Cattleya intermedia var. aquinii ‘rose’

Questa Cattleya è la capostipite di tutti gli ibridi definiti “splash-petal”. Sembra che in natura siano state trovate solamente tre piante con le punte dei petali variamente spruzzate di colore magenta-viola “splash” – queste piante sono i progenitori di tutte le ibridazioni “Aquinii”

Cattleya intermedia var. aquinii ‘rose’

Prima di iniziare questa breve presentazione devo evidenziare la mia incertezza sulla correttezza del nome del cultivar rappresentato nella foto: la pianta è giunta nella mia collezione cartellinata con questo nome: Cattleya intermedia var. aquinii ‘rose’. Che sia una divisione della pianta iniziale non sono in grado di dimostrarlo.

La caratteristica fondamentale che identifica questa varietà è la forma pelorica del fiore (struttura di petali e labello tendenzialmente uguali), particolarità che, a distanza di oltre un secolo dalla sua scoperta, fa ancora discutere il mondo orchidofilo, soprattutto brasiliano, sull’opportunita di elevarla al rango di specie.
Nelle foto a sinistra sono evidenziati labello (sopra) e punta apicale del petalo (fianco); si può rilevare chiaramente la tendenziale somiglianza.
Il fiore appena aperto presenta il labello frangiato e abbastanza rotondeggiante, con la maturazione (trascorso qualche giorno), la parte apicale del labello si amplia progressivamente assomigliando sempre più alle punte dei petali che sono anch’esse frangiate e rivolte all’indietro.

Origine del nome
L’avventura di questa Cattleya inizia attorno al 1870 e precisamente nel 1874 quando un orchidofilo brasiliano , Sig. Antonio Joaquim Da Silva Valadares, residente a Porto Alegre, a Rio Grande do Sul, riceve un gruppo di piante per la sua collezione. Con la prima fioritura, solamente una delle tante piante, mostra questa strana caratteristica pelorica.
Le fioriture degli anni seguenti confermano ed evidenziano la rarità dei fiori, che scuscitano regolarmente la curiosità ed il desiderio dei suoi amici orchidofili. Con il tempo, il vecchio Valdares riproduce per divisione la sua unica pianta e, da buon collezionista distribuisce alcune divisioni agli amici affinché le possano moltiplicare. Una di queste divisioni giunge nella coltivazione di Francisco de Aquino che a sua volta, dopo averla coltivata e portata a fioritura la mostra al suo amico Tomaz di Oliveira e Silva, un appassionato orchidofilo residente nella Capitale Federale. Tomaz rimane profondamente impressionato dalla bellezza ed originalità dei fiori di questa Cattleya e la sottopone alla valutazione del famoso botanico João Barbosa Rodrigues, allora direttore del giardino botanico della Capitale Federale. Il Dr. Barbosa, evidenziata la particolarità della forma pelorica del fiore e sommandola ad altri specifici caratteri, deduce di avere davanti a se una nuova specie di Cattleya brasiliana, la descrive ed in onore del suo coltivatore Francisco de Aquino la battezza con il suo nome. Formula una diagnosi specifica la correda di disegni e pubblica il tutto nel 1891 sul volume “Plantas Novas Cultivadas no Jardim Botânico do Rio de Janeiro” dello stesso anno. Il lavoro scientifico del Dr. Barbosa giunge anche in Europa e presto questa C. intermedia ottiene enorme successo in Inghilterra. Il botanico R.A.Rolf del Kew Garden, pubblica un articolo con relativa incisione sulla rivista “Gardenr’s Chronicle”, edizione del 10 febbraio 1902. In quell’articolo Rolf auspica di vedere presto questa Cattleya negli orchidari europei, ma ritiene che non sia una specie assestamte, bensì una distinta varietà legata alla forma pelorica più o meno marcata delle punte dei petali.
I desideri di Rolf si concretizzano per la prima volta nel 1902, poi nel 1904 e nel 1906 in esposizioni orticole a Londra dove il collezionista dilettante Sig. Trevor Lawrence, con questa orchidea ottiene anche un “Merit Certificate”.

Ibrido, varietà o specie?
Per la verità in quel periodo la C. intermedia var. aquinii è stata considerata ibrido da qualche botanico, da altri solamente varietà della C. intermedia, altri ancora specie. Oggi nel mondo dell’orchidologia c’è l’accordo che “aquinii” è un’indicazione da applicare solamente all’esemplare primitivo o divisioni di esso, mentre per identificare tutte le forme peloriche degli altri esemplari che hanno le stesse caratterisiche primitive è corretto usare “aquinada’. Entrando ancora di più nello specifico, quando ci troviamo ad analizzare esemplari con i petali dei fiori che presentano punte vistosamente rivolte all’indietro, dai bordi ondulati e dello stesso colore del labello, possiamo identificarli come “forme peloriche – trilabiate), mentre nel caso di esemplari con le punte dei petali senza strangolature all’indietro, seppur dello stesso colore del labello, siamo in presenza di forme cosiddette “splash”.
Stabilire con esatezza questi concetti è difficile: le foto rappresentano una Cattleya trilabiata o splash?
…un buon motivo per discuterne insieme.

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