio Parnasso.

Cattleya bicalhoi, comunemente nota come Laelia dayana, è una specie di orchidea miniatura endemica in Brasile, dal Minas Gerais meridionale a Rio de Janeiro. Sia Kew Garden che la Royal Horticultural Society riconoscono questo taxon come Cattleya bicalhoi – Van den Berg Neodiversity 3 (4) 2008.

Il nome di specie onora H.D. Bicalho che pubblicò un dettagliato resoconto sulle differenze di questa specie.
Sinonimi:
Basionimo: Laelia dayana Rchb.f., Gard. Chron., n.s., 6: 772 (1876)
Omotipi: Laelia pumila var. dayana (Rchb.f.) Burbridge ex Dean, Fl. Mag. (London), n.s., 1877: t. 249 (1877)
Laelia pumila subsp. dayana (Rchb.f.) Bicalho, Bradea 2: 108 (1976)
Sophronitis dayana (Rchb.f.) Van den Berg & M.W.Chase, Lindleyana 15: 116 (2000)
Hadrolaelia dayana (Rchb.f.) Chiron & V.P.Castro, Richardiana 2: 20 (2002)

ORIGINE: Trovata in Brasile ad altitudini da 500 a 2000 metri nei Monti dell’Organ, vicino a Rio, nelle foreste su alberi coperti di licheni.

DESCRIZIONE: Epifita di dimensioni ridotte, con pseudobulbi cilindrici avvolti alla base da guaine esili, all’apice formano una singola foglia carnosa. Fiorisce in estate/autunno su infiorescenza lunga 3 cm che produce fiori singoli di 4-5 cm.
COLTIVAZIONE: sistemazione gradita, sia su zattera che in piccoli vasi con substrato drenante. Buona luce, habitat ventilato con sbalzo termico giorno/notte (fresco-caldo) e riposo invernale secco.

Ricordando Graziano Grando.

Ricordi e riflessioni.
Un anno domani, già trascorso dalla morte di Graziano Grando.
Graziano e sua moglie Francesca, vennero a far visita alla mia collezione di orchidee; mi par di ricordare che la prima volta fosse nell’estate del 2004. Di quella prima visita ricordo l’insistenza delle domande poste da Graziano, in continuazione una dopo l’altra, voleva sapere tutto, “Sai” – diceva – “Devo apprendere velocemente perché non ho più tanto tempo”.
Il senso di quella frase, allora, poteva significare semplicemente: ” Non sono più un giovinotto e siccome le orchidee hanno preso la nostra passione, voglio imparare velocemente a coltivarle bene”…
Segurono tanti altri incontri, diventammo amici e Graziano imparò velocemente a coltivare bene le orchidee, soprattutto i Pahiopedilum.
Ma quella frase rispolverata oggi, 14 anni dopo, suona con significato profeticamente diverso.
Ciao Graziano… panta rei.

Domenica 16 Settembre 2018, finalmente!

Condividere le proprie passioni.
Erano mesi che non si riusciva a trovare la combinazione per far visita alle serre, finalmente, ecco quel mondo che già si conosceva sul blog, diventa realtà.

Sì, sentirsi dire – “E’ proprio come me lo immaginavo, qui dentro si vivono sensazioni sublimi”- fa proprio piacere!
Grazie agli amici che oggi hanno visitato il magico mondo di vicolo Parnasso.
La passione continua!